003 Via Fehrmann al Campanile Basso




Data: 11-09-94

di Salvatore Stringari,

Via Fehrmann al Campanile Basso m. 2283 s.l.m.

Scheda Tecnica Riassuntiva

Diedro sud-ovest, via di arrampicata

Cima: Campanile Basso.
Gruppo Montuoso:
Catena degli sfulmini Gruppo del Brenta.
Cartina:
Tabacco 053 Dolomiti di Brenta.
Tipologia Sentiero e difficoltà:* È una via di arrampicata. È necessaria attrezzatura di arrampicata. Servono corda, martello, rinvii, chiodi e altri sistemi di autoprotezione!
Un po’ di dati: Punti comodi per l’avvicinamento e d’appoggio: rifugio Brentei, m. 2182 e Rifugio Pedrotti m. 2487 Via esposta, panoramica, impegnativa, ma divertente. Difficoltà IV+ sostenuto.

La storia in breve: Rudolf Fehrmann e Oliver Perry- Smith il 27 agosto 1908. La seconda salita è compiuta da P. Preuss e P. Relly il 31 luglio 1911. La 1° solitaria fu compiuta da Emilio Comici nell’agosto 1936.
La 1° cordata femminile fu quella di Luciana Rossi e Claude Vinche il 19 luglio 1964. La prima salita invernale è di A. Andreotti, P. Franceschini, T. Pedrotti il 21 dicembre 1970

Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà dipendono dalla propria preparazione psico-fisica e tecnico-pratica. Sono influenzati anche dalla conoscenza dell’ambiente alpino e delle tecniche di progressione. Il movimento in ambiente alpino e la capacità di orientamento sono anch’essi fattori importanti.

L’arrampicata in dettaglio:

Via Fehrmann al Campanile Basso 2283 m.s.l.m.

Questo pronunciato diedro sale dalla base del ghiaione fino alla cima. Una specie di pilastro. La parte sinistra del pilastro forma una stretta e ripida rampa rocciosa. Saliamo per due tiri di corda lungo le fessure della rampa arrivando ad un terrazzino III IV. Giriamo ora a destra e riprendiamo la continuazione del piano inclinato. Su una placca con pochi appigli, giungiamo ad una larga cengia. Ci troviamo alla base del diedro, ora più accentuato. Ci troviamo alla base del diedro verticale, formato da due pareti che s’incontrano ad angolo retto. Riprendiamo l’arrampicata e ora in spaccata nel diedro su piccoli appigli arrampichiamo per 60 metri. Sono 2 tiri di corda fino dove il diedro si chiude sotto a una sporgenza. La superiamo a destra su rocce meno ripide e gradinate. Continuiamo sulla parete che segna la faccia destra del diedro e raggiungiamo una comoda terrazza. Salendo ad una specie di nicchia, dove la parete si fa nuovamente verticale. Qualche metro a sinistra notiamo una fessura nota come “fetta d’arancia”. È costituita da una lama di roccia gialla staccata dalla parete. È il tratto dell’arrampicata più difficile. Superato questo tratto rientriamo nel fondo del diedro che risaliamo per circa 100 m. terminando i due tiri in una caverna sormontata da un tetto. Entriamo dentro la grotta e facendo un traverso raggiungiamo lo spallone e lo “stradone provinciale”, la cengia della via normale. Da qui saliamo per la via normale fino alla vetta. Dove si fa la discesa? Per la via normale di salita del Campanile con anelli cementati.

ecco che vi ho raccontato un riassunto di questa stupenda giornata trascorsa ad arrampicare sulle pareti storiche del Campanile Basso.

Rispetta la montagna! Riporta a casa i tuoi rifiuti non lasciarli sui sentieri!

Autore/i: Salvatore Stringari
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