826 Col di San Piero




Data: 17-8-2025.

di: Paola Marini Gardin.

oggi Silvano ci propone un giro ad anello in un luogo che, pur trovandosi in Veneto nel Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, ha il suo più facile accesso dal Trentino: il Col di San Piero, con possibile deviazione al Rifugio Boz.

Raggiungiamo la Valle del Primiero e abbandonando la circonvallazione alla seconda rotatoria seguiamo le indicazioni a destra per la Val Noana e il Rifugio Fonteghi. Saliamo per i sette chilometri della strettissima strada che risale la selvaggia, lunga forra della Val Noana e parcheggiamo poco prima del Rifugio Fonteghi, m. 1100.

Col di San Piero.

Scheda Tecnica Riassuntiva

Cima: Col di San Piero.
Gruppo Montuoso: Cimonega.
Cartina: Tabacco foglio 023 Alpi Feltrine Le Vette Cimonega
Segnavia: CAI 748 – CAI 727
Tipologia sentiero e difficoltà*: E Sentiero Escursionistico privo di difficoltà tecniche che corrisponde in gran parte a mulattiere realizzate per scopi agro, silvo pastorali, militari o, sentieri di accesso a rifugi o di collegamento fra valli vicine nella scala di difficoltà C.A.I. è classificato E Escursionistico itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche.
Quota partenza: m. 1100 s.l.m.
Quota da raggiungere: m. 1930 s.l.m
Dislivello: m. 900 circa con risalita al Boz
Tempi di percorrenza*: in giornata
Giro: anello
Punti di appoggio: Rif. Fonteghi, Rifugio Boz.
Acqua, sorgenti: una fontana sopra Malga Neva.
Località: Val Noana (Primiero).
Copertura cellulare: parziale. 
Parcheggio/i: sì al Fonteghi o fine strada.
Tappe del percorso: Rif. Fonteghi, sentiero. 748, Casera Scaorin, Col San Piero, Malga Neva, Rifugio Boz, sentiero 727 Rifugio Fonteghi.
Partecipanti: Carmen e Silvano, Maria Grazia e Claudio con la cagnolina Mia e l’autrice.

Nota: * I tempi di percorrenza e le difficoltà dipendono dalla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica. È importante la conoscenza dell’ambiente alpino e della progressione. Anche il movimento in ambiente alpino e la capacità di orientamento sono fondamentali.

Rifugio Fonteghi,

L’escursione in dettaglio:

Il nostro itinerario, ben segnalato, parte alla sinistra del Rifugio, passiamo il ponte  sull’orrido e cominciamo a salire in mezzo ai boschi sulla strada dapprima asfaltata e poi sterrata. Salendo diamo uno sguardo alle Vette Feltrine, Pavione, Ramezza, Scarnia e poi al Totoga che ci lasciamo alle spalle, l’aria è ancora fresca e nel bosco possiamo ammirare diversi alberi colossali, alcuni con forme contorte e quasi antropomorfe. Raggiungiamo alcune belle casere ristrutturate in località Agaon m. 1.127 s.l.m. e al bivio proseguiamo a destra su forestale passando per Costa Bela e per i verdi prati di Pranove. Ci alziamo di quota con begli scorci panoramici e arriviamo a Casera Scaorin, a m. 1.553 s.l.m., un bivacco spartano, ma dotato del necessario per un’emergenza. Da qui proseguiamo per sentiero, il bosco gradualmente lascia spazio a prati verticali dove tra radi alberi regna una “coltivazione naturale intensiva” di piante di lampone, di cui siamo ghiotti. Lungo il sentiero un cartello ci indica un belvedere, pochi metri di deviazione e abbiamo un magnifico affaccio verso il Primiero e le Vette, ma tutto il nostro percorso oggi sarà molto panoramico. Torniamo sul sentiero e proseguiamo fino a raggiungere Col di San Piero, m. 1.930, anche qui una piccola salita ci porta su una selletta, al cospetto delle Pale di San Martino, la Valle del Primiero, il Cimonega, le Vette Feltrine…

