Data: 22-01-2008
di Salvatore Stringari,
Forte Sommo m. 1613 s.l.m.
la Storia:
Forte Sommo era posto a controllo di Passo Coe e del Pianoro di Malga Melegna.
Più piccolo di Forte Serrada, si articolava in tre blocchi. Il blocco delle casematte era dotato di due cupole corazzate girevoli per obici da 10 cm. Una cupola girevole serviva da osservatorio. Una cupola fissa con due mitragliatrici era posta a difesa del fronte di gola, privo di fossato.

Gli altri due blocchi erano collegati al primo tramite gallerie sotterranee. Servivano per il combattimento a distanza ravvicinata. Erano armati di mitragliatrici in cupole fisse e in casematte corazzate.
fonte internet
Scheda Tecnica Riassuntiva
Forte Sommo m. 1613 s.l.m.
Cima: Dosso del Sommo.
Gruppo Montuoso: Prealpi Venete Occidentali (Pasubio).
Cartina: Tabacco foglio 057 Levico Altopiano di Folgaria e Luserna.
Segnavia: 136 sentiero della Pace (SP) SAT.
Tipologia sentiero e difficoltà:* Sentiero Escursionistico: (E). Sentiero privo di difficoltà tecniche. Corrisponde in gran parte a mulattiere realizzate per scopi agro – silvo – pastorali. Può essere anche percorsi militari o sentieri di accesso a rifugi o di collegamento fra valli vicine. (nella scala di difficoltà C.A.I. è classificato E – itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche).
Quota partenza: m. 1599 s.l.m
Quota da raggiungere: m. 1670 s.l.m
Dislivello: m. 71
Tempi di percorrenza:* in giornata
Giro: A / R
Acqua, sorgenti: no, portare acqua e/o bevanda calda
Località: passo Coe
Punti di appoggio: nessuno o rifugi in stagione
Copertura cellulare: non rilevato
Parcheggio/i: sì
Tappe del percorso: passo Coe sentiero della pace 136, forte Sommo e ritorno per lo stesso itinerario
Partecipanti: autore e amici
Nota: * I tempi di percorrenza e le difficoltà dipendono dalla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica. Contano la conoscenza del ambiente alpino, le abilità di progressione e movimento in ambiente alpino, e la capacità di orientamento.
L’escursione in dettaglio:
Escursione in ambiente innevato
Raggiungo il Passo Sommo, passando per Folgaria, cento metri prima del Chalet al Passo Sommo, trovo un parcheggio gratuito. Mi fermo allo chalet per prendere un caffè. Ho dimenticato l’acqua, così ne chiedo un po’ dal rubinetto porgendo la mia borraccia di un litro alla barista. Allo chalet però non servono acqua del rubinetto perché ci hanno messo il cloro. State attenti a bere l’acqua con il cloro. Buona come scusa per farmi comperare l’acqua in bottiglia ma è una scusa talmente banale che l’acqua l’ho presa altrove.
Lasciata la macchina e calzate le ciaspole, seguo la strada forestale in direzione delle piste. Attraverso la prima pista. Incontro due carabinieri. Mi volevano fare la multa perché camminavamo a lato della pista. Poi, invece, hanno lasciato perdere, visto che il percorso si svolge su strada ex militare/forestale. Attraversando più volte le piste, non ho creato disagio a nessuno. Raggiungo il rifugio Stella d’Italia m. 1.536 s.l.m. È pieno di sciatori, quindi non mi fermo. Dal rifugio, con altri 40 minuti di cammino, arrivo al Forte Sommo percorrendo il sentiero. Il sentiero è coperto di neve a bordo pista.

Non è bello e non mi è mai piaciuto camminare a bordo pista. Tuttavia, è sicuro. Questo è a causa del pericolo valanghe annunciato da Meteo Trentino. Per oggi termino la mia escursione rientrando per lo stesso itinerario di salita. Domenica prossima altra gita meteo permettendo.
Autore/i: Salvatore Stringari
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