648 Sentiero della Sensibilità Alpago




Data: 24-10-2021

di Paola Marini Gardin,

Sentiero della Sensibilità Alpago

Ogni anno i gruppi CAI dell’Alpago e di Aviano organizzano alternativamente una castagnata in comune, una simpatica iniziativa a cui viene abbinata una camminata.

Stavolta tocca al CAI alpagotto, al mattino è prevista una semplice passeggiata e mi aggrego volentieri, sono stata un mese a riposo per un’infiammazione al menisco,

Scheda Tecnica Riassuntiva

Pieve d’Alpago Plois Località Carota

Cima: nessuna cima raggiunta
Gruppo Montuoso: Col Nudo-Cavallo
Cartina: Tabacco foglio 012 Alpago Cansiglio Piancavallo Valcellina
Segnavia: indicazioni sul luogo
Tipologia sentiero e difficoltà*: (T) o turistico, Itinerario di ambito locale su carrarecce, mulattiere o evidenti sentieri. Si sviluppa nelle immediate vicinanze di paesi, località turistiche, vie di comunicazione e riveste particolare interesse per passeggiate facili di tipo culturale o turistico – ricreativo (nella scala di difficoltà CAI è classificato T – itinerario escursionistico – turistico).
Quota partenza: 1000 m.s.l.m
Quota da raggiungere: 1169 m.s.l.m
Dislivello: 169 m.
Tempi di percorrenza*: 2 ore circa
Giro: anello parziale
Punti di appoggio: Casera Stabalì (della Regola di Plois e Curago)
Acqua, sorgenti: no
Località: Pieve d’Alpago Plois Località Carota
Copertura cellulare:
Parcheggio/i:
Tappe del percorso: parcheggio località Carota, Sentiero della Sensibilità, Casera Stabalì, bivio, anello per il ritorno
Partecipanti: Gruppi CAI Alpago e Aviano e l’autrice

Nota: * I tempi di percorrenza e le difficoltà dipendono dalla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica. Sono influenzati dalla conoscenza dell’ambiente alpino e dalle capacità di progressione. Anche il movimento in ambiente alpino e la capacità di orientamento sono determinanti.

L’escursione in dettaglio:

Sentiero della Sensibilità Alpago

oggi il dislivello sarà minimo e potrò testare la tenuta del mio ginocchio sinistro. Salgo a Pieve d’Alpago e proseguo oltre Plois, fino al piccolo parcheggio in località Carota, m 1000 situato poco dopo l’omonimo e rinomato ristorante, dove trovo il resto della compagnia. Lasciamo la strada principale che sale al Rifugio Dolomieu al Dolada e ci incamminiamo per la stradina che scende leggermente in direzione nord-est: percorreremo un breve tratto del Sentiero della Sensibilità, nella sua interezza lungo circa 25 chilometri, da qui alla frazione di Sant’Anna di Tambre.

Sul luogo ci sono indicazioni e cartellonistica. Questo percorso si svolge su stradina panoramica che alterna tratti asfaltati allo sterrato e si snoda a circa 1100 metri di quota tra i boschi, con incantevoli visioni sulla Conca dell’Alpago e sull’anfiteatro di monti che la circondano. Camminando non posso che ammirare il paesaggio, begli alberi di faggio dai colori autunnali, qualche bella casera, prati verdi contornati da boschi sopra i quali si innalzano le cime che comincio a distinguere per nome, Col Nudo, Teverone, Crep Nudo, Venal, Antander, Messer… Lungo la stradina troviamo, nei posti di interesse, dei bolli colorati: scaricando l’app “Sentiero della Sensibilità” è possibile ricevere in questi punti molte informazioni storiche e naturalistiche, con contenuti fotografici, audio e video. Sorpassiamo Casera Stabalì (o Stalon dei Girli) m. 1050 dove alcuni volontari stanno preparando il necessario per la castagnata e proseguiamo in direzione sud est, fino ad un bivio (Le Bare m. 1013). Continuando verso destra si scenderebbe verso il paese di San Martino, uno dei numerosi accessi dal basso al Sentiero della Sensibilità, che permettono di effettuare il percorso in più tappe.

Noi proseguiamo voltando a sinistra (indicazione Degnona – Sant’Anna) e saliamo per la bella mulattiera, sempre immersi nell’atmosfera e nei colori autunnali del bosco. Al successivo bivio lasciamo a destra il Sentiero della Sensibilità che prosegue verso est per Malga Degnona e Sant’Anna e andiamo a sinistra, per tornare indietro facendo un piccolo anello. Giungiamo ad un guado e ad una Malga abbandonata in località Venal-Scalet Bassa a quota m. 1169 e ci fermiamo colpiti dalla magnifica visione del Col Nudo, così bianco da sembrare innevato.

Sembra vicino, ma ci vorrebbero almeno quattro ore di impegnativa salita per raggiungerlo. Da questo punto partono diversi sentieri alpinistici di varia difficoltà, certamente non molto frequentati: Passo Valbona, Col Nudo, Forcella della Lastra, Ferrata Costacurta per la cima del Teverone. Noi dobbiamo dare le spalle alle cime e piegare verso ovest, sotto le pareti del Dolada, e chiudere l’anello tornando a Casera Stabalì m. 938, dove ci aspetta un lauto banchetto. Torte salate, salumi, formaggi, dolci e castagne il tutto innaffiato con ottimo vino, organizzazione perfetta!

E’ stata una bellissima giornata, la cosa migliore per me è stata trovare una compagnia affiatata e simpatica, con cui mi sono trovata bene.

Per informazioni:

Autore/i: Paola Marini Gardin
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