074 il Sentiero di Arroccamento e il Vajo Stretto




Data: 01-06-2008 

di Salvatore Stringari, 

Vaio Stretto,

Percorrendo i sentieri della prima Grande Guerra 14/18. Eccomi qui con il mio racconto di questo fantastico e remunerativo itinerario e sentieri. Da Rovereto, passo per la piazza del comune. Percorro la strada statale che sale in Vallarsa. Giungo al Passo Pian delle Fugazze. Da qui, prendo la strada che porta all’Ossario del Pasubio. Poco prima di raggiungerlo, trovo il bivio per Malga Cornetto, m. 1220, dove trovo un buon posto per parcheggiare la mia auto. 

Scheda Tecnica Riassuntiva

Vaio Stretto, Sentiero di Arroccamento, Monte Baffelan 

Cima: Baffelan 
Gruppo Montuoso: Pasubio, Sengio Alto 
Cartina: Sezioni Vicentine del CA.I. foglio 1 e 2 
Segnavia: 150, 149, E 5 170 C.A.I 
Tipologia sentiero e difficoltà:* Sentiero Alpinistico: (E.E.) – o sentiero Escursionistico per Esperti (E.E). Sentiero che si sviluppa in zone impervie. I passaggi richiedono all’escursionista una buona conoscenza della montagna. Serve una tecnica di base e un equipaggiamento adeguato. Corrisponde generalmente a un itinerario di traversata nella montagna medio alta e può presentare dei tratti attrezzati. 
Quota partenza: m. 1162 s.l.m 
Quota da raggiungere: m. 1889 s.l.m 
Dislivello: m. 727.
Tempi di percorrenza:* in giornata 
Giro: Anello 
Punti di appoggio: passo Pian delle Fugazze 
Acqua, sorgenti: non rilevate 
Località: Passo Pian delle Fugazze 
Copertura cellulare: non rilevato 
Parcheggio/i: Passo Pian delle Fugazze 
Tappe del percorso: Passo Pian delle Fugazze, Vaio Stretto, Sentiero di Arroccamento, Forcella del Baffelan, Passo di Gane,  Malga Boffetal, Passo Pian delle Fugazze 
Partecipanti: in solitaria 

Nota: * I tempi di percorrenza e le difficoltà dipendono dalla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica. Anche la conoscenza dell’ambiente alpino è importante. Sono essenziali la progressione e il movimento in ambiente alpino e la capacità di orientamento. 

L’escursione in dettaglio: 

Vaio Stretto, Sentiero di Arroccamento, Monte Baffelan 

Poco dopo Malga Cornetto, sulla destra, una targa segna l’inizio del sentiero per il Vaio Stretto. Salgo gradualmente per i pascoli e poi mi inoltro nel bosco. Cammino fino ad una fascia di roccia, dove una traccia tende a sviare e mi porta fuori sentiero. Ho perso un po’ di tempo per capire dove salisse il sentiero per il Vaio Stretto. Poi vedo un segno sbiadito rosso bianco lassù in alto. Salgo arrampicando su un primo grado su rocce bagnate e scivolose. Entro nel Vaio, ma ancora il sentiero sembra sparire.
Mi sposto un po’ girovagando prima di orientarmi. Trovo difficile capire dove continua la traccia. Dopo una decina di minuti incontro delle catene. Sono sul sentiero giusto. Arrivo sotto a dei massi che sembrano messi lì apposta. In realtà, non è così. La natura molto spesso fa capolavori meglio di noi. Il sentiero sembra interrompersi ancora una volta. Esploro tutto attorno e mi arrampico. Trovo una traccia che decido di seguire. Però, mi devo togliere lo zaino dalle spalle. Il passaggio in mezzo ai sassi è molto stretto. (del resto “stretto” è il nome del Vaio!), arrampico sempre su un primo grado, non è difficile, ma nemmeno da sottovalutare. Superata una prima serie di catene, trovo una scala in ferro. Questa scala aiuta a superare una paretina. In cima si trova una Madonnina. Il sentiero sembra ancora interrompersi contro la roccia. Anche qui supero un passaggio stretto togliendomi lo zaino. In tutto il vaio non sono visibili segni bianco rossi che servirebbero molto. 

In seguito altre catene mi aiutano ad issarmi per la ripida salita. Quasi al termine del Vaio, ancora abbastanza stretto, trovo una roccia che mi pare una colata di lava. Incastonati dentro ci sono dei sassi. Salgo su quella che mi sembra lava di colore nero marrone. Superato questo tratto con le catene esco dal Vaio e le difficoltà finiscono. Risalgo ora un canale ghiaioso con un po’ di neve, niente di cui preoccuparmi. Arrivo alla sella dell’Emmele m. 1675. Da qui una mulattiera porta verso la Cima del Cornetto, che però non salgo. Scelgo di proseguire per il sentiero di arroccamento che passa all’interno di alcune gallerie e tocca varie postazioni. Arrivo ai piedi del monte Baffelan. Raggiungo la forcella del Baffelan e questa volta salgo fino alla cima del monte, arrampicando su un primo grado. Sono le 11,40. 
Dalla cima del Baffelan scendo arrampicando ancora una volta. Ritorno alla Forcella del Baffelan e scendo al Passo di Gane. Lì decido di non proseguire verso il Passo di Campogrosso. Invece, scendo alla malga Boffetal m. 1435 che da un po’ osservo dall’alto. Raggiunta la malga, seguo il sentiero europeo E 5. Questo mi porta a incrociare la strada che va da Campogrosso al Passo Pian delle Fugazze. Raggiunto il Passo in circa un’ora. Salgo verso l’Ossario. Ripercorro a piedi la strada fatta al mattino per raggiungere la malga Cornetto. Il parcheggio dista circa 1 km dal passo Pian della Fugazze. 

Mi riposo qualche minuto e con l’auto raggiungo l’Ossario del Pasubio, oggi è aperto e merita una visita. 

Nota:
attualmente, anno 2020, bisogna parcheggiare l’auto al Passo Pian delle Fugazze, a pagamento. Qualche posto lungo la strada che porta all’Ossario. Spero che la segnaletica per il Vaio nel frattempo sia migliorata, ma non ho notizie al riguardo.

Rispetta la montagna! Riporta a casa i tuoi rifiuti non lasciarli sui sentieri!

Autore/i: Salvatore Stringari 
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