
Forte Montecchio Nord e Forte Fuentes
di: Salvatore Stringari
Scheda Tecnica Riassuntiva
Data: 08-10-2022
Città: Colico Montecchio Nord
Regione: Lombardia
Provincia: Provincia di Lecco
Tipologia viaggio: in camper
Punti di appoggio: camper
Copertura cellulare: sì
Aree di Sosta o Parcheggio/i: sì parcheggio, nessuna area sosta per camper rilevata,
Costo della Visita: 9 euro adulto 13 euro cumulativo con Forte Fuentes
Partecipanti: autore in solitaria
Il Viaggio in dettaglio:
il giorno 7-10 verso le 20.30, dopo il lavoro, parto per raggiungere la destinazione di questo viaggio, Colico sul Lago di Como arrivo che è molto tardi trovo parcheggio nelle vicinanze e vado a dormire.
Forte Montecchio Nord
8 ottobre, oggi sono a Colico, Montecchio nord, dove voglio visitare il Forte Montecchio Nord o Forte “Aldo Lusardi”, un’opera fortificata non più in uso a scopi militari, oggi adibita a museo in memoria della Grande Guerra. Venne realizzato in pochi mesi tra il 1912 e il 1914, a ridosso della Prima Guerra Mondiale, è la fortezza meglio conservata in Europa e ci tengo particolarmente a visitarla. Sono disponibili le visite guidate, per esperienza personale posso dire che le guide che accompagnano i visitatori sono bravissime e qualificate. Sono stato molto attento, per cui vi riporto, in parte, quanto illustratomi dalla mia guida e quanto ho letto sul web.

Il forte fu voluto e realizzato dal Regno d’Italia a protezione di un possibile attacco in forze attraverso la Confederazione Elvetica proveniente dalla Germania oppure dall’Austria-Ungheria. Una grande opera fortificata su cui si impernia il complesso sistema difensivo della frontiera con la Svizzera. Come dicevo all’inizio l’opera è giunta a noi integra, il Forte è stato costruito scavando la cima del Montecchio per far posto ai volumi degli edifici in calcestruzzo e pietra. A sud si trova l’ingresso con le cucine, i magazzini e le latrine. Il lato est della caserma era destinato alla fureria, ossia all’ufficio preposto alla gestione organizzativa e amministrativa del Forte. Qui erano custoditi tutti i documenti e avveniva, ad esempio, la stesura degli incarichi giornalieri e la compilazione dei permessi e delle licenze del personale. Nel secondo locale del lato est della caserma trova posto il comando, il luogo dove era organizzata la vita quotidiana del Forte.

Un’ampia carta geografica, disegnata verso la fine degli anni ’30, occupa la parete del comando ufficiali dove si trova anche un locale infermeria. Il forte era anche fornito di cisterne, l’approvvigionamento dell’acqua avveniva con un sistema costituito da pompe e serbatoi interrati. Una galleria di 120 metri collega la caserma alla polveriera e alla batteria corazzata con 4 cannoni ancora integri e rotanti, è possibile vederne il funzionamento. Infine la bravissima guida mi porta a visitare la sommità del forte, dove si possono ammirare le 4 cupole corazzate e i cannoni otre a un bel panorama sul lago di Como.

Il sistema di difesa concentra le proprie strutture in corrispondenza delle maggiori vie d’accesso, verso il Gran San Bernardo, il Sempione, il San Gottardo, lo Spluga, il Maloja, il Bernina, lo Stelvio e la linea Tonale-Aprica, direttrici già tutte dotate, all’inizio del ‘900, di importanti strade e ferrovie. Mi fermo qui con il mio racconto e vi invito a fare visita a questo Forte-Museo. Ho la fortuna non solo di visitare il forte accompagnato da una bravissima guida, ma anche di averla solo per me perché sono capitato in un’ora in cui non erano presenti altri visitatori.
Forte di Fuentes

