004 Via Kiene, al Castelletto Inferiore


Via kiene © Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Via Kiene

di: Salvatore Stringari

Scheda Tecnica Riassuntiva

Data: 09 agosto 2000

Gruppo: Dolomiti Brenta, Massiccio del Grostè Castelletto Inferiore
Cima: Castelletto Inferiore
Via: Kiene via di arrampicata per esperti alpinisti.

L’escursione in dettaglio:

Via Kiene

La Storia: apritori della via: Ernst e Kurt Kiene 22 agosto 1910.
La prima ripetizione invernale: Helmut Salger e Horst Wels 4 gennaio 1964.
Dislivello; 260 m, circa.

Difficoltà; IV, con un passaggio di V
Punto d’appoggio: Il rifugio Tukett, da dove in pochi minuti arriviamo all’attacco della parete.
Saliamo il camino della via normale alla base della parete. Costeggiamo la parete verso destra, fino ad incontrare un diedro-camino dove inizia la salita.

Roberto R. da primo di cordata con Salvatore da secondo, una bellissima cordata, per raggiungere la cima del Castelletto inferiore. La mia immensa soddisfazione, perché erano tre anni che non arrampicavo, solo qualche giorno prima di questa arrampicata mi sono allenato con Giorgio F. in palestra a Preore in Val Giudicarie (un paio d’ore nei pomeriggi precedenti, la nostra salita). Roberto è un amico di Trento

Arrampicando

1° tiro Da qui saliamo fino sotto un tetto, dove la fessura-camino si restringe, obliquiamo a destra e percorsi 25 m IV+ arriviamo in sosta. Qui proseguiamo su placche lisce di V arrivando ad un punto di sosta.

2° tiro Ora arrampichiamo su rocce facili di II grado e usciamo sulla gran cengia detritica. Sosta.
3° tiro Riprendiamo e pieghiamo qualche metro a destra per attaccare, la parete soprastante, nel punto dove la parete strapiomba, e il tetto è meno accentuato saliamo e andiamo qualche metro verso destra poi obliquamente sin dove la parete diventa ripida sotto un diedro poco accennato, percorriamo in tutto 30 m, di II grado e giunti allo spuntone attrezziamo la sosta.

4° tiro Altro tiro e riprendendo la salita andiamo qualche metro ancora a destra, poi diritti per altri 25 m dove lungo il tiro troviamo 2 chiodi e una difficoltà di IV- giungiamo quindi ad una sosta con chiodi.

5° tiro Da qui proseguiamo in verticale per 35 m e troviamo altri 2 ch., arrampicando su un IV poi uscendo su rocce meno esposte dove troviamo 1 chiodo di sosta. La integriamo e ora possiamo proseguire.

6° tiro Riprendiamo e percorsi 20 m incrociamo la traccia di sentiero della via normale. Proseguiamo per altri 40 m obliquando a destra su roccia facile. Sosta.

7° tiro Andiamo a sinistra e entriamo in un camino alto 50 m. che superiamo fino al termine; tiro con 2 chiodi. E la sosta. La difficoltà di questo tiro non supera il III e IV grado.

8° tiro lasciamo la sosta e sotto la parete gialla facciamo un breve traverso qualche m a sinistra, superiamo un breve risalto di 6/7 metri di III grado giungendo su un terrazzo pochi metri e arriviamo ad un altro terrazzo si sale a sin. 6/7 m a un altro terrazzo sopra una grande lama che si staccata dalla parete 1 chiodo. Sosta.

9° e ultimo tiro. Saliamo alcuni metri dove troviamo 1 chiodo. Attraversiamo qualche metro a sinistra con tratto esposto altro chiodo, saliamo aggirando un caminetto per alcuni metri; riattraversandolo poco più in alto e, sempre su roccia ottima saliamo direttamente alla cima. Con questi ultimi 25 metri di IV e III. Felici di essere arrivati in cima.

La Discesa la facciamo dalla via normale benché si possa scendere anche da nord con tre o quattro calate in corda doppia dove i punti di calata sono già attrezzati con anelli fino nel vallone detritico e da qui per traccia di sentiero con ometti si va ad incrociare il sentiero che proviene dal rifugio Graffer – Grostè. Ma Noi facciamo rientro al rifugio Tuchett e dopo la birra a Vallesinella dove il mattino abbiamo lasciato l’auto.

Dal mio punto di vista quest’itinerario elegante, sulla parete Sud è una delle vie che offre un vero interesse per chi si vuole gustare un’arrampicata varia e divertente in parte esposta con roccia ottima, (escluso il tratto sulla cengia). Una via Classica con dei chiodi già in parete; 12 compresi quelli di sosta e facilmente integrabile con altri chiodi.

Autore/i: Salvatore Stringari
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