
Trincee Nagià Grom (Monte Macio)
di: Salvatore Stringari e Paola Gardin
Scheda Tecnica Riassuntiva
Data: 22-02-2020
Cima: Monte Macio 786 m.s.l.m (Nagià Grom)
Gruppo Montuoso: Monte Baldo, Monte Altissimo
Cartina: Tabacco foglio 061 Alto Garda Ledro Monte Baldo Nord
Segnavia: Gruppo Alpini ANA Mori
Tipologia sentiero e difficoltà: Sentiero Escursionistico Storico: Itinerario escursionistico che ripercorre “antiche vie” con finalità di stimolo alla conoscenza e valorizzazione storica dei luoghi visitati generalmente non presenta difficoltà tecniche (T) Turistico oppure Escursionistico (E)
Quota partenza: 700 m.s.l.m
Quota da raggiungere: 786 m.s.l.m
Dislivello: m. 86
Tempi di percorrenza: una o due ore
Giro: Anello
Punti di appoggio: nessuno
Acqua, sorgenti: no
Località: Val di Gresta, Valle San Felice, Manzano
Copertura cellulare: sì
Parcheggio/i: sì
Tappe del percorso: Valle San Felice, trincee, gallerie di Guerra e depositi Monte Macio e rientro
Partecipanti: Salvatore, Paolo, Paola , Daria.
Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.
L’escursione in dettaglio:
alle Trincee del Nagià Grom
Da Trento scendiamo per la valle dell’Adige in direzione Rovereto, giungiamo a Mori e poi a Loppio, sulla strada che porta al Lago di Garda. Dal paese di Loppio saliamo per cinque chilometri fino al borgo Valle San Felice e poi proseguiamo per altri due Km in direzione Manzano-Nomesino. Ci fermiamo alla selletta, a sinistra si trova un capitello datato 1904 dedicato a Santa Barbara, sulla destra un grande spiazzo dove lasciamo l’auto, la vista dà sul paese di Manzano. Qui inizia la mulattiera, preceduta da un cartello illustrativo, che ci porterà alle fortificazioni austriache del Monte Nagià Grom (o Monte Macio), per tutto il percorso non mancano precise indicazioni.

Tutto questo territorio apparteneva all’Impero Austroungarico che cominciò a rinforzare i propri confini, ben prima del 15/18, con una serie di fortificazioni. Apriamo una parentesi, la visita alla trincea inizierebbe da Mori Vecchio, circa 600 metri più in basso, ma avendo una mezza intenzione di visitare anche le fortificazioni del Monte Creino, oggi iniziamo più in alto, da Valle San Felice, l’altra parte del sentiero la mettiamo in nota per un futuro prossimo. Ci concentriamo per ora su questo tratto e visitiamo il caposaldo austriaco con un percorso ad anello. Saliti di pochi metri, troviamo in località Busa delle Anime la grande cisterna per l’acqua e una caverna che ospitava il gruppo elettrogeno, tutto il complesso di postazioni era rifornito sia di acqua sia di elettricità. Proseguendo sulla destra incominciamo a percorrere le trincee che circondano la sommità del monte. I camminamenti non sono sempre lineari, ma a zig zag (assomigliano a una greca) questo perché una deflagrazione non si propagasse in tutta la trincea, ma solo in un segmento. Noi percorriamo la terza delle trincee scavate nel Nagià Grom, quella più alta, tutte erano collegate tra di loro da camminamenti anche sotterranei, per garantire lo spostamento delle truppe evitando l’artiglieria nemica (la nostra!).

Troviamo un cippo e due croci, una in memoria dei caduti della I^ Guerra, l’altra in ricordo dei tre bambini morti nel 1935 nello scoppio di residuati bellici. Tutto il complesso è stato recuperato con molti anni di lavoro dagli Alpini di Mori (A.N.A. Mori), possiamo visitare le cannoniere, le fuciliere, gli osservatori, le cucine e le tante grotte, tutto è ben conservato. Sulla parete a strapiombo che dà verso Mori troviamo una costruzione in cemento armato, l’avamposto per le mitragliatrici, con un sentiero di accesso che era controllato da una postazione in caverna. Con poco sforzo raggiungiamo la cima, dove era stato costruito l’osservatorio, il panorama è a 360 gradi, la tranquillità del paesaggio con gli abitati sottostanti, la Val Gresta con i suoi poderi e i suoi orti terrazzati, il lago di Garda all’orizzonte, il Monte Altissimo innevato non ci fa dimenticare che questo è stato uno dei terribili teatri della Grande Guerra. Lo ricordano le fotografie dei pannelli che riportano non solo le foto di soldati austriaci nel caposaldo, ma anche quelle dei paesi bombardati e rasi al suolo: Mori, Loppio e tanti altri erano ridotti ad un ammasso di rovine, i ponti minati, i boschi tagliati, le campagne abbandonate. Riprendiamo il percorso, sotto la cima entriamo in una caverna, località Pozze Basse, dalle cui feritoie gli austriaci controllavano la Valle del Cameras.

Abbiamo quasi fatto il periplo della cima, saliamo brevemente verso un poggio con una croce in ferro, da qui abbiamo un bel panorama sul paese di Manzano e il Monte Creino. Sul retro del monte, in modo che le opere fossero riparate dall’offensiva degli italiani, troviamo un’altra caverna molto grande, con alcune “finestre”: probabilmente un magazzino e un deposito, vicino sono situati i bagni, le cucine, la mensa. I baraccamenti non ci sono più, ma non è difficile immaginare che anche qui c’erano gli alloggiamenti per i soldati e gli ufficiali e un ospedale da campo. Dopo due ore terminiamo il percorso e ci rechiamo in auto nel vicino paese di Pannone da dove proseguiremo a piedi per salire alle trincee del Monte Creino, un percorso più lungo del previsto, ma che merita di essere raccontato, se ci seguirete.
Autore/i: Salvatore Stringari e Paola Marini Gardin
Rispetta la montagna! Riporta a casa i tuoi rifiuti non lasciarli sui sentieri!
E voi ci siete stati? Mi lasciate un commento?
Correzione testo di Paola Marini Gardin.
© Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi
Grazie di cuore e un abbraccio virtuale a tutti i miei amici che mi seguono continuamente
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Ogg, parlare di trincee è diventato attuale.
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Ma io non intendo questa guerra che come tutte le altre guerre causano solo dolore, distruzione, morte, e vedo che neanche la memoria di quello che è stato l’uomo si ravvede prima di iniziare una guerra… spero che Putin venga immediatamente condannato per crimini di guerra… anche solo per averla iniziata…
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Lo so che tu non parli di quel tipo di trincee,i tuoi viaggi sono esplorativi sulle vestigia del passato e per conoscere i vari angoli della terra e, questo è bellissimo. In quanto a Putin speriamo che avvenga un’altra Norimberga, ma al più presto, perché quest’uomo è pericoloso e senza scrupoli. Un pericolo per l’Europa intera.
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