
Alla scoperta dei sentieri perduti
di: Salvatore Stringari
Scheda Tecnica Riassuntiva
Data: 04-07-2010
Gruppo montuoso: Pasubio
Cartina topografica: foglio 1 SUD Sezione Vicentine del CAI
Segnavia: 145 146 CAI SAT
Tipologia sentiero e difficoltà*: Sentiero Escursionistico: (E) Sentiero privo di difficoltà tecniche che corrisponde in gran parte a mulattiere realizzate per scopi agro – silvo – pastorali, militari o a sentieri di accesso a rifugi o di collegamento fra valli vicine (nella scala di difficoltà C.A.I. è classificato E – itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche).
Quota partenza: 1035 m.s.l.m
Quota da raggiungere: 1965 m.s.l.m
Dislivello: m. 930
Tempi di percorrenza*: 4 ore comunque in giornata
Giro: anello
Punti di appoggio: nessuno
Acqua, sorgenti: no nessuna portare acqua
Località: Ometto
Copertura cellulare: non rilevato
Parcheggio/i: sì
Tappe del percorso: Ometto Torchetal, e Val Grande sentiero 145, quota 1936, bivio e Cresta sul sentiero 146, Gherbente Torchetal e Ometto
Partecipanti: Antonio e autore
Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.
L’escursione in dettaglio:
Sentiero delle Trincee 145 – 146
oggi con Antonio partiamo da Ometto 1035 m. piccola località della Vallarsa. Ho letto di questi due sentieri di guerra più esattamente Trincee interessanti dal punto di vista storico e decido per una visita a questi luoghi. Sono le otto del mattino e iniziamo a salire raggiungiamo il bivio Torchetal 1085 m. e seguiamo le indicazioni per la dorsale S/E del monte Jocole il sentiero è ripido. Percorriamo un tratto del sentiero con un po’ di zig-zag siamo saliti di 200 m nel bosco, quando mi accorgo di aver lasciato il cellulare in macchina e il ricordo è che il cellulare è in bella vista. Torno giù a prenderlo faccio il sentiero di corsa e dopo 10 minuti di orologio chiamo Antonio, sono già arrivato alla macchina. Prendo il cellulare che effettivamente è in bella vista e riparto di corsa. Antonio controlla il tempo chi ci metto e quando lo raggiungo mi dice!! 21 minuti, ho rifatto 200 m di dislivello in 21 minuti, minuti che pago tutto il giorno. Continuiamo ancora nel bosco fino a uscirne su uno sperone panoramico a quota 1600, adesso rimontiamo un vallone erboso, cespuglioso con stretti tornanti, la fatica si fa sentire e il caldo non da tregua.

Alle 12.30 scavalliamo al passo Jocole a 1802 metri e ci buttiamo sfiniti sull’erba. Sosta mangiatoria e panorama, dopo il meritato panino riprendiamo la via. Adesso facciamo la cresta che e tutta percorsa da una trincea della 1° guerra mondiale. Con qualche saliscendi tocchiamo la cima più alta di metri 1965. Sono le due e un quarto quando troviamo il bivio che riscende in Vallarsa. È il sentiero 146 parallelo a quello di salita, troviamo un cartello che dice “sentiero per esperti alpinisti!” che facciamo? non ci resta che scendere e Scendiamo. Si presenta subito ripido e intanto alle nostre spalle il cielo ha iniziato già da un po’ a scurirsi e si fa sempre più nuvoloso, per un po’ però non ci bado più quasi me ne dimentico.

Camminiamo già da un po’ e ad un tratto mi giro e vedo nuvole minacciose dico ad Antonio, guarda!! “tra pochi minuti ci piomba addosso il temporale”. Affrettiamo per quanto possibile il passo arriviamo sopra ad uno sperone roccioso e guardiamo verso i bassi fondi sconfortati, il sentiero è una ripidissima e sassosa linea retta tra il verde. La percorriamo tutta proseguendo con prudenza, con qualche scivolone sul brecciolino, tocchiamo il fondo del vallone e ci troviamo ora sul fondo di una gola. Tanto per rendere le cose più difficili inizia a piovere, anche se siamo oramai vicini al parcheggio. Ma abbiamo ancora un tratto di sentiero da fare. Raggiungiamo lo stradello dell’inizio, arriviamo dopo pochi minuti alla macchina ma quando giungiamo alle auto siamo bagnati fradici, però esce a questo punto il sole ad asciugarci…. Bella escursione.
Autore/i: Salvatore Stringari
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