824 esplorando, Bunker Gampen




Data: 17/18-05-2025

di Salvatore Stringari,

esplorando, Bunker Gampen,

L’alta Val di Non si trova a cavallo tra il Trentino e l’Alto Adige. È al contempo confine linguistico e di culture diverse. Sull’altipiano collinare tra variopinte foreste, prati in fiore e villaggi pittoreschi si nascondono numerose mete escursionistiche. Sto lentamente esplorando queste mete. Ve le racconterò nel prossimo futuro.

Avevo in programma di partire la sera del venerdì 16. Tuttavia, finisco di lavorare tardi. Sono stanco e deluso. Quasi non sento le gambe dal dolore causato dalla lombo-sciatalgia e dal carico di lavoro di questa giornata. Quindi, ho deciso di rimandare il mio proposito di viaggio. L’intenzione era di andare all’eremo di Santa Caterina del Sasso.

Scheda Tecnica Riassuntiva

L’Alta Val di Non

Gruppo montuoso: della Val di Non
Cartina:
nessuna
Segnavia:
strade provinciali e statali
Tipologia sentiero e difficoltà:* strade e percorsi urbani
Tempi di percorrenza:* lentamente, in giornata,
Giro
: A/R
Acqua, sorgenti: portare acqua
Località: Verginaz, Rumo, Passo Palade e Mendola
Punti di appoggio
: Camper
Copertura cellulare:
Parcheggi:
Costo della visita: 5,00 €
Tappa del percorso: Trento, Val di Non, Revò, Verginaz, Rumo, Passo Palade e rientro a casa
Partecipanti: in solitaria

Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà dipendono dalla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica. Sono influenzati dalla conoscenza dell’ambiente alpino, dalle capacità di progressione e movimento in tale ambiente e dalla capacità di orientamento.

L’escursione in dettaglio:

i preparativi…

Questo luogo è noto anche come eremo di Santa Caterina del Sasso Ballarò. È un monastero situato sulla sponda orientale del lago Maggiore, nel comune di Leggiuno (VA). Un’amica mi aveva inviato una foto dell’eremo situato in un angolo pittoresco a picco sul Lago Maggiore. Peccato, ci andrò un’altra volta. Passo al piano B.

a Revò, al parcheggio Verginaz

Sabato mattina, prima di partire, faccio le pulizie profonde interne del mio camper. È la mia piccola casa su ruote. Nel tardo pomeriggio parto da Trento e raggiungo Revò in Val di Non. Vista la bella esperienza fatta l’anno scorso, ritorno al parcheggio del Verginaz. Trascorro la notte tranquilla, fresca e silenziosa. Domenica mi sveglio verso le 7.30. Preparo la colazione e poi avvio il camper. Parto alla ricerca della miniera argentifera di Rumo. Già nel medioevo esisteva una miniera di galena argentifera. Oggi è adattata a museo. Ha una galleria di 80 metri.

Una volta raggiunto il punto di partenza a Rumo, frazione Corte Inferiore, scopro che le visite sono possibili solo con la guida a pagamento, 10 €, ma ancora più restrittivo è il fatto che bisogna prenotare e pagare con largo anticipo la visita a questo sito archeologico, sperando nel meteo favorevole altrimenti le visite vengono sospese. Addio piano B, abbandono il luogo e decido di arrivare fino al Passo Palade, senza uno scopo preciso.

il bunker Gampen al Passo Palade,

da Rumo vado a imboccare la strada che mi porta al passo percorrendo la storica strada delle Palade* fatta l’ultima volta molti anni fa: avevo 18 anni, oggi 59.  Parcheggio sul colmo del passo (1520 m. di quota, uno dei passi più bassi delle Alpi) e raggiungo per puro caso l’accesso al museo-bunker di cui non ero a conoscenza. Oggi con sorpresa e piacere scopro che questo luogo è stato restaurato e reso visitabile a tutti al costo di soli 5 euro.

Il bunker è situato in cima alla strada statale delle Palade, la cui costruzione è iniziata nel 1935 e ultimata nel 1939. Il bunker, uno dei più estesi dell’Alto Adige anche se non terminato, prevedeva la costruzione di 4 piani, oggi solo uno è visitabile; la fortificazione avrebbe dovuto impedire al Reich tedesco di accedere al territorio italiano. Nella lunga galleria trovo l’esposizione di fotografie scattate all’epoca che illustrano l’avanzamento della costruzione della strada che, superando un dislivello di 1202 metri, mette in comunicazione Lana in Alto Adige e Fondo in Trentino.

Ci sono anche foto di questo fortilizio scavato nel ventre della montagna. Vi invito se già non ci siete stati a visitare questo luogo della memoria. Il bunker non è stato terminato poiché i comandanti, dopo otto mesi di duro lavoro, diedero l’ordine di sospendere il proseguimento.  Dentro il bunker trovo anche un’esposizione, protetta da 40 vetrine, della vastissima raccolta di minerali di Toni Kiem, apprezzato collezionista. La collezione è composta da 2500 pezzi provenienti da numerosi paesi europei. Per oggi la mia giornata “esplorativa” si è conclusa, faccio ritorno a casa.

con la collaborazione di Paola Marini Gardin

Autore/i: Salvatore Stringari
E voi ci siete stati? Mi lasciate un commento?  
© By Salvatore StringariLa Traccia, Escursioni e Viaggi

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