
Trincee del Monte Creino
di: Salvatore Stringari e Paola Gardin
Scheda Tecnica Riassuntiva
Data: 22-02-2020
Cima: Monte Creino
Gruppo Montuoso: Monte Baldo Monte Altissimo
Cartina: Tabacco foglio 061 Alto Garda Ledro Monte Baldo Nord
Segnavia: CAI 601 637 mulattiere e strade militari
Tipologia sentiero e difficoltà*: Sentiero Escursionistico Attrezzato: (E.E.) Sentiero con infissi (funi corrimano e brevi scale) che però non snaturano la continuità del percorso EE – itinerario per Escursionisti Esperti.
Quota partenza: 850 m.s.l.m circa quota non verificata
Quota da raggiungere: 1280 m.s.l.m Cima Monte Creino
Dislivello: m. 430
Tempi di percorrenza*: in giornata
Giro: Anello
Punti di appoggio: nessuno
Acqua, sorgenti: non rilevate
Località: Pannone località Naranch
Copertura cellulare: sì
Parcheggio/i: sì
Tappe del percorso: Naranch, Creino e ritorno
Partecipanti: Paolo, Daria, Paola e Sal
Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.
L’escursione in dettaglio:
ci sono tratti di sentiero o mulattiere non segnalati con i segni bianco- rossi CAI quindi la valutazione di E.E. è per questo motivo.
Trincee del Monte Creino 1280 m.s.l.m
Restiamo in Val di Gresta, ci allontaniamo dalle trincee di Nagià Grom visitate in mattinata per raggiungere le fortificazioni del Monte Creino. Anche di questo luogo non conosciamo nulla e andremo per tentativi, la nostra cartina non riporta questo tratto di sentiero. Da Valle San Felice saliamo al paese di Pannone, invece di proseguire verso Ronzo-Chienis e il Passo Santa Barbara, da dove il dislivello per il Creino è minore, alla prima curva dopo il paese seguiamo le indicazioni Maso Naranch- Monte Creino. Percorriamo la stradina stretta, ma asfaltata, che si snoda per un bel pianoro coltivato (parte dei famosi orti biologici della Val di Gresta), ci fermiamo un momento presso una minuscola chiesa posta a lato strada, dedicata a San Rocco. Il piccolo edificio ha le pareti esterne affrescate, purtroppo i colori si sono sbiaditi col tempo, dalla finestrella vediamo alcuni dipinti anche all’interno. Ci sormontano, a destra, le pareti rocciose del Monte Creino, una piccola croce bianca ci indica la cima: ci sembra lontanissima, dubitiamo di raggiungerla oggi. Proseguendo arriviamo nello spiazzo appena prima di Maso Naranch, un Agriturismo posto in una magnifica valletta, dove parcheggiamo. Troviamo i cartelli con le indicazioni per il Monte Creino, è possibile fare un giro ad anello e decidiamo per il senso antiorario. Ci incamminiamo in direzione est cominciando la lunga salita per la mulattiera (parte del Sentiero della Pace 601) in mezzo al bosco che però, data la stagione, ci permette una bella vista sul pianoro sottostante dove individuiamo anche la chiesetta. Il percorso che segue non è esaltante, si snoda aggirando lungamente le pareti del monte e rimpiangiamo di non essere partiti da Santa Barbara, ma oramai siamo in ballo. Raggiungiamo una selletta dopo una buona ora e prendiamo a sinistra il sentiero, più ripido, che sale verso la cima.

Troviamo dapprima alcune fortificazioni con una magnifica vista sui paesi sottostanti, che supponiamo siano Ronzo-Chienis e poi proseguendo prendiamo a sinistra, seguendo l’indicazione “sentiero trincerato”. Troviamo alcune gallerie scavate nella roccia e poi una trincea che col suo percorso a zig zag ci porta verso le opere costruite dall’esercito austroungarico a partire dal 1914. Questo settore era un importante punto di osservazione anche se rimase relativamente tranquillo durante la guerra. Arriviamo all’Osservatorio e dalle aperture ammiriamo lo stesso magnifico panorama che dovevano vedere anche gli Austriaci più di cento anni fa, anche se loro erano animati da motivazioni ben diverse dalle nostre! Lo sguardo arriva fino all’orizzonte dove si delineano i monti, Baldo, Nota, Carrè Alto, Presanella…

Scendiamo per una gradinata scavata nella roccia raggiungendo il livello sottostante, da qui attraverso le feritoie si vede il Monte Altissimo, dover c’erano le postazioni italiane. Risaliamo e sbuchiamo in una trincea, percorrendola troviamo caverne usate per il ricovero dei soldati o per immagazzinare munizioni e viveri. Alla fine puntiamo alla sommità del monte e alla croce bianca, che ora ci appare più vicina. Camminiamo sul dorso prativo del Monte Creino, davanti a noi si staglia contro il cielo azzurro il vicino Monte Stivo, con la vetta imbiancata, ci ricordiamo di aver letto che gli austriaci avevano costruito una teleferica che, partendo da Arco, giungeva sia qui che al Monte Stivo. Ci fermiamo un poco alla Croce, il panorama è bellissimo, il versante del Creino che dà verso il Garda e la Val di Gresta è verticale e roccioso, a picco sotto di noi c’è il Maso Naranch, tutto attorno vediamo monti a perdita d’occhio, le pendici verso il Passo di Santa Barbara invece declinano dolcemente con prati e campi coltivati.
Guardandoci intorno troviamo altri manufatti, caverne e postazioni alcuni scavati nella roccia, altri nel terreno e ora circondati dai campi. Scendiamo dalla parte opposta a quella in cui siamo saliti, dapprima seguendo d’intuito una traccia (in basso vediamo una strada forestale, ma preferiamo la scorciatoia) poi incrociamo la mulattiera e le indicazioni che dopo un lungo percorso nel bosco ci riportano a Maso Naranch alla luce del tramonto e chiudiamo l’anello.

L’Agriturismo è chiuso, riaprirà più avanti, ma vale la pena di soffermarsi un poco, il posto è incantevole, un’oasi verde racchiusa in un anfiteatro di rocce, dal prato antistante ammiriamo il Lago di Garda illuminato dall’ultimo sole. Dopo la sosta romantica torniamo alle auto e facciamo una sosta a Pannone nella Birreria che ci sorprende per la qualità dell’ottima birra e per la gentilezza del personale. Per il ritorno a Trento per la stessa strada di andata.
Autore/i: Salvatore Stringari e Paola Marini Gardin
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Correzione testo di Paola Marini Gardin.
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