067 Ferrata del Rio Secco


Ferrata Rio Secco
Ferrata Rio Secco © Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Ferrata Rio Secco

di: Salvatore Stringari

Scheda Tecnica Riassuntiva

Data: 30-03-2008

Cima: 
Gruppo Montuoso: Monte Corno, Corona, Lago Santo,
Cartina: Tabacco foglio 062 Altopiano di Pinè Valli di Cembra e dei Mocheni
Segnavia: 490 489 SAT
Tipologia sentiero e difficoltà*: (E.E.A) Escursionisti Esperti Attrezzati Itinerario che conduce l’alpinista su pareti rocciose o su creste e cenge, preventivamente attrezzate con funi e/o scale senza le quali il procedere costituirebbe una vera e propria arrampicata. Richiede adeguata preparazione ed attrezzatura quale casco, imbrago e dissipatore E.E.A – itinerario per escursionisti esperti con attrezzatura. Difficile – D = tracciato continuamente verticale, molto articolato e con tratti esposti; attrezzato con funi metalliche e/o catene, vari infissi metallici che richiedono un certo impegno fisico anche se con l’aiuto di pioli di appoggio.
Quota partenza: 245 m.s.l.m
Quota da raggiungere: 625 m.s.l.m
Dislivello: 380 m.
Tempi di percorrenza*: 3 ore (in giornata)
Giro: Anello
Punti di appoggio: no
Acqua, sorgenti: no
Località: Cadino
Parcheggio/i:
Tappe del percorso: Cadino Ferrata Cadino
Partecipanti: Salvatore

Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.

L’escursione in dettaglio:

Via ferrata molto bella per l’ambiente suggestivo in cui si svolge, dentro la forra di una gola scavata nel tempo dallo scorrere del rio secco, (torrente) tra anfratti, marmitte e pareti incombenti, si incunea tra il Dosson di Cadino e la cima dei Brusadi in Val del Sgrinz. Il torrente appare solo dopo le grandi piogge. 

Rio Secco Ferrata

Parto da Cadino subito dopo San Michele all’Adige presso, la Chiesetta di S. Giuseppe, ben visibile dalla strada statale 12, che si trova sul lato destro per chi proviene da Trento. Oggi il tempo e le condizioni della roccia sono ottime: roccia asciutta e terreno secco, anche se io non l’ho mai percorsa con condizioni meteo avverse e come per tutte le ferrate non è consigliabile con condizioni meteo avverse. Raggiunto il primo pezzo attrezzato inizio a salire verticalmente alternando il procedere a dei trasversi e balze impegnativi. Giungo Cosi al Salto dei Caprioli le attrezzature continuano e percorsi altri tratti verticali sempre alternati da tratti meno esposti raggiungo il Belvedere con bellissimo panorama sulla Valle dell’Adige e la Rotaliana.

Ferrata Rio Secco
Ferrata Rio Secco Ferrata Rio Secco © Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Salgo ancora e giungo al Passaggio dei Gabbiani. La parete verticale che vado ora ad affrontare mi porta a raggiungere la Grotta del Basalisc dove trovo un uscita di emergenza o di mezza via. Naturalmente non esco qui e proseguo sul fondo della forra giungendo ad altri tiri attrezzati fino a raggiungere la Grotta della Mariotta. Procedo ancora aiutato dalle funi e arrivo al sentiero che mi riporterà a Cadino il 489 anche qui trovo alcune scale ma oramai l’avventura è al termine e senza mai perdere la concentrazione ritorno al punto di partenza sano e salvo.

Alcune considerazioni personali sulla ferrata; secondo me è facile certo richiede un buon sforzo fisico in alcuni passaggi ma non è difficile. I punti di riposo volendo sono molti e percorrere i brevi tratti che richiedono l’uso delle braccia non risulta faticoso ci sono comunque molti appoggi per i piedi e appigli per le mani e spazi per riposare. Il cordino di sicurezza solo in un punto è alto rispetto i piedi/mani ma “l’ampio” terrazzino che si trova permette di percorrere il tratto senza bisogno di protezione certo la mancanza di equilibrio o il passo incerto può richiedere più sforzo fisico ma sempre in montagna ci vuole passo sicuro e assenza di vertigini. Su quasi tutto il percorso sono sparsi “omeni” di sasso, e il tempo sembra essersi fermato.

Autore/i: Salvatore Stringari
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