Data: 16-05-2021
di Paola Marini Gardin,
Val del Mus,
questa breve escursione non va affrontata alla leggera perché il percorso, non segnalato, si trova ai piedi dei Monti del Sole, i monti più selvaggi e meno frequentati del bellunese. Noi siamo stati guidati da Giuliano, gran conoscitore di questi luoghi impervi: consiglio vivamente chi voglia andarci di trovare una guida esperta.

Da tener in conto anche la presenza delle zecche! Partiamo da Belluno, passiamo i paesi di Mas e Peron e percorriamo la strada regionale 203 che si inoltra nella valle percorsa dal Cordevole, superiamo lo storico Ristorante Alla Stanga, dove un tempo avveniva lo scambio dei cavalli per il servizio postale e dopo poco, guardando alla nostra sinistra, possiamo scorgere la cascata della Val del Mus, si tratta solo dell’ultimo salto che esce da un foro della parete rocciosa.
Scheda Tecnica Riassuntiva
alla cascata del Mus,
Cima: nessuna
Gruppo Montuoso: Monti del Sole
Cartina: Tabacco foglio 024 Prealpi e Dolomiti Bellunesi
Segnavia: non segnalato,
Tipologia sentiero e difficoltà:* Sentiero Alpinistico: (E.E.) – o sentiero Escursionistico per Esperti (E.E). Sentiero che si sviluppa in zone impervie e con passaggi che richiedono all’escursionista una buona conoscenza della montagna, tecnica di base e un equipaggiamento adeguato. Corrisponde generalmente a un itinerario di traversata nella montagna medio alta e può presentare dei tratti attrezzati.
Quota partenza: 482 m.s.l.m
Quota da raggiungere: 630 m. circa
Dislivello: m. 148
Tempi di percorrenza:* h. 3,30.
Giro: A/R.
Punti di appoggio: nessuno lungo il sentiero, tre ristoranti-bar lungo la strada SR 203 Agordina.
Acqua, sorgenti: torrenti, portare acqua
Località: La Muda, La Valle Agordina
Copertura cellulare: sì parziale
Parcheggio/i: sì Loc. La Muda
Tappe del percorso: La Muda, Agre, Val Pegolera, Via degli Ospizi, traccia a sin (pilone Enel), cascata Val del Mus e ritorno
Partecipanti: Giuliano (la nostra guida), l’autrice e cinque amici
Nota: * I tempi di percorrenza e le difficoltà dipendono dalla propria preparazione psico-fisica. La preparazione tecnico pratica è un altro fattore. Conoscenza dell’ambiente alpino e capacità di progressione influenzano anche i tempi. Il movimento in ambiente alpino richiede una buona capacità di orientamento.
L’escursione in dettaglio:
La Muda, La Valle Agordina

Giuliano ci promette di portarci nel tratto medio-alto della stretta valle, dove potremo vedere altri salti spettacolari! l’inaspettata e magnifica giornata di sole odierna ci permetterà di scoprire la recondita forra della Val del Mus, una delle tante gole incise dai torrenti che scendono da entrambi i versanti dei monti, formando catini e cascate, per gettarsi nel Cordevole. Raggiungiamo la frazione di la Muda, dove parcheggiamo nello spiazzo a sinistra, poco sotto il livello della strada (a destra c’è il parcheggio del Ristoro San Martin). Andiamo verso la passerella pedonabile (per noi è il “Ponte delle Armonie” perché quando c’è vento i tiranti emettono dei suoni) che ci porta sulla destra orografica del Cordevole e ci avviamo verso l’ex Ospizio di Agre, dove imbocchiamo il Sentiero Tematico della Via degli Ospizi. Tralasciamo a destra sia il sentiero che conduce alla Casera Buzzatti (ex Villino Zanella, descritto nel n. 195 di questo blog), sia poco dopo la traccia che raggiunge il sito archeologico di Agre (datato 1000 a.C. età del ferro e del bronzo) continuando per la sterrata. Alla nostra sinistra si aprono i bei prati di Agre, dove spesso pascolano branchi di cervi che speriamo di vedere, ma oggi pare siano altrove.

