
Via Ferrata di Favogna
di: Salvatore Stringari
Scheda Tecnica Riassuntiva
Data: 6 aprile 2008
Cima: Altopiano di Favogna
Gruppo Montuoso: Alpi della Val di Non
Cartina: kompass foglio 699 Sud Tirol Alto Adige
Segnavia: n. 14 C.A.I Alto Adige
Tipologia sentiero e difficoltà: (E.E.A) Escursionisti Esperti Attrezzati Itinerario che conduce l’alpinista su pareti rocciose o su creste e cenge, preventivamente attrezzate con funi e/o scale senza le quali il procedere costituirebbe una vera e propria arrampicata. Richiede adeguata preparazione ed attrezzatura quale casco, imbrago e dissipatore E.E.A – itinerario per escursionisti esperti con attrezzatura. Difficile – D = tracciato continuamente verticale, molto articolato e con tratti esposti; attrezzato con funi metalliche e/o catene, vari infissi metallici che richiedono un certo impegno fisico anche se con l’aiuto di pioli di appoggio.
Quota partenza: 208 m.s.l.m
Quota da raggiungere: 1100 m.s.l.m
Dislivello: m. 892
Tempi di percorrenza: 4/5 ore (in giornata)
Giro: Anello
Punti di appoggio: no
Acqua, sorgenti: no, portare acqua
Località: Cadino
Parcheggio/i: sì lato strada
Tappe del percorso: Trento, Magre, Ferrata, Favogna, e rientro
Partecipanti: Salvatore
Per l’accesso alla ferrata provenienti da Trento si raggiunge Rovere della Luna sulla strada provinciale 14 oltrepassato il paese ci si dirige verso Magre sulla strada del vino a meta strada circa si trova un cartello che non è della S.A.T. ma del C.A.I. di Bolzano ci troviamo infatti in provincia di Bolzano. Trattasi di via di montagna in ambiente difficile.
L’escursione in dettaglio:
questo è solo il riassunto della mia giornata trascorsa tra i monti a contatto con la natura e la roccia consultare le guide alpine e le descrizioni C.A.I per intraprendere in sicurezza questo itinerario.
Via Ferrata di Favogna
Con un amica siamo partiti il mattino alle 7.55 e ritornati alla macchina alle 13.15 circa con nuvole che minacciavano l’acqua ma niente anzi a un certo punto il sole è sbucato timidamente dalle nuvole.
Dal parcheggio in pochi minuti siamo al attacco della ferrata. Indossiamo i D.P.I. (imbrago, casco, e cordino con dissipatore e moschettoni) partiamo. Il sentiero si presenta già in tutta la sua imponenza ed i primi passi sono aiutati dalle mani, quindi un primo grado!, arriviamo dopo questa breve arrampicata alla prima parete da superare. Parto io per per primo seguito dalla mia amica. Giungiamo cosi al secondo tratto della ferrata, dove i primi tre o quattro metri sono arrampicabili in vero stile arrampicata senza la protezione del cordino questo passaggio che sembra facile non lo è, arriviamo su un primo terrazzino e ci godiamo il panorama e le nuvole che ci girano attorno e facciamo un riflessione,
…ma secondo te era meglio andare a messa, e poi a mangiare lasagne al forno con i piedi sotto il tavolo, o venire qui e arrampicare…
la risposta è che riprendiamo il cammino per un po’ nel bosco con tutta la valle dell’Adige ai nostri piedi i frutteti e le viti, le case sono piccole li nella piana… e noi alti qui su questa montagna immensa, percorriamo per un po’ il sentiero che qui si fa facile e ci raggiunge un amico che dopo i saluti e qualche passo percorso assieme si allontana con la velocità del vento, lo aspettavano a casa, le lasagne, arriviamo cosi sotto una parete con un tetto strapiombante siamo a circa 700 metri sopra la valle dell’Adige in un ampia parete canale dove ce il libro di vetta. Da qui il sentiero ritorna facile e camminiamo per circa 20 minuti nel bosco siamo fuori e questa ferrata ci lascia soddisfatti.
Il rientro l’abbiamo effettuato seguendo i segni rosso e bianco sentiero numero 3 dirigendoci verso il paesino di Favogna. Raggiungiamo la chiesa, su strada asfaltata in leggera discesa, si punta verso la valle entrando in breve ancora nel bosco ora abbiamo il torrente rio dei molini sulla sinistra e il sentiero si fa ripido in discesa fino a dove abbiamo lasciato una macchina per fare il rientro alla partenza della ferrata. Per chi dovesse andarci prossimamente consiglio di portare un auto a Favogna si evita la lunga discesa per la Val dei Molini e a Magre.
Autore/i: Salvatore Stringari
Rispetta la montagna! Riporta a casa i tuoi rifiuti non lasciarli sui sentieri!
E voi ci siete stati? Mi lasciate un commento?
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