
Monte Cas (Castello)
di: Salvatore Stringari e Paola Marini Gardin
Scheda Tecnica Riassuntiva
Data: 12-01-2020
Cima: Cas o Castello
Gruppo Montuoso: Prealpi Bresciane
Cartina: Tabacco foglio 063 Monte Baldo Malcesine Garda
Segnavia: 266 CAI
Tipologia sentiero e difficoltà*: Sentiero Escursionistico: (E) Sentiero privo di difficoltà tecniche che corrisponde in gran parte a mulattiere realizzate per scopi agro – silvo – pastorali, militari o a sentieri di accesso a rifugi o di collegamento fra valli vicine (nella scala di difficoltà C.A.I. è classificato E – itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche).
Quota partenza: 574 m.s.l.m
Quota da raggiungere: 779 m.s.l.m
Dislivello: m. 205
Tempi di percorrenza*: 2.00 ore in giornata
Difficoltà: Facile
Giro: Anello (percorso antiorario)
Punti di appoggio: nessuno
Acqua, sorgenti: no
Località: Oldesio, Prabione
Copertura cellulare: sì
Parcheggio/i: sì
Tappe del percorso: Oldesio parcheggio, Capitello 574 m.s.l.m, via crucis Santuario Madonna del Monte Castello 691 m.s.l.m, Monte Cas. 779 m.s.l.m, Prabione, Oldesio.
Partecipanti: autori
Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.
L’escursione in dettaglio:
Il monte Cas o Castello sarà la nostra meta di oggi.
Si eleva con i suoi 700 metri di pareti verticali a picco sul Lago di Garda, ora è noto per il Santuario omonimo e per le vie di arrampicata, ma durante la I Guerra questa rocca naturale e strategica fu usata come punto di osservazione ed è ancora ricca di postazioni.
Il Monte Cas, o Castello
Partiamo da Trento e ci dirigiamo verso il lago di Garda, superiamo Limone e Campione e proseguiamo lungo la statale Gardesana fino a svoltare a destra per raggiungere per la strada in salita il paesino di Oldesio. Oltrepassato di poco il paese, quasi sulla sella tra il Doss de Forca e il Monte Cas, troviamo una Cappella sulla strada e le indicazioni per il Santuario della Madonna di Monte Castello, dove si potrebbe arrivare anche con l’auto, ma noi la lasciamo nel parcheggio vicino.

Iniziamo seguendo la strada con le cappelle della Via Crucis (segnata anche B.V.G. “Bassa via del Garda”) che si alza ripida con alcuni tornanti panoramici e in poco tempo raggiungiamo il Santuario, a m. 683 s.l.m. Non siamo in stagione di pellegrinaggi ed è chiuso, ma da qui abbiamo una bellissima vista sul lago di Garda, sulla catena del Monte Baldo e sui paesini arroccati sulle pendici dei monti circostanti. Sulla sinistra troviamo le indicazioni per il monte Cas e seguiamo l’ampia strada militare, oggi sentiero 266, camminando a lato della struttura del Santuario e poi proseguendo nel bosco appena sotto il crinale del Monte Cas, dove vediamo alcune grotte scavate durante il I conflitto mondiale. La mulattiera poi sale verso destra e raggiungiamo il crinale del monte e un terrazzo panoramico, un tempo postazione di osservazione. La vista sul Lago di Garda, azzurro sotto la parete strapiombante, è da mozzafiato, stando attenti a non sporgerci troppo scorgiamo un tratto della statale con le auto minuscole, a picco sotto i nostri piedi. Bellissima anche la vista sul Santuario, sul Monte Baldo innevato e molte altre cime.

La giornata è soleggiata, il cielo terso e possiamo ammirare le acque del lago perdersi fino all’orizzonte. Proseguiamo sul sentiero che improvvisamente si divide, prendiamo quello di destra che prosegue in cengia, in parte scavata artificialmente, giungendo a una postazione per cellula fotoelettrica (purtroppo la caverna ora è stata usata per alti scopi, troviamo perfino un assorbente da donna infilato nella fessura della roccia) ritorniamo indietro e percorriamo ora quello di sinistra, con una breve salita giungiamo alla Croce di cima, m. 779 s.l.m. E’ posta sulla sommità del monte, sopra un bunker, una postazione in cemento articolata su tre piani, lo apprendiamo da un cartello esposto perché non è visitabile.

Dopo le foto di vetta scendiamo e proseguiamo per il sentiero 266 in mezzo ad un bosco di pini e arriviamo al Poggio della Regina, un’altra postazione che però possiamo visitare scendendo alcuni scalini ed entrando nella galleria. Il Poggio è un fantastico balcone panoramico, la vista guadagna il lato settentrionale del Lago di Garda, riconosciamo il Monte Stivo, il Monte Altissimo, l’altopiano verso Tremosine e tanto altro. Ora il nostro percorso prosegue verso nord, stando attenti alle indicazioni agli incroci, scendiamo verso Prabione, questo sentiero un tempo era una mulattiera militare larga e lastricata di pietre, come pure quella percorsa per arrivare in cima. Il sentiero è più ripido, cala sul sassoso versante settentrionale del monte, passiamo un tratto franoso e poi scendiamo in mezzo ai boschetti di latifoglie fino ad arrivare in basso, in mezzo a un castagneto, nei pressi ci sono le indicazioni per alcune vecchie cave di pietra. Siamo vicini a Prabione, che però non raggiungiamo, passiamo vicino al Parco Avventura con le sue attrazioni, chiuso in questa stagione, facciamo una pausa in una bella torretta di legno appena fuori di questo, gustandoci insieme al panino anche il panorama. Da qui attraverso un viottolo tra i campi saliamo verso l’insellatura e raggiungiamo il parcheggio dove abbiamo lasciato l’auto.
L’escursione è finita, per non tornare a Trento per la stessa strada della mattina continuiamo per la provinciale verso Prabione e proseguiamo attraversando colline, valli e forre. Ci fermiamo ogni tanto, attirati dal panorama sui monti, per progettare altre “incursioni” in questo magnifico territorio, fino a raggiungere la Val di Ledro per una visita veloce alla cascata “Gorg d’Abiss” e alla Chiesetta di San Giorgio a Tiarno di Sotto prima di ritornare a casa.
Autore/i: Salvatore Stringari e Paola Marini Gardin
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Correzione testo di Paola Marini Gardin.
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