
La diga del Gleno
di: Salvatore Stringari
Scheda Tecnica Riassuntiva
Data: 08/09-09-2021
Cima: nessuno
Gruppo Montuoso: Alpi Orobiche
Cartina: nessuna cartina
Segnavia: C.A.I 411
Tipologia sentiero e difficoltà*: Sentiero Escursionistico (E) Sentiero privo di difficoltà tecniche che corrisponde in gran parte a mulattiere realizzate per scopi agro – silvo – pastorali, militari o a sentieri di accesso a rifugi o di collegamento fra valli vicine (nella scala di difficoltà C.A.I. è classificato E – itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche).
Tempi di percorrenza*: in giornata 1 ora per salire 40 minuti a scendere solo lago del Gleno.
Quota partenza: 1.265 m.s.l.m
Quota da raggiungere: 1.526 m.s.l.m
Dislivello: 261 m.
Giro: A/R
Acqua, sorgenti: sì in paese, fontana a Pianezza
Località: Vilminore Pianezza (BG)
Punti di appoggio: Camper
Copertura cellulare: sì
Parcheggio/i: sì a Pianezza solo fuori stagione
Tappe del percorso: Pianezza, sentiero 411 fino ai resti della diga del Gleno, rientro per lo stesso sentieroBrescia
Partecipanti: autore in solitaria
Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.
L’escursione in dettaglio:
La Val di Scalve si trova nell’estremità nord-orientale della Provincia di Bergamo, lembo di confine fra le province di Brescia e Sondrio.
Il viaggio e la passeggiata ai resti della Diga del Gleno mi hanno permesso l’immersione nella bellezza della natura della Val di Scalve, senza dimenticare l’immane tragedia del crollo della Diga del Gleno, un tristissimo antefatto del Vajont. Da Vilminore a Pianezza (distante circa 3 km da Vilminore)
Il giorno 08-09-2021 raggiungo Pianezza in Val di Scalve dove parcheggio il camper e passo la notte, l’indomani voglio raggiungere il Lago del Gleno.
Alla Diga e al Lago del Gleno
09-09-2021
Il sentiero inizia nell’abitato di Pianezza, mi lascio alla spalle la fontana in Piazza A. Bonicelli e passando per la via tra le case vado a prendere il “Sentiero de li Scali” subito dietro il paese, sentiero CAI 411. Inizialmente attraverso i prati e costeggio alcune baite, fino a raggiungere una mulattiera. Successivamente proseguo nel bosco, costeggiando il tubo della condotta forzata fino a raggiungere la località Pagarulì a m. 1.513 che si riconosce per una costruzione in cemento dalla quale parte la condotta.

A questo punto il sentiero si fa più pianeggiante e in cengia, posso godere una vista mozzafiato sulla Presolana, inizio a intravedere i resti della diga che raggiungo in 30 minuti circa. C’è un ristoro dove mi fermo a prendere un tè e scambiare alcune chiacchiere con il gentilissimo signore del bar che mi racconta la storia del Gleno, ma anche delle difficoltà di tenere aperto un chiosco a questa quota dove nessuna strada lo raggiunge: tutti i giorni deve portare a spalla parte dei viveri e delle bevande e riportare sempre a spalla i rifiuti a valle.

Proseguo, risalgo la valle del torrente Gleno dove ci sono delle belle cascatelle con pozze color cielo, raggiungo una malga e qui mi fermo: per raggiungere il rifugio più vicino ci vorrebbe ancora un’ora e mezza.

Ci sono tante marmotte e mi piace osservarle e catturale con l’obbiettivo della macchina fotografica. Cerco di convincerle che non sono un predatore e vorrei avvicinarle, ma loro non si fidano, appena mi avvicino troppo scappano e pochi secondi dopo appaiono altre marmotte, lontane, da altri tane sui prati. Per il rientro faccio lo stesso sentiero di andata.
La Diga, il Lago e la storia
La Diga fu voluta dai Viganò di Ponte Albiate (MI), proprietari di importanti cotonifici ed interessati a disporre direttamente di forza motrice. Il progetto prevedeva, successivamente ad una variante in corso d’opera, la realizzazione di una diga ad archi multipli, all’epoca considerata una delle più moderne concezioni di ingegneria.

Il bacino, a quota 1.510 metri, si riempì interamente d’acqua per la prima volta il 22 ottobre 1923 con una capacità di otto milioni di metri cubi. Questo lago alimentava una prima centrale 400 metri a valle, che a sua volta consentiva il funzionamento di una seconda centrale. Nei mesi precedenti il crollo della Diga del Gleno vennero ripetutamente segnalate perdite d’acqua alla base e nella muratura in calce dello sbarramento. Il primo giorno di dicembre del 1923, alle ore 7:15, la Diga del Gleno crollò e sei milioni di metri cubi di acqua raggiunsero l’abitato di Bueggio travolgendone la Chiesa e distruggendo buona parte del paese di Dezzo. L’acqua raggiunse in seguito Angolo e Darfo, in valle Camonica, riversandosi infine nel lago d’Iseo. Nel Disastro del Gleno persero la vita circa 500 persone.
Autore/i: Salvatore Stringari
Rispetta la montagna! Riporta a casa i tuoi rifiuti non lasciarli sui sentieri!
E voi ci siete stati? Mi lasciate un commento?
Correzione integrazione testo di Paola Marini Gardin.
© Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi
Interessante e terribile la storia della diga del Gleno. Povere persone travolte dalla furia dell’acqua!!!! Hai fatto bene a ricordare quella sciagura. Certi eventi non vanno dimenticati!!!
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Ciao Vittyna, conosci questo luogo? è un dovere ricordare le stragi di interesse di pochi a danno di molti, qui ci ho riconosciuto il Vajont e altre stragi come Stava sempre per negligenza degli uomini stragi che si potevano evitare…
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stupendo post, buona domenica Sal
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Buona domenica te. Anche il luogo era bello e merita
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Che voglia di una bella escursione! Ti ringrazio perché mi hai permesso di viaggiare un po’ con la mente, dato che il corpo è seduto davanti a un pc…
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Questa escursione, fino al lago, è facile nonostante la prima parte in salita che porta a quota lago se puoi vai a farla. Grazie per esserti passato e per aver lasciato la tua traccia
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Concordo in pieno con S.! 🙂
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Grazie a te wayne
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Colgo l’occasione per dirti che ho appena pubblicato un nuovo post: è una classifica in cui cito tanti splendidi film… spero che ti piaccia! 🙂
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Buona domenica Sal
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Buona domenica Simona
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Buongiorno Salvatore e buona domenica
Grazie per le tue visite ed i tuoi saluti
di questo ultimo periodo
ti ringrazio ora di tutto e scusami se non ti ho mai
risposto ma a volte si passano periodi così così 🙂
Buone cose a te🌈
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Non ti preoccupare e un grazie a te, non è un buon periodo neanche per me per cui anche se magari per motivi diversi sono poco presente ti seguo volentieri un abbraccio
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Bella escursione, compiuta ieri anche grazie al tuo post! Lezioni da non dimenticare. Buoni viaggi ☺️
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Buona Pasqua. Buoni viaggi anche a te
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