
Forcella Popena
di: Paola Marini Gardin
Scheda Tecnica Riassuntiva
Data: 21-07-2021
Cima: nessuna
Gruppo Montuoso: Pale di Misurina
Cartina: Tabacco foglio 03 Cortina d’Ampezzo e Dolomiti Ampezzane
Segnavia: CAI 622, CAI 624
Tipologia sentiero e difficoltà: Sentiero Escursionistico (E) Sentiero privo di difficoltà tecniche che corrisponde in gran parte a mulattiere realizzate per scopi agro – silvo – pastorali, militari o a sentieri di accesso a rifugi o di collegamento fra valli vicine (nella scala di difficoltà C.A.I. è classificato E. itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche).
Tempi di percorrenza: in giornata
Quota partenza: 1660 m.s.l.m
Quota da raggiungere: 2214 m.s.l.m
Dislivello: m.554
Giro: anello
Punti di appoggio: nessuno
Acqua, sorgenti: no
Località: Misurina
Copertura cellulare: sì parziale
Parcheggio/i: a Misurina (a pagamento, libero alla seggiovia Col de Varda)
Tappe del percorso: Ponte Popena, Forcella e ex Rifugio Popena, Forcella delle Pale di Misurina, Misurina.
Partecipanti: Roberto, Paola, aggregati al Gruppo CAI Anziani di Feltre.
Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.
L’escursione in dettaglio:
la Val Popena
oggi siamo solo in due e ci aggreghiamo al gruppo “CAI Anziani” di Feltre per una traversata meravigliosa, in una valle poco frequentata e per me completamente sconosciuta, la Val Popena. Roberto e io arriviamo in auto a Misurina dove aspettiamo il resto della compagnia che ci sta seguendo in corriera. Approfittiamo di un gentile passaggio sul mezzo (causa Covid, un terzo di posti è vuoto) superiamo il paese e scendiamo alcuni tornanti sulla SP 49 verso Carbonin, il sentiero 222 (ufficialmente chiuso dal CAI) inizia al Ponte sul rio Popena, m. 1660. Il sentiero in parte è stato cancellato dalle piene, ma è percorribile e segnato da ometti. Saliamo tra le ghiaie, seguendo i capo gita che segnano un passo “da montagna” sostenuto e regolare, siamo una lunga, ordinata e allegra fila di 58 personaggi in cerca di panorami mozzafiato, che già si profilano davanti a noi. Ignoravo l’esistenza di questa magnifica valle posta tra il Gruppo del Cristallo e le Pale di Misurina, come la maggior parte degli escursionisti mi sono sempre diretta verso le Tre Cime, i Cadini, il Paterno, il Monte Piana…luoghi bellissimi, ma questo non lo è da meno.

Il letto del torrente è devastato, dobbiamo rimontare una piccola forra, ma la progressione non è mai difficoltosa, ogni tanto si alternano tratti di sentiero buono, tra radi alberi di larice, erbe e mughi. Man mano che si sale vediamo ergersi alla nostra destra le pareti del Cristallino, a sinistra i versanti sud-ovest e nord-est delle Pale di Misurina, davanti ai nostri occhi cime, guglie e torrioni chiudono la testata della vale: il Piz Popena, una cima di 3152 metri, ardita e poco frequentata, il Corno d’Angolo, i Campanili di Popena, lo Spiz Popena e tanta altra roba (cit. Gino da Vià).
Al bivio lasciamo a destra il Sentiero delle Baracche che sale, con tratti scavati nella roccia, verso il Cristallino e continuiamo sempre sul 222 salendo per la bella conca di magri prati e mughi, tralasciamo anche il sentiero 224 che va a sinistra verso la Forcella delle Pale di Misurina e che faremo al ritorno. Raggiungiamo la larga sella di Forcella Popena dopo circa due ore di passo calmo e costante, il panorama è magnifico, siamo proprio “a un passo dal cielo”. Sostiamo presso i ruderi dell’ex Rifugio Popena e poi ci aggiriamo nei dintorni salendo sui rocciosi rilievi circostanti, la vista sulle vette, Cristallino, Popena, Tre Cime di Lavaredo, Cadini, Sorapiss, Faloria è stupenda. Sotto di noi a strapiombo il lago di Misurina, dove abbiamo lasciato la folla dei turisti, i pedalò, le auto…

Non resistiamo a farci fotografare con alle spalle una finestra di roccia che inquadra il cielo e il Sorapiss. Sono attirata dal sentiero che scende ripido nella forra rocciosa e franosa davanti al rifugio, dovrebbe essere sempre il 222, con partenza tra il Passo Tre Croci e Misurina dal Ponte sul Rudavoi, alcune persone lo stanno salendo a fatica.

