575 Castellano, lago di Cei




Data: 06-12-2020

di Salvatore Stringari,

Castellano, lago di Cei,

oggi è una giornata piovosa, avevo alcuni progetti in campo per andare in montagna, ma la pericolosità degli eventi atmosferici (neve abbondante e pioggia) mi ha impedito di puntare a itinerari più in quota. Prendo accordi con Edoardo

da Trento mi porto a Castellano, sopra Villa Lagarina (Rovereto), dove trovo il mio amico che mi aspetta in piazza. Percorreremo i sentieri in mezzo ai boschi nei dintorni di Castellano.

Scheda Tecnica Riassuntiva

da Castellano al Lago di Cei a piedi,

Cima: nessuna
Gruppo Montuoso: Monte Stivo
Cartina: Tabacco foglio 055 Valle del Sarca Arco Riva del Garda
Segnavia: associazioni private
Tipologia sentiero e difficoltà:* Sentiero Turistico (T) o turistico, Itinerario di ambito locale su carrarecce, mulattiere o evidenti sentieri. Si sviluppa nelle immediate vicinanze di paesi, località turistiche, vie di comunicazione e riveste particolare interesse per passeggiate facili di tipo culturale o turistico – ricreativo (nella scala di difficoltà CAI è classificato T – itinerario escursionistico turistico).
Tempi di percorrenza:* mezza giornata
Quota partenza: 786 m.s.l.m
Quota da raggiungere: 1006 m.s.l.m
Dislivello: m. 220
Giro: anello per non ritornare sui propri passi
Punti di appoggio: nessuno
Acqua, sorgenti: non rilevate
Località: Castellano, Villa Lagarina, Rovereto
Copertura cellulare:
Parcheggio/i: in piazza a Castellano
Tappe del percorso: Castellano Chiesa di San Martino, Prà dell’Albi, Lago di Cei, Daiano, Marcojano, Castellano
Partecipanti: Edo e Sal

Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.

L’escursione in dettaglio:

da Castellano al Lago di Cei

Piove, ma ci avviamo con ottimismo, attraversiamo la provinciale che sale al lago di Cei e al primo incrocio andiamo diritti verso destra per le stradine di campagna.

Ad un successivo incrocio (dove ritorneremo dopo, dice Edo) scendiamo ancora verso destra per una stradina cementata che porta a un mulino, da questo punto saliamo ancora una volta gradualmente e piacevolmente nel bosco percorso da un torrentello che scopro nascere da un antico laghetto artificiale, sorretto da un muro costruito a secco.

Gli esperti presumono sia stato una peschiera, cartelli in loco lo descrivono. Continuiamo verso il Lago di Cei sempre su comodi sentieri e mulattiere, giungiamo a un punto panoramico, scattiamo alcune foto e poi proseguiamo, piove ma non ci sono pericoli, basta prestare attenzione a non scivolare. Raggiungiamo la chiesetta di San Martino in Trasiel che si trova a 1006 metri, un’antica costruzione del X secolo, in stile romanico.

L’interno è spoglio e non ha affreschi, ma ci sono alcune panche di legno. Da qui scendiamo nella conca di Prà dell’Albi e raggiungiamo il lago di Cei avvolto nelle nebbia e innevato. Facciamo il giro del lago che è ghiacciato, proseguendo giungiamo al paese di Daiano, scendiamo verso Marcojano e tranquillamente torniamo a Castellano all’incrocio e al pezzo di strada fatto all’andata, sono 12:00.

Fantastico giro ad anello per non ritornare sui propri passi. Alla prossima, grazie amico Edoardo. Anche se la giornata era piovosa la passeggiata trai boschi di Castellano è stata bella e rilassante.

Paola mi dice:
Sai che io mi dilungherei con i particolari, visto che avete passato vari ecosistemi, stagni, laghi, torbiere, boschi di un’area protetta che comprende due belle conche, quella con il Lago di Cei e il laghetto minore di Lagabis e quella paludosa di Prà dell’Albi o “Lago di San Martino”.

Salvatore a Paola:
ecco, si! magari, io a queste cose ci bado meno, no? per questo le correggi tu! e magari con il tempo imparo anche io a dilungarmi sui particolari … e anche ad essere un po’ più poetico… io non ho fatto le scuole alte… il colore che citi tu è quello che ho sempre inteso io quando dicevo che dai colore alle escursioni… che abbiamo raccontato e percorso assieme fino al ottobre del 2020. Panorama? gita con la nebbia? la nebbia non lasciava molta visuale… e poi, sai, ultimamente sono più distratto, da quando te ne sei andata… sono cambiate delle cose, specialmente io…

Sal
(p.s. per Paola: io non sono poetico come te ma mi arrangio dai? Grazie per le correzioni)

Risposta di Paola:
sì, ti arrangi abbastanza, ho reso più scorrevoli le frasi, spero di non aver cambiato il senso della descrizione. Aggiungerei qualcosa che mi ha colpito: cosa vedo dal punto panoramico? Lo Stivo? Il Bondone? La Valle dell’Adige? Come sono i paesini che incontro? Almeno Castellano meriterebbe un cenno. Descriverei la bellezza del lago attorniato da faggi e abeti, con fioriture di ghiaccio al posto di ninfee e iris estivi…sono prolissa e noiosa, non poetica… E la chiesetta? San Martino in Trasiel (in transito),  è del X secolo, è una delle costruzioni più antiche del circondario, di immenso valore storico e artistico, una meraviglia. Ha una storia antichissima, sorge in posizione strategica e di transito (Trasiel) su un colle frequentato fin dal III millennio a.C. Nel Medioevo pare fosse l’unica chiesa dove si impartiva il battesimo, la leggenda vuole che i bambini venissero portati fin quassù fin dalla lontana Val Cavedine, transitando fino a San Martino, appunto, “in trasiel”.

con la collaborazione di Paola Marini Gardin.

Autore/i: Salvatore Stringari
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