dopo la visita a Forte Montecchio mi sposto di pochi km per andare a visitare un’altra fortezza molto più antica, della quale restano poche ma significative testimonianze sapientemente recuperate. Forte di Fuentes è una fortezza spagnola del 1603 che sorge su Montecchio Est e domina il Pian di Spagna
Il Forte che prende il nome dal Conte di Fuentes, Pedro Enriquez de Acevedo, è un raro esempio di architettura militare spagnola ancora “leggibile” e non modificata, sostanzialmente, dal 1603. Dal parcheggio dove miracolosamente trovo posto per il camper salgo per la strada che mi porta al punto informativo. Qui la visita è libera, salgo ancora un po’ per la stretta strada e giungo davanti al forte.
La prima porta che noto è quella principale ed era l’entrata del Forte. L’apertura centrale, più ampia, era destinata al transito dei carri mentre l’apertura laterale, più piccola, fungeva da passaggio pedonale. Sulla destra è visibile una falsa apertura murata che aveva solamente funzione estetica, per dare all’entrata del Forte un aspetto simmetrico anche l’aspetto era infatti ritenuto importante. La scala di pietra davanti alla Porta è stata aggiunta di recente perché in origine si accedeva con un ponte levatoio, comune in molti forti per fini difensivi.

Un cartello avverte che passare sotto la porta è pericoloso per cui seguo il sentiero che mi conduce nella Piazza d’Armi, un immenso prato verde attorniato da due file laterali di costruzioni, mi aggiro per un po’ per osservare il panorama sul lago e su tutta la piana sottostante. Attraverso la Piazza d’Armi e raggiungo la chiesa posta accanto al Palazzo del Governatore, dietro quest’ultimo si trova una vecchissima ghiacciaia, un enorme buco ancora ben visibile costruito in sasso, questa costruzione in gran parte conservata era il “frigorifero” per la conservazione del cibo in quel tempo. Ritorno nell’ enorme prato o piazza d’armi salgo per un sentiero che mi porta alle cannoniere, ma queste a dire il vero non c’entrano nulla con il 1600: sono in cemento armato e sono state costruite nella Prima Guerra Mondiale.

Vicino alle cannoniere si trova un altro enorme buco, probabilmente destinato a contenere l’acqua che serviva al funzionamento del forte. Si è fatto tardi, il luogo storico è vicino alla chiusura e anch’io mi affretto a fare rientro al parcheggio.
Dopo questa immersione nella storia mi aspetta il lungo viaggio di ritorno, mi dirigo verso il passo del Tonale e da qui percorrendo la Val di Sole, la Val di Non, la Piana Rotaliana arrivo a Trento.
PS.: alcune informazione sono parti di testo e/o riassunto di informazioni reperite in internet e frutto di miei ricordi se involontariamente ho violato il copyright comunicatemelo qui. o nei commenti.
Autore/i: Salvatore Stringari
Correzione integrazione testo di: Paola Marini Gardin.
Rispetta la montagna! lasciale i suoi fiori, porta a casa i tuoi rifiuti non lasciarli sui sentieri!
E voi ci siete stati? Mi lasciate un commento?
© Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi
Che bei posti. Mi stai dando molti spunti per le mie prossime gite ☺️ Buon sabato Sal. Un abbraccio
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in Lombardia ci sono posti bellissimi alcuni me li sono segnati su Google Maps come progetti futuri tra i primi che mi piacerebbe realizzare è il Pizzo Arera il bivacco Testa e altri, un buon sabato e un abbraccio a te Sabri
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Verresti dalle mie parti, allora. L’Arera, al momento, è ancora ricoperto di neve. Grazie ☺️
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sì 🙂 so che sei di Bergamo provincia mi avevi detto nel tuo primo blog … poi leggendo alcuni tuoi post ho visto altri luoghi molto belli che mi piacerebbe visitare, prima o poi ci passo da quelle parti… Grazie a te
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Quando vuoi. La Val Seriana ti aspetta. È ricca di monti che puoi raggiungere, a te che piace la montagna ☺️
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Ciao Salvatore,
sempre bellissimi i tuoi articoli!
Ricchi di particolari e di panorami davvero stupendi!
Buon sabato, un abbraccio 🤗
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Ciao Valy, ti ringrazio, un abbraccio e buon sabato,
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Bellissimo, non ci sono mai stata,luoghi pieni di storia.
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a me piacciono molto questi luoghi della storia ne trovi molti sul mio blog, anche l’ultimo del monte Tomba
posso chiedere il tuo nome?
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Interessante Sal, con te si impara anche la storia!!! 🙂 🙂 🙂 🙂
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Scusa se rispondo solo ora pensavo di aver risposto al commento, mi piace ricordare per non dimenticare, perché non si ripeta la storia, l’uomo però non ha ancora imparato che la guerra porta con se solo morte e dolore che nessuna guerra è giusta… Grazie Vittyna, Sal
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