
In bici da Belluno al Lago di Santa Croce
di: Salvatore Stringari e Paola Marini Gardin
Il giro in dettaglio:
Data: 08-06-2019
non facciamo solo escursioni a piedi, ogni tanto anche qualche giro in mountain bike per sgranchirci le gambe. Il giorno prima di fare l’uscita alla malga Tavernazzo, già descritta in questo blog, testiamo la nuova ciclabile della Via Regia. Belluno non ha una grande tradizione di piste ciclabili, in città c’è qualche irrilevante tratto riservato ai ciclisti, ma in provincia si stanno attrezzando, pian piano i percorsi ciclo-pedonali aumentano e fanno ben sperare.
al Lago di Santa Croce
partiamo dal centro città di Belluno e per percorso misto (strada, ciclabile, marciapiedi) raggiungiamo la frazione di Safforze; nei pressi di Villa Montalban (dopo il Centro Commerciale Dolomiti) imbocchiamo la ciclabile. Il sentiero asfaltato è anche pedonabile, si snoda per qualche chilometro attraverso i prati e i boschetti alle pendici del Monte Serva e ci porta a Polpet (Ponte nelle Alpi). Siamo partiti molto tardi, è quasi l’una e ci fermiamo nella piazzetta attirati dall’insegna del Ristorante-Pizzeria che promette bene. I due simpatici gestori ci sfornano due PUCCE salentine (niente a che vedere con le nostre pucce con i semi di finocchio) che possiamo farci riempire con verdure grigliate a nostra scelta, tutti prodotti ottimi. Troviamo, secondo noi, queste “pucce” migliori delle pizze e più leggere, dopo la sosta ci rimettiamo in sella e pedaliamo senza problemi!
Pian di Vedoia
Arriviamo per strada interna a Pian di Vedoia e, senza attraversare la statale, scendiamo a sinistra verso il sottopasso che ci raccorda con la strada per Soverzene.
Attraversiamo il ponte sul Piave che qui ha un tratto a senso unico (semaforo) e ci troviamo di fronte alla centrale dell’Enel, a destra incomincia la ciclabile Della Via Regia che è stata risistemata e asfaltata di recente, dopo aver subito molti danni a causa della tempesta del 29 ottobre 2018. L’ultima volta avevamo dovuto superare scalini, fango e pozze d’acqua, adesso il percorso è comodo e molto bello, corre ai piedi del monte Dolada (le sue pareti sono usate come palestra di arrampicata) con una bella vista sul fiume Piave, sulle rive ghiaiose oggi vediamo parecchie persone con asciugamano e ombrellone. Il percorso alterna tratti asfaltati ad altri in sterrato e attraversa in piano belle zone alberate, radure e opere idrauliche del sistema Piave – Lago di Santa Croce. Pedaliamo per un bel tratto a fianco del canale artificiale che conduce le acque del fiume al lago; presso il piccolo ponte sotto il paese di Soccher alcuni cartelli indicano numerosi altri itinerari: Fortini di Soccher, Cave da Mole, Ruderi Castel san Giorgio…che teniamo presenti per future escursioni. La visuale si allarga sulla pianura, passiamo il paese di Paiane, la stradina ci porta vicino alla Villa Cesa – Orzes – Pagani e a una bellissima fontanella di acqua (segnalata da cartello come non potabile!). Arriviamo in località Bastia e incrociamo la strada principale, non troviamo indicazioni per un proseguo su ciclabile (o non le vediamo) per cui continuiamo sullo stradone fino a prendere, prima di Farra d’Alpago, una stradina che ci conduce verso il Lago, fiancheggiando il torrente Tesa.

Ed eccoci al lago di Santa Croce, percorriamo un bel ponte ciclo-pedonale fino al Campeggio Saratei e alla spiaggia, gremita di gente stesa al sole. Ma lo spettacolo è sull’acqua, questo lago naturale (il bacino è stato ampliato artificialmente negli anni trenta) ha un vento termico pomeridiano che ne fa il paradiso di velisti e surfisti che solcano le acque senza sosta. Oggi il lago è particolarmente affollato ci sono vele di ogni tipo e colore, surfisti (precisamente “kiters” surfisti con aquilone) maestri di acrobazie che sembrano divertirsi un mondo.
il ritorno a Belluno
Noi facciamo un po’ di pausa gustandoci un gelato, poi riprendiamo la via del ritorno. Non completiamo il giro del lago per Poiatte e Santa Croce (già fatto in passato aggiungendoci una faticosa digressione per Quantin, Vena d’oro, Sagrogna, Belluno) ripercorriamo il ponte ciclabile sul Tesa e continuiamo per la ciclo-pedonale “Via Regia” attraversando l’Oasi Naturale del lago.

Ritorniamo a Bastia, prendiamo la strada secondaria asfaltata verso Paludi e poi la Statale di Alemagna fino a Cadola e Ponte nelle Alpi. Alla rotatoria prima del ponte sul Piave continuiamo sulla strada della Sinistra Piave (alcuni tratti con pista ciclabile) e ritorniamo a Belluno.
Nota: a Polpet, frazione di Ponte nelle Alpi, segnaliamo “La Puccia Gnam Gnam” (pagina su Facebook) in Piazzetta Arrigo Boito, piccolo ristorante con ottima cucina salentina.
Autore/i: Salvatore Stringari e Paola Marini Gardin
Correzione testo di Paola Marini Gardin.
Rispetta la montagna! Riporta a casa i tuoi rifiuti non lasciarli sui sentieri!
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