Dopo la sosta presso i ruderi dell’ex Rifugio Popena (attivo dal 1937 al 1948, quando alcuni vandali rubarono gli arredi e poi lo distrussero incendiandolo) scendiamo per lo stesso percorso di andata fino a incrociare il sentiero 224, una mulattiera della I^ Guerra, che sale verso la Forcella delle Pale di Misurina. Dalla sella abbiamo ancora una vista stupenda a 360 gradi, non contenti facciamo una piccola deviazione a destra verso due torri, mi dicono che una è la Torre De Amicis, io non lo so e mi vergogno per la mia ignoranza, appena a casa mi informerò.

Tornati alla Forcella incominciamo a scendere lungamente tra i mughi sul versante che dà verso Misurina, sempre sul sentiero 224. Ignoriamo il sentiero 224b, che sale a Forcella Popena passando vicino ai Cippi di Confine tra la Serenissima e l’Austria (ma ci pianto un paletto virtuale) e il 224a per il Monte Popena Basso, sfioriamo Malga Misurina m. 1795 ed eccoci arrivati a Misurina e al suo lago, fine dell’escursione con questo sorprendente Gruppo CAI, che di anziano ha solo il nome.
Ringrazio infinitamente gli organizzatori e tutta la compagnia per avermi fatto conoscere questi posti bellissimi, ci voglio tornare per esplorare nuovi percorsi, il Corno d’Angolo, i Cippi di Confine…
Note:
– del Rifugio Popena, posto sul magnifico belvedere della forcella omonima, oggi possiamo vedere solo i ruderi. La storia di questo edificio è toccante, fu costruito con enormi sacrifici e con la sola forza delle braccia (a parte le pietre, sul posto non c’è nulla, nemmeno l’acqua, per cui tutto il materiale dovette essere trasportato a spalla) tra il 1934 e il 1935 dal giovane Lino Conti, classe 1908, figlio di gestori abituati alle avversità e provati dalle guerre. Nel 1937 Lino inaugura il Rifugio e si sposa con Giulia, insieme gestiscono il posto e crescono i figli. Il rifugio resta attivo per una decina d’anni, ma nel 1948, durante la pausa invernale, alcuni vandali rubano quanto possono trasportare e lo distruggono, dandogli fuoco. Lino cerca di ricostruirlo con caparbietà, ma le risorse finanziarie finiscono e deve lasciarlo senza il tetto. Torna lassù per l’ultima volta nel 1984, a 76 anni, per salutare il suo sogno infranto. Su una parete le figlie hanno posto una lapide in memoria:
“Stelle indicatemi la via del cielo. La montagna mi abbraccia col suo silenzio ed io sono ad un passo da voi. A ricordo di Conti Lino.”
– La Guglia Edmondo De Amicis è una torre di 60 metri, raggiunta con una funambolica traversata aerea dalla torre a fianco dalla guida fassana Tita Piaz e da Ugo De Amicis, che la dedicò al padre, autore del libro “Cuore” (sulle cui pagine da piccola ho pianto parecchio). Nel 1913 Hans Dulfer la conquistò con una scalata alpinistica, aerea ed esposta, che resta ancora oggi una breve ma adrenalinica “via classica”. Il tutto è al di fuori della mia portata.
– Cippi di Confine, secondo le descrizioni che ho trovato in internet, salendo dal sentiero che parte dal Ponte di Rudavoi (oppure scendendo il ripido sentiero detritico che parte dalla Forcella Popena) a circa metà canale una breve deviazione porta a un cippo di confine del 1754, con gli stemmi dell’Impero Austroungarico e della Repubblica di Venezia. Fa parte di una lunga serie di cippi che segnavano in modo definitivo i confini tra i due stati, dalle Tre Cime ai Monti Cristallo, Sorapiss, Croda da Lago e Nuvolau, per porre fine alle contese, spesso sanguinose, per il diritto ai pascoli fra i pastori di Dobbiaco e quelli di Auronzo. Cippi simili si trovano anche sull’Altopiano di Asiago e in altri posti montani, per le medesime ragioni.
Autore/i: Paola Marini Gardin
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Pubblicato da Salvatore Stringari
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Bellissimo posto e stupendo articolo Sal 🙂
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grazie ma il merito è di Paola Marini Gardin
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allora brava Paola
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io purtroppo sono stato bloccato da un mal di schiena in questo ultimo periodo
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mi dispiace
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ringrazio Semply me per il complimento
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Wow ? Beautiful place and wonderful photos ❤️🌹
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Un resoconto molto accurato e utile, grazie!
Mi spiace per il mal di schiena… 😕
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