Data: 02-06-2009
di Salvatore Stringari,
la ferrata Giulio Segata
Il monte Bondone è raggiungibile da Trento per la strada del Monte Bondone. Per la partenza di questa escursione, mi porto al Centro Fondo delle Viote del Bondone. Da qui seguo per cento metri circa la strada che mi porta a Garniga, s.p 25 e raggiungo un piccolo parcheggio.

Scheda Tecnica Riassuntiva
Le Tre cime del Monte Bondone…
Cima: Cornetto 2180 m., Doss d’Abramo 2133 m., Cima Verde 2102 m.,
Gruppo Montuoso: Monte Bondone i Monti di Trento
Cartina: Kompass foglio 687 M. Stivo M. Bondone Rovereto, Mori, Arco.
Segnavia: 607, 636.
Tipologia sentiero e difficoltà:* Sentiero Escursionistico (E). Questo sentiero è privo di difficoltà tecniche. Corrisponde in gran parte a mulattiere realizzate per scopi agro – silvo – pastorali, militari. È anche simile a sentieri di accesso a rifugi o di collegamento fra valli vicine. (nella scala di difficoltà C.A.I. è classificato E – itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche).-
Via ferrata: (E.E.A). Itinerario che conduce l’alpinista su pareti rocciose o su creste e cenge. Sono preventivamente attrezzate con funi e/o scale. Senza queste attrezzature, il procedere costituirebbe una vera e propria arrampicata. Richiede adeguata preparazione ed attrezzatura quale casco, imbrago e dissipatore E.E.A – itinerario per escursionisti esperti con attrezzatura.
Difficoltà: Molto difficile – MD. Il tracciato si sviluppa su rocce molto ripide ed estremamente articolate. Non vi sono validi appoggi, il che richiede il superamento di tratti strapiombanti. È attrezzato con funi metalliche e/o catene. Solo occasionalmente ci sono gradini artificiali. Richiede in ogni caso una notevole forza fisica.
Quota partenza: m. 1550 s.l.m
Quota da raggiungere: m. 2120 s.l.m
Dislivello: m. 630 la quota più alta dal punto A al punto B
Tempi di percorrenza:* in giornata
Giro: anello
Punti di appoggio: nessuno sul sentiero
Acqua, sorgenti: sì, portare acqua
Località: Viote, Monte Bondone
Copertura cellulare: sì
Parcheggio/i: sì
Tappe del percorso: Viote del Bondone, Sentiero 607, cima del Cornetto, ferrata Giulio Segata cima “Doss d’Abramo” cima Verde, sentiero 636 e Viote
Partecipanti: autore
Nota: * I tempi di percorrenza e le difficoltà dipendono dalla propria preparazione psico-fisica e tecnico-pratica. Anche la conoscenza dell’ambiente alpino e delle tecniche di progressione influiscono. È essenziale una buona capacità di movimento e di orientamento in ambiente alpino.
L’escursione in dettaglio:
…e la ferrata Giulio Segata
anche a Trento abbiamo le Tre cime da fare concorrenza alle più famose, quelle Bellunesi… :) naturalmente scherzo sulla comparazione della bellezza…
Attenzione! Non attraversare il biotopo torbiera del Bondone seguire la strada forestale.
Cima Cornetto
Cammino ora sulla forestale a fondo bianco. Salgo verso il cornetto, che già da qui si presenta in tutta la sua maestosità. Continuo sulla sinistra a prendere il sentiero S.A.T. 607. Questo è il sentiero della direttissima del Cornetto. Salgo la costone detto “costa dei cavai” fin sotto la cima. La cima è sempre davanti a me.
Ogni tanto mi fermo e mi giro. Ammiro “il Brenta,” il Care Alto Adamello Presanella, e tutte le cime che si presentano. Questo sentiero è molto panoramico. Raggiungo in due ore circa la cima del Cornetto 2180 m.s.l.m. La salita a questa vetta richiede un po’ di esperienza. Serve passo sicuro. Sulla cima ammiro il panorama a 380°. È una meraviglia unica. Qui, secondo me, Dio si è seduto su questi sassi ad ammirare ciò che creo. È così perché la vista si perde all’orizzonte.
ferrata Giulio Segata e cima Doss d’Abramo
Dopo essere ridisceso dalla Cima del Cornetto, prestando attenzione, proseguo verso il Doss d’Abramo 2018 m. s.l.m. Fino al bivio, mi si presenta la possibilità di salire per la via normale. La tralascio e aggiro verso est il Doss d’Abramo. Arrivo all’attacco della ferrata. La ferrata, seppur breve, è difficilissima e verticale. Va affrontata con un buon allenamento. Una preparazione tecnica e fisica buona è necessaria. Avere una infarinatura di arrampicata aiuta. Sottovalutare questa ferrata vale a dire farsi del male!

Ci sono solo due punti di riposo. Uno si trova subito dopo il camino iniziale. L’altro è poco prima di affrontare il tratto finale, su una piccola cengia. Anche l’uscita avviene in un camino verticale! Mi preparo per la ferrata. Indosso l’imbrago, il set da ferrata e il casco. Inizio la salita del camino che affronto in spaccata. Supero il primo tratto difficile. Mi porto all’interno del secondo camino. Da qui, con altri passaggi difficili, raggiungo la cima.
Cima Verde m. 2102
Anche qui il panorama è magnifico in questa giornata di sole. Firmo il libro di vetta, poi mi preparo per ritornare sul sentiero. Si può ridiscendere per un sentiero verso nord, che è attrezzato e più facile. Proseguo alla volta di Cima Verde, transitando su di una cresta di colore rosso molto panoramica. Con Trento sullo sfondo, più in basso scorgo il sentiero del Sentiero del Coraza. Raggiunta Cima Verde m. 2102 s.l.m. altra pausa.

Riprendo la discesa e con il sentiero S.A.T. 636 che passa tra i mughi e l’erba. Presto attenzione perché il sentiero è reso scivoloso dalle ultime piogge. È ripido. Scendo verso le Viote del Bondone. Ritornato sui prati del Bondone seguendo le indicazioni e tabelle S.A.T. rieccomi di nuovo al parcheggio. Questa relazione rispecchia la mia giornata si consiglia pertanto di consultare anche libri specializzati.
Note:
Un libro descrive bene questi luoghi. È scritto da Gaetano Macchi “Pucci”. Titolo: “I Sentieri del monte Bondone”. Edito da Curcu & Genovese. Costo: 26 euro.
Autore/i: Salvatore Stringari
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