005 Cima Carè Alto 3462 m




Data: 1987

di Salvatore Stringari,

Ho fatto alcune volte questa cima. Oggi, mentre la scrivo, cerco di ricordare questa giornata. Sono passati alcuni anni. Cercherò di ricordare… I ghiacciai erano ancora in buono stato. Ora sono anni che non ci salgo più. Qualche ricordo lo conservo. Da Trento raggiungo Tione di Trento. Poi proseguo in direzione Val Rendena fino a raggiungere Spiazzo. Passo avanti all’albergo Moleta. Subito dopo, sulla sinistra, c’è il bivio per la Val Borzago. La percorro fino al parcheggio…

Percorsi i 7 km fino al termine della strada asfaltata. Qui, un ampio e comodo parcheggio in località Pian della Sega a m. 1250 s.l.m consente di lasciare l’auto. Inizio così la lunga e ripida salita al Rifugio Dante Ongari…

Scheda tecnica Riassuntiva

Cima Caré Alto

Cima: Care Alto.
Gruppo Montuoso: Presanella Adamello.
Cartina: Kompass Adamello.
Segnavia: CAI / SAT 213, 215
Tipologia sentiero e difficoltà:* Sentiero Alpinistico (E.E.) – o sentiero Escursionistico per Esperti (E.E). Sentiero che si sviluppa in zone impervie. Presenta passaggi che richiedono all’escursionista una buona conoscenza della montagna. Sono necessarie tecnica di base e un equipaggiamento adeguato. Corrisponde generalmente a un itinerario di traversata nella montagna medio alta e può presentare dei tratti attrezzati.
Difficoltà:* AD+ E.E. Alpinistica
Quota partenza: m. 1250 s.l.m.
Quota da raggiungere: m.3465 s.l.m.
Dislivello: m. 2206
Tempi di Percorrenza: * (2 giorni) 11.00 ore
Giro: A/R
Punti di appoggio: Rifugio Dante Ongari al Care Alto
Acqua, sorgenti: sì, ma portare acqua
Località: Spiazzo-Borzago
Copertura cellulare: non rilevata
Parcheggio/i:
Partecipanti: io non ricordo con chi ma una volta ci sono arrivato da solo

Nota: * I tempi di percorrenza e le difficoltà dipendono dalla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica. È importante la conoscenza dell’ambiente alpino. Sono necessarie abilità di progressione e di movimento in ambiente alpino e capacità di orientamento.

L’escursione in dettaglio:

al Rifugio Dante Ongari e alla cima Caré Alto

…alzando lo sguardo lo si può già vedere, piccolo, lontano, in alto, sembra vicino, ma impiegherò 3 ore per raggiungerlo. Imbocco l’ampia strada sterrata che si immerge nel bosco di abeti. La seguo fino a un tornante. Girando a destra, proseguo dritto. Mi inerpico lungo noiosi e ripidi gradini scavati nel sentiero. Guadagno lentamente quota poi scendo leggermente fino a un ponte in legno. Superato l’impetuoso Rio Bedù, inizio una lunga salita tra prati e cespugli. Il percorso mi porta sotto alcune lisce placche rocciose. Mi trovo ad aggirare un costone erboso per poi ritornare a salire su terreno aperto. Giunto ad un evidente e secco tornante verso destra, vedo sopra di me il rifugio. Da qui manca ancora quasi un’ ora di salita. Il percorso si svolge tra blocchi di pietra. Ci sono tornanti e tratti su prato. Giungo al rifugio. È situato nell’intaglio alla base della cresta Est del Carè Alto. Questa area è conosciuta come “La Busa del Gàt”. Vicino al rifugio, c’è una bella chiesetta. È stata costruita nella Grande Guerra dai prigionieri Russi e ha una forma insolita.

Cima Care Alto 3462 m.

Il giorno seguente, inizio col discendere la cresta dietro al rifugio. Tramite un’erta scalinata di pietra, approdo sul fondo di un bel vallone detritico. Percorro un sentiero pianeggiante. Questo mi porterà a superare il Rio Bedù grazie ad un ponte fatto da due corde d’acciaio tipo ponte Tibetano. Da qui, superando grosse pietre e ruscelletti, inizio la vera salita ai Pozzoni. Il percorso è abbastanza libero e intricato, ma con intuito arrivo al ghiacciaio. Soprattutto, grazie ad alcuni ometti di pietre, metto piede sul ghiacciaio. Calzati i ramponi e munito di piccozza inizio a camminare sull’enorme distesa di ghiaccio con una labile traccia da seguire. Mi porto verso l’evidente Pala evitando punti più ripidi e i crepacci.
Arrivo sotto la parte finale. Prendo la via di salita per superare l’ultimo tratto ghiacciato, ripido. Giungo alla fascia rocciosa che mi separa dalla cresta finale. In breve sono in cima.
Tornato sul ghiacciaio percorro a ritroso la via di salita fino al rifugio e da qui all’auto.

Rispetta la montagna! Riporta a casa i tuoi rifiuti non lasciarli sui sentieri!

Autore/i: Salvatore Stringari
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