784 Punta Larici e passo Rocchetta




Data: 13-01-2024

di Salvatore Stringari,

Punta Larici e passo Rocchetta,

non in ordine cronologico ma vi racconto 4 escursioni… questa sarebbe la seconda
vado a riprendere un paletto lasciato nel 2022, quando avevo percorso il sentiero delle Creste di Pregasina.

Giunto a Bocca Larici avevo rinunciato a raggiungere Cima Larici per la stanchezza e il male alle gambe, non mi ero sentito di affrontare l’ultimo tratto di sentiero che mi avrebbe portato alla meta.

Scheda Tecnica Riassuntiva

Punta Larici,

Cima: punta Larici
Gruppo montuoso:
monti del Garda
Cartina: Tabacco foglio 061 Alto Garda Ledro Monte Baldo Nord
Tipologia sentiero e difficoltà:* Sentiero Escursionistico: (E) Sentiero privo di difficoltà tecniche che corrisponde in gran parte a mulattiere realizzate per scopi agro – silvo – pastorali, militari o a sentieri di accesso a rifugi o di collegamento fra valli vicine (nella scala di difficoltà C.A.I. è classificato E – itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche).
Quota di Partenza: Pregasina 532 m.s.l.m.
Quota da raggiungere: Bocca Larici 881 Passo della Rocchetta 1.162
Dislivello: m. 630 tenendo in conto i saliscendi 800 m.
Tempi di percorrenza:* in giornata
Giro: anello
Località: Pregasina, Riva del Garda
Punti di appoggio: nessuno
Acqua, sorgenti: no portare acqua, solo a Malga Palaer una piccola sorgente
Copertura cellulare:
Parcheggio: a Pregasina pochi posti, attualmente un divieto di accesso al paese limita i posti per sostare nei pressi della chiesa
Tappa del percorso: Pregasina m. 532, strada forestale del Palaer 422 e 422 b, Bocca Larici m.881, Cima Larici m. 908, ritorno a Bocca Larici e sentiero 101 b o 130 non indicato in loco, Passo Rocchetta m. 1162, Malaga Palaer m. 1078 , traccia e sentiero 422 b, Pregasina.
Partecipanti: l’autore, l’amico Edoardo, Anna e Cristina conosciuta in FaceBook

Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.

L’escursione in dettaglio:

cima punta Larici

Oggi mi ritrovo con l’amico Edoardo e due amiche, conosciute tramite FaceBook, a Riva del Garda al parcheggio del Poli dove posso lasciare il camper, con l’auto di Edoardo saliamo tutti e quattro a Pregasina, dove troviamo il divieto di accesso alla parte alta del paese, siamo obbligati a lasciare il mezzo in un piccolo parcheggio nelle vicinanze della statua Regina Mundi. Sono le 10 circa e iniziamo a salire verso la chiesa di Pregasina che raggiungiamo in circa 30 minuti, da qui parte il sentiero 422 che va a incrociare il 422 b che ci porterà con comoda salita su strada forestale e sentieri ancora in ombra verso Cima Larici.

Dopo un’altra ora abbondante raggiungiamo Bocca Larici e da qui in 15 minuti la cima, non mancando di divagare per tracce poco marcate verso postazioni militari a strapiombo sul Lago di Garda. Abbiamo impiegato in tutto circa due ore per raggiungere la cima da Pregasina, ormai è quasi mezzogiorno e facciamo una pausa pranzo al sacco.

al Passo Rocchetta per il sentiero Reamol

Dopo esserci rifocillati, una delle due signore ci propone di salire al Passo Rocchetta, facendoci da guida. Accettiamo e scendiamo tornando a Bocca Larici, da qui prendiamo il sentiero che passa in basso e va a destra, ma intravedendo sulla sinistra una fontana seminascosta ci avviciniamo incuriositi, l’acqua però non è potabile.

Percorreremo la linea fortificata Italiana che passava proprio su queste cenge. Lungo il percorso ci sarà possibile notare le tipiche tracce della Grande Guerra, dalle trincee alle rovine delle casematte in pietra, ai ripari scavati nella roccia. Mano a mano che saliremo ci renderemo conto sempre meglio delle motivazioni che spinsero a prendere in considerazione questo luogo così strategico per le truppe italiane. Il sentiero attraversa luoghi dai meravigliosi scorci ed è molto panoramico con visibilità su gran parte del Lago.

La vasca è in cemento con uno strano stemma su tutti e tre i lati, riteniamo che sia di poco interesse storico e ritorniamo sui nostri passi per seguire il sentiero. Poco dopo vediamo lungo lo stesso, sul fianco della montagna, delle cavità e io la novella “guida” partiamo alla scoperta, una volta raggiunte si rivelano essere delle piccole rientranze nella roccia e non delle gallerie della guerra come avevamo pensato vedendole dal basso. Un po’ delusi ritorniamo dagli altri, proseguiamo ma trovando una prima irregolarità del sentiero la “guida” si blocca, ha paura e vuole ritornare indietro. La incoraggio e aiuto dato che non c’è nessun pericolo riusciamo a proseguire fino a raggiungere una costruzione in via di restauro da parte di un privato, qui visto il problema che la nostra amica ha appena incontrato facciamo il punto della situazione. Ritornare o proseguire? Io e Edoardo lasciamo la decisone alla più debole del gruppo. Dopo qualche battuta le due signore decidono di proseguire. Riprendiamo la marcia e raggiungiamo una cengia larga ma esposta, dove la nostra guida si blocca un’altra volta… Questa volta è la sua amica ad aiutarla ad affrontare il passaggio che è difficile solo in apparenza. Raggiungiamo alcuni ruderi della Grande Guerra, postazioni crollate sotto il peso degli anni e dell’incuria.

Proseguiamo fino a raggiungere alcune gallerie che entrano nel ventre della montagna, ma percorsi una decina di metri vediamo che sono interrotte dai crolli, quindi dietrofront, troviamo sulle pareti alcune scritte del periodo 1917 e poco altro. Riprendiamo a salire per il sentiero imbattendoci in altre postazioni che visitiamo. Siamo quasi vicini al Passo Rocchetta che in breve raggiungiamo, io sono stanco e purtroppo mi fanno male le gambe, cosa che mi succede da parecchio tempo e a parte la visita ad una galleria, decido che per me oggi può bastare. Mentre Edo e le altre due compagne si aggirano per andare alla ricerca di alcune targhe storiche, io inizio pian piano la discesa, qui a Passo Rocchetta ero giunto quando nel 2022 ho fatto le cime e la traversata delle creste. Mi avvio per la forestale e dopo poco mi raggiungono anche Edo e le altre due compagne di escursione. Assieme scendiamo verso Malga Palaer m. 946 qui abbandoniamo la forestale che ci porterebbe comodamente a Passo Larici, il magnifico panorama sul Lago di Garda e i monti che lo sovrastano che si gode da lì l’abbiamo già ammirato all’andata. Scendiamo invece per una traccia di sentiero fino a raggiungere  più in basso la forestale sentiero 422 b fatta al mattino e da qui lungamente a  Pregasina…

L’avventura continua, se continuate a seguirmi ve la racconterò…

con la collaborazione di Paola Gardin

Autore/i: Salvatore Stringari 
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© By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

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