
Vajont tragedia annunciata (una scomoda verità)
di: Salvatore Stringari
il Vajont
Data: 4 aprile 2010
Approfitto dell’ultima giornata di ferie e una giornata seppur ventosa, soleggiata, per ritornare al Vajont. Lascio una breve cronistoria della diga più che della mia giornata trascorsa in questi luoghi della memoria, e non vi annoio neanche con tutta la storia della diga in internet e nelle librerie si trovano infiniti documenti
Il monte Toc
La diga è tristemente famosa per il Disastro del Vajont del 9 ottobre 1963 quando una frana di milioni di metri cubi di rocce, alberi, terra, sassi, sabbia, scesero dal Monte Toc e precipitò nel bacino, facendo traboccare lo stesso e inondando il paese di Longarone Erto e Casso causando quasi 2.000 vittime. È importante ricordare che la diga non crollò e che le sollecitazioni cui il manufatto fu sottoposto durante l’immane tragedia furono 7 volte superiori a quelle prevedibili durante il normale esercizio. La tenuta della diga è la dimostrazione dell’eccellente professionalità di chi ha progettato e eseguito l’opera. La tragedia fu causata dall’onda provocata dalla frana che, superato di molti metri il coronamento della diga, abbattendosi prima su Erto e Casso poi giù nella valle del Piave. Se la diga avesse ceduto le conseguenze sarebbero state ancora più disastrose, in quanto la quantità di acqua che si sarebbe riversata a valle sarebbe stata tripla (l’onda è stata valutata in 50 milioni di metri cubi, la capienza del lago era di 150 milioni e al momento dell’evento si era quasi al limite.

Il coronamento della diga, da sabato 12 agosto 2007 è stato aperto al pubblico, dopo l’inaugurazione ufficiale. La gestione è affidata al Parco Naturale delle Dolomiti Friulane e durerà per l’intera stagione estiva. I turisti e i visitatori occasionali hanno l’opportunità di vedere da vicino il luogo dal quale ebbe origine la tragedia e possono ora accedere ai primi venti metri di coronamento, per osservare con i propri occhi l’impressionante scenario della frana del Monte Toc.
Autore/i: Salvatore Stringari
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Ho visitato la diga, il suo museo, appena dopo la sua apertura: impressionante!!!
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Ciao Maria, grazie del tuo passaggio Buona Pasqua
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