
alla cima Lastoi de Formin
di: Salvatore Stringari e Paola Gardin
Scheda Tecnica Riassuntiva
Data: 11-09-2018
Cima: Ponta Lastoi de Formin 2657 m.s.l.m
Gruppo Montuoso: Gruppo della Croda da Lago Mondeval
Cartina: Tabacco Foglio 03 Cortina d’Ampezzo e Dolomiti Ampezzane
Segnavia: 436, 435 CAI, traccia per la Cima
Tipologia sentiero e difficoltà*: Sentiero Escursionistico: (E) Sentiero privo di difficoltà tecniche che corrisponde in gran parte a mulattiere realizzate per scopi agro – silvo – pastorali, militari o a sentieri di accesso a rifugi o di collegamento fra valli vicine (nella scala di difficoltà C.A.I. è classificato E – itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche).
Quota partenza: 2236 m.s.l.m
Quota da raggiungere: 2657 m.s.l.m
Dislivello: m. 620 compresi dislivelli negativi
Tempi di percorrenza*: in giornata 5/6 ore tranquillamente
Giro: A/R
Punti di appoggio: nessuno
Acqua, sorgenti: sì
Località: Passo Giau
Copertura cellulare: parziale
Parcheggio/i: sì a Passo Giau
Partecipanti: Autori
Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.
L’escursione in dettaglio:
dopo le ferrate Averau e Ra Gusela e il trio di cime che vi abbiamo raccontato i giorni scorsi ora vi descriviamo questa bellissima escursione ai Lastoi di Formin. Era da tanto tempo che la osservavo dalle cime raggiunte che gli girano attorno e oggi…
Cima Lastoi de Formin
partiamo dal Passo Giau e prendiamo il sentiero CAI 436 che sale verso forcella Zonia e poi alla Forcella Col Piombin 2239 m.s.l.m per poi perdere quota prima di risalire nuovamente. Passando vicino alle tane di marmotte giocherellone sui prati verdi sormontati da imponenti pareti arriviamo a Forcella Giau 2360 m.s.l.m.
Percorriamo la bellissima piana di Mondeval con numerosi saliscendi, superiamo guardandolo dall’alto il laghetto delle Baste e puntiamo in direzione di Forcella di Ambrizzola, solo poco prima del passo giriamo verso sinistra. Il sentiero sale moderatamente tra le pareti della Croda da Lago e quelle dei Lastoi, piano piano si fa più ripido e ghiaioso fino a raggiungere la rossa Forcella di Formin. Qui il paesaggio diventa pianeggiante e infinito.

Il sentiero continua oltre la sella e permette di fare l’intero giro del Gruppo della Croda da Lago, ma noi prendiamo a sinistra puntando verso la cima più alta dei Lastoi. Il percorso non è segnato, ma è intuibile ad esperti alpinisti come noi! Seguiamo esili tracce e gli ometti di pietra, a volte vagando di qua e di là con il desiderio di voler esplorare tutto l’immenso falsopiano, ma è impossibile tanto è grande. Raggiungiamo una prima altura dove qualche escursionista si è sbizzarrito nel costruire originali architetture con le pietre. Il falso-alto-piano è vastissimo, non ci aspettavamo uno spazio così ampio e “lunare” di rocce ora levigate ora scolpite, inframezzate da magri prati. Ci vorrebbe il resto della giornata per esplorare tutte le cime e “circumnavigare” i Lastoi. La meta sembra molto lontana quasi ci rinunciamo ma è troppo bello e ancora presto per ritornare a valle e alla fine raggiungiamo la cima, oltre non si può più andare e ci fermiamo ad ammirare il panorama che come sempre ci rapisce. Dopo una sosta torniamo indietro per lo stesso percorso di andata con una breve digressione ad una piccola forcella da cui sale qualche via di arrampicata. Puntiamo nuovamente verso la forcella di Formin e da qui scendiamo, circa a metà discesa prendiamo una traccia in costa che ci porta alla forcella Rossa da dove partono altri sentieri per Esperti trai i quali quello per cima Ambrizzola, dalla forcella ammiriamo il Bec de Mesdì, le Rocchette di Prendera, l’Antelao, riusciamo a intravedere il lago e il rifugio Palmieri, domani torneremo in questa zona proprio per raggiungerlo. Ma questa escursione in cui alla fine inseriremo una variante ve la racconteremo in seguito, seguiteci se vi va!
Autore/i: Salvatore Stringari e Paola Gardin
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Correzione testo di Paola G.
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