132 ferrata del burrone Tullio Giovanelli 2011




Data: 07-02-2011 

di Salvatore Stringari e Paola Marini Gardin, 

“ferrata del burrone” Tullio Giovanelli 2011

ho già fatto diverse volte questa ferrata, questa volta invece la faccio per farla conoscere a Paola. Da Trento, arriviamo a Mezzocorona. Lì, lasciamo la macchina alla partenza della funivia. Questa porta al monte di Mezzocorona (indicazioni in loco).

Scheda Tecnica Riassuntiva 

via ferrata del Burrone Tullio Giovanelli

Cima: Monte di Mezzacorona 
Gruppo Montuoso: Gruppo Montuoso di Roccapiana* (vedi nota a fine racconto)
Cartina: Tabacco foglio 067 Altopiano della Paganella, L. di Tovel, C. Brenta, Trento 
Segnavia: S.A.T 506 
Tipologia sentiero e difficoltà:* (E.E.A). Escursionisti Esperti Attrezzati. Questo itinerario conduce l’alpinista su pareti rocciose o su creste e cenge. Sono preventivamente attrezzate con funi e/o scale. Senza queste attrezzature, il procedere costituirebbe una vera e propria arrampicata. Richiede adeguata preparazione ed attrezzatura quale casco, imbrago e dissipatore E.E.A – itinerario per escursionisti esperti con attrezzatura. Poco difficile – PD = tracciato più articolato con canali e camini. Ha passaggi verticali ed è a tratti esposto. È normalmente attrezzato con cavo o catena. Presenta pioli e/o scale metalliche fisse.
Quota partenza: 248 m.s.l.m
Quota da raggiungere: 918 m.s.l.m
Dislivello: m. 670
Tempi di percorrenza:* in giornata  
Giro: Anello
Acqua, sorgenti: no
Località: Mezzacorona Mezzolombardo
Punti di appoggio: a valle e al monte di Mezzacorona
Copertura cellulare: si parziale
Parcheggio/i: sì 
Partecipanti: Paola e Salvatore

Nota: * I tempi di percorrenza e le difficoltà dipendono dalla propria preparazione psico-fisica. Sono influenzati anche dalla preparazione tecnico-pratica. È importante la conoscenza dell’ambiente alpino e della progressione. Inoltre, è essenziale il movimento in ambiente alpino e la capacità di orientamento.

L’escursione in dettaglio:

Ferrata del Burrone Tullio Giovanelli

Lasciata la macchina ci informiamo sugli orari della funivia e poi iniziamo i preparativi. Poi vi raccontiamo il perché lasciamo la macchina qui. Ci dirigiamo a piedi all’attacco della ferrata passando per il paese di Mezzocorona. Davanti alla centrale idroelettrica imbocchiamo una stradina comunale a destra. Raggiungiamo un parcheggio con area per il picnic. Da qui ci inoltriamo nel bosco. Incontriamo un cartello della SAT che riporta il numero del sentiero il 505. Arriviamo dopo pochi minuti ad un altro bivio. Superiamo il bivio dirigendoci verso il torrente. Oltrepassiamo il ponte in legno e ferro. Appena oltrepassato il ponte, si risale un leggera dorsale. Lungo il cammino, ci dirigiamo verso un altro cartello della S.A.T. che indica il burrone. In un piccolo spazio indossiamo l’imbrago e il casco.

Attraversiamo il torrente e raggiungiamo la prima scala con una cascatella a fianco. In breve superiamo le prime due scale verticali. Da lì, sul sentiero ripido, seguiamo i molteplici segni rosso bianco rosso. Raggiungiamo il vero canyon con un passaggio sotto una roccia bassa. Aiutati dalle corde metalliche di sicurezza, entriamo nel canyon. Altra scala, una scala piccola ci porta dentro il torrente. Lo attraversiamo fino alla parete sinistra. Con dei pioli ci alziamo a una cengia (madonna e cassetta di soccorso ad uso del soccorso alpino). È uno spettacolo dantesco, con le rocce che sembrano inghiottire il rio. Continuiamo a camminare nell’acqua arrampicando sui sassi.

Siamo ora in un stretto canyon. Le pareti in cima quasi si toccano. Seguendo in salita il rio, si arriva ad un’altra scala lunga su roccia liscia. Ci permette di guadagnare quota. Risalendo ancora il rio, (torrente) ora le pareti si allargano, arriviamo ad un’altra scala con cordino di sicurezza. Dopo breve risalita, si arriva ad un altro sasso. Lo superiamo con l’aiuto delle staffe. Usando il cordino di sicurezza, risaliamo e arriviamo nel bosco.

Qui finisce la ferrata. Seguiamo quindi il sentiero e raggiungiamo il Baito dei Manzi dove facciamo una pausa pranzo (al sacco). Riprendiamo ora la stradina forestale che ci porta al Monte di Mezzocorona piccolo villaggio antico con moderne case. Qui facciamo un giretto e ammiriamo il panorama sulla val d’Adige. Con la panoramica funivia del monte di Mezzocorona scendiamo a valle e alla macchina che dista pochi metri. eccovi svelato il perché lasciamo l’auto alla funivia e raggiungiamo a piedi l’attacco della ferrata. I tempi di percorrenza sono 2 ore, con 627 metri di dislivello in salita. Noi abbiamo impiegato molto di più perché ci siamo fermati molte volte. Abbiamo ammirato la natura che sembra modellare tutto a suo piacimento. Persino le cascate di radici, i tassi, i faggi, l’acqua e la roccia appartengono a questo scenario. d’altronde siamo a casa sua.

Curiosità*:
Il territorio montano di Mezzocorona ha una superficie che raggiunge i 1500 ettari. È compreso nella piccola catena montuosa denominata Gruppo di Roccapiana. Questa si estende dalla gola della Rocchetta, all’inizio della Val di Non. Si estende anche fino alla Val dei Molini, sopra l’abitato di Roverè della Luna. (Fonte internet)

Autore/i: Salvatore Stringari e Paola Gardin
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