Individuiamo molto in alto alcuni escursionisti che salgono verso il Monte Neva, m. 2.229s.l.m, alcuni altri sono sulla cima, piccolissimi, li invidiamo un poco ma ci guardiamo bene dall’imitarli inerpicandoci per la traccia che sale diritta!
Breve pausa pranzo al sacco e riprendiamo il sentiero 748 che scende leggermente in direzione del Cadin de Neva, giunti al bivio però non proseguiamo a sinistra, verso il Pass de Mura,  voltiamo a destra scendendo verso Malga Neva, dove un bel gregge di pecore sta brucando l’erba dei pascoli che l’attorniano. Passiamo per la presa dell’acquedotto dove troviamo una fontana con acqua freschissima ma decidiamo di non raggiungiamo la malga da cui si potrebbe scendere e tornare al punto di partenza: abbiamo ancora tempo e voglia per fare tappa al Rifugio Boz. Inoltre è meglio per noi e per la nostra cagnolina evitare l’incontro con cani e pecorelle, quindi poco prima della malga tagliamo sulla sinistra, scendendo per i prati fino a raggiungere e guadare il ruscello sul fondo della valle. Ora ci tocca risalire il pendio e finalmente arriviamo al Rifugio Boz, m. 1.718 dove sostiamo per una birra. Il posto è sempre molto bello, panoramico e rilassante, c’è parecchia gente, anche famiglie con bambini e tutti sono tranquilli e sereni. Anche qui vediamo in lontananza alcuni escursionisti sul Sass de Mura, la Vetta più alta del Cimonega, altri sulla Forcella Finestra, beati loro.

Dopo la pausa riprendiamo il cammino, lasciamo il Rifugio immerso nella bella conca erbosa ai piedi dell’imponente Cimonega e scendiamo per il sentiero 727 (segnavia Fonteghi-le Buse, ma in alternativa c’è una strada forestale) prima tra prati e poi in mezzo ai boschi che ricordavo integri mentre ora sono in parte devastatati dalla tempesta del 2018. Ammiro ancora una volta le Vette Feltrine: Sasso di Scarnia, Ramezza, Cima del Diavolo, Monte Pietena, Cima Dodici… Al bivio ci sono due sentieri che portano alla base, noi scartiamo il 727 A e caliamo a destra sul 727 fino al ponticello, risaliamo e continuiamo per la sterrata (con tratti cementati) che ci porta fino al parcheggio in località Buse. Da qui ancora qualche chilometro in piano su asfalto e ritorniamo al Rifugio Fonteghi.

Nota:
Il Rifugio Bruno Boz è situato nel Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, in località Conca di Neva, circondato da pascoli alpini di grande bellezza, sul versante sud occidentale del Sass de Mura. E una buona base di partenza per escursioni o arrampicate (per gli esperti) nel gruppo dolomitico del Cimónega, Torri di Neva o sulle pareti del Sass de Mura. E’ tappa dell’Alta Via delle Dolomiti n. 2 e dell’Alta Via Europa 2. Ricavato sulle strutture dell’ex Malga Nevetta di cui conserva la genuina aria agreste, offre un’ottima cucina, camere, un ampio locale di soggiorno dotato di focolare di pietra al centro (tratto dal Web).

COME ARRIVARE al Rif. Boz (info prese dal Web): dal Rif. Fónteghi-Val Nagaòni, m. 1.157 s.l.m, ore 1.30-1.45 T: con rotabile al parcheggio in Val Nagaóni poi su carrareccia e sentiero (s. 727) per El Bèlo per carrareccia e poi sentiero (s. 727) per la Val Fonda.

dalla Val Canzói-Case Guarda (Centrale ENEL), 623 m: ore 3-3.30 e su carrareccia e poi sentiero (s. 805) per Case Canséch, Val de le Grave, Col dʼIstiaga, Passo Finestra, 1766 m, a destra con sent. 801 al rifugio;

dalla Val Canzói-Lago della Stua, 710 m, ore 3.30-4 E: su carrareccia e poi sentiero (s. 811) per Pra di Faibón, Casera Alvìs, Passo Alvìs, 1880 m, e in breve al rifugio;

Autore/i: Paola Marini Gardin
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3 pensieri riguardo “826 Col di San Piero

  1. Bella escursione, quella vallata l’avevo fatta alcuni anni fa, non ci stanca mai di ammirare bellezza. L’unica cosa che non faccio mai nei Rifugi è bere una birra, di solito bevo solo acqua, preferisco avere tutta la lucidità del caso quando affronto lunghi sentieri. Bell’articolo 👏👏👏👍👍👍🚶‍♂️🚶‍♂️🚶‍♂️🚶‍♂️🚶‍♂️👍😉😊

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