Arrivati all’imbocco della Val Pegolera, prima di proseguire attraversando il ponticello ne percorriamo un breve tratto risalendo il torrente omonimo, fino alla stretta gola sormontata da un pinnacolo roccioso dove l’erosione dell’acqua ha formato delle caratteristiche marmitte. Torniamo indietro e passato il ponticello saliamo per la stradina immersa nel bosco, passiamo accanto a una sporgenza rocciosa, il “Còvol de la Gioza” (gioza = goccia d’acqua), alla sua destra ignoriamo il sentiero della Cengia de Mez, un percorso che corre parallelo al nostro ma più alto (per esperti) e anche la traccia a sinistra, che cala ripida fino alla riva del Cordevole. Proseguiamo fino ad un traliccio dell’Enel, a quota 630 m. circa, dove Giuliano ci indica una traccia appena visibile che traversa i prati leggermente in discesa, la seguiamo camminando in quota fino a raggiungere l’orlo della forra della Val del Mus, scendiamo con attenzione per una cengia stretta e esposta, il cordino di protezione è un po’ ciondolante (io evito di servirmene) in fondo ci troviamo di fronte al salto di una cascata che si getta in una pozza verde smeraldo.

L’acqua scende copiosa, la forra ci cattura per la sua bellezza cupa e selvaggia, quasi primordiale, qui non arriva nemmeno un raggio di sole, muschi e erbe stillano gocce d’acqua, il fragore della cascata esclude ogni altro suono. Guadiamo il torrentello per avere una visione più ampia della cascata, dall’altro lato il sentiero prosegue per una cengia esigua, ma Giuliano ci sconsiglia di seguirlo. Sotto questo primo salto si è formato un catino dove vortica l’acqua che prosegue il suo corso formando più in basso un’altra cascata più piccola e un’altra marmitta, sarebbe bello poter vedere tutto il tortuoso percorso del torrente, dalla sorgente fino all’ultimo grande salto che si getta nel Cordevole, ma è solo un sogno, queste forre selvagge sono percorribili solo in parte.

Ci accampiamo tra i massi per consumare il nostro pranzo al sacco e poi risaliamo per lo stesso percorso, tornati al pilone dell’Enel quattro di noi si riposano, in tre proseguiamo per un pezzo in salita, fino al bivio dove lasciamo la Via degli Ospizi per salire su traccia in direzione della Rocchetta, il torrione di roccia (io la chiamo “La Sentinella”) a strapiombo sulla Valle del Cordevole. Nessuna intenzione di “scalare” questa impervia cima del sottogruppo delle Stornade nei Monti del Sole, sappiamo che è riservata ai frequentatori più che esperti, vogliamo solo sgranchirci le gambe. Il tempo però cambia velocemente in brutto e torniamo sui nostri passi, raggiungiamo il resto del gruppo e insieme torniamo a Agre e poi al parcheggio di la Muda. Nonostante la pioggerella ci fermiamo lungo strada per fotografare la cascata della Val Vescovà, ben visibile dalla strada e poi la Passerella di Mas, ricostruita interamente dopo la distruzione causata da Vaia. Stranamente, oggi non sono stata assalita dalle zecche, in una delle mie traversate lungo il tratto della via degli Ospizi, quello che va da San Gottardo alla Val Montareze, ne avevo rimorchiate ventitré. Finiamo la giornata presso il Ristorante Alla Stanga, per un allegro giro di birre.
Note:
sul percorso ci sono altre tracce, ripide e impervie, che si staccano dalla stradina principale e conducono alle cascate della Val del Mus, ma bisogna conoscere bene i luoghi per non imboccare i tracciati, del tutto simili, fatti dagli animali e trovarsi in pericolo. L’ex Ospizio di Agre (da Aghèr, acero) è uno degli antichi ospizi medioevali posti sull’antica via che collegava la pianura veneta al nord Europa. Piuttosto impervio, questo percorso era frequentata da pellegrini, mercanti e soldati. Due ospizi, San Gottardo e Agre, si trovano sulla destra orografica del torrente Cordevole, quello di Candaten si trova sulla riva sinistra. L’antica Via degli Ospizi è lunga una ventina di chilometri e va da San Gottardo, in comune di Sospirolo, alla Val Imperina in comune di la Valle Agordina. La Val Pegolera deve il suo nome all’uso della resina estratta dai suoi pini, legname e resine venivano un tempo trasportati a Venezia, i tronchi servivano per costruire le navi, la resina era trasformata in pece (pegola) per la loro l’impermeabilizzazione.
Autore/i: Paola Marini Gardin
E voi ci siete stati? Mi lasciate un commento qui sotto?
© By Paola Marini Gardin. | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Buona giornata Sal ☀️
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buona giornata anche a te Emyly, sal
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Wonderful!
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Grazie
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Buongiorno Sal spettacolo!
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io lo metto nel cassetto dei sogni prima o poi ci andrò, buon giorno a te Paola
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Assolutamente sì
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Bellissima escursione. Buona giornata Sal!
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a te Grazia una buona giornata
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B3llissimo racconto anche fotografico, complimenti 🥀👏🏻 Buonanotte Sal 😊
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Che posto favoloso, ciao Sal
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