141 via ferrata Sartor al monte Peralba




Data: 25-09-2011

di Salvatore Stringari e Paola Gardin,

via ferrata Sartor al monte Peralba

Da qualche giorno se ne parlava su FB con alcuni amici. Tuttavia, questi amici poi hanno dato buca. Dopo averla rimandata per il brutto tempo della settimana prima, partiamo da Belluno alle 7 circa del 25 settembre. Raggiungiamo Longarone direzione Comelico sulla S.R. 355 in un’ora siamo a Santo Stefano. Siamo Io, Paola, con noi per la prima volta la figlia di Paola, Laura.

Ci fermiamo per una veloce colazione al bar (pasticceria Bressan) con delle paste davvero buone stracolme di crema. Alle 8.30 circa ripartiamo per raggiungere il borgo di cima Sappàda e le sorgenti del Piave con la S.P. 22, stretta rotabile della Val di Sésis.

Scheda Tecnica Riassuntiva

alle sorgenti del Piave

Cima: Peralba 2694 m.
Gruppo Montuoso: Costiera, Peralba, Rinaldo 
Cartina: Tabacco foglio 01 Sappada S. Stefano Forni Avoltri
Segnavia: CAI 131, 132
Tipologia sentiero e difficoltà:* (E.E.A). Escursionisti Esperti Attrezzati. Itinerario che conduce l’alpinista su pareti rocciose o su creste e cenge. Sono preventivamente attrezzate con funi e/o scale. Senza queste attrezzature il procedere costituirebbe una vera e propria arrampicata. Richiede adeguata preparazione ed attrezzatura quale casco, imbrago e dissipatore E.E.A – itinerario per escursionisti esperti con attrezzatura.
Difficoltà: Poco difficile. (PD). Ha un tracciato più articolato con canali e camini. Ci sono passaggi verticali e a tratti esposti. È normalmente attrezzato con cavo o catena, con pioli e/o scale metalliche fisse.
Quota partenza: 1815 m.s.l.m
Quota da raggiungere: 2694 m slm
Dislivello: m. 900 
Tempi di percorrenza:* 5.30 ore in giornata
Giro: A/R
Acqua, sorgenti: sorgente del Piave
Località: Cima Sappada, s.p. 22 rotabile della Val di Sésis
Punti di appoggio:  alle sorgenti del piave, rifugio Calvi, 
Copertura cellulare:
Parcheggio/i:
Tappe del percorso: sorgenti del Piave Rifugio Calvi Ferrata cima Peralba
Partecipanti: Salvatore, Paola, Laura,

Nota: * I tempi di percorrenza e le difficoltà dipendono dalla propria preparazione psico-fisica. La preparazione tecnico-pratica è importante. È essenziale conoscere l’ambiente alpino, la progressione e il movimento in ambiente alpino. La capacità di orientamento è fondamentale.

L’escursione in dettaglio:

monte Peralba, Ferrata Sartor,

Nuovi panorami si aprono un poco alla volta. Altre montagne appaiono illuminate dal sole. Il sole sta nascendo in un nuovo giorno. Il morale sale alle stelle vedendo tanta luce il cielo di un azzurro indescrivibile e montagne nuove, per nuovi itinerari.

arrivati alle sorgenti del Piave parcheggiamo l’auto in un ampio e comodo parcheggio, calziamo gli scarponcini e facciamo qualche foto vicino al cippo, il punto dove nasce il Piave. Sono le 9.30 circa lascio Paola e Laura mi  incammino velocemente verso il rifugio Calvi percorrendo la strada sterrata che porta al rifugio che raggiungo in circa 30 minuti. Oltrepasso e mi dirigo verso l’attacco della Ferrata Sartor sono le 10:40 imbrago casco e via. Alle 11,45 calpesto la cima del Peralba m. 2694 s.l.m.

Foto di rito. Poi giù per la via normale* che Papa Giovanni Paolo II fece in salita nel 1989, mentre scendiamo noto una casermetta o forte al passo Oregone, si accende una luce, l’interesse di voler vedere da vicino quel posto, mi attira, arrivo quindi ai piedi del monte Peralba, qui una cresta erbosa mi porta quasi in piano al passo, che raggiungo di corsa.

al passo Oregone,

Mentre sto procedendo velocemente per raggiungere la casermetta, in lontananza noto delle sagome, riconosco Paola chiamo a gran voce e poco dopo ci ricongiungiamo. Paola e Laura sono dirette al passo Oregone anche loro, stanno passeggiando. Raggiungo quindi il resto del gruppo al passo che è anche il confine tra Italia e Austria entro nella casermetta ci sono ancora labili tracce di civiltà una stufa a legna, le turche, una stalla. Dietro la casermetta il cippo del confine. Salgo sulla cima dell’Oregone 2385 m.s.l.m. e sono in Austria! In pochi minuti torno in Italia (sorriso). Rientriamo ora al Passo Sésis su ottimo sentiero segnalato e da qui al Rifugio P.F. Calvi, dove prendiamo una birra facciamo una pausa seduti all’esterno del rifugio. Ci scambiamo anche alcune opinioni sulla giornata: quella che viene chiamata via normale, che comunque è un primo grado, non è affrontabile dalla maggior parte dei frequentatori della montagna se non sono preparati per tali difficoltà. Poi ho visto escursionisti che in barba a tutte le richieste di sicurezza diffuse dai quotidiani, affrontano la montagna con troppa disinvoltura senza protezioni e senza casco, senza imbrago.

Dopo la pausa ci dirigiamo, percorrendo un sentiero ai piedi del monte Chiadenis, (confine friulano) ad una sella per vistare un fortino sulla sella del Chiadenis che è anche partenza della ferrata omonima e visitiamo anche alcune postazioni in galleria. Eccoci al momento del rientro da una giornata eccezionale, in fantastica compagnia, e ci ritroviamo ora ai piedi del pianoro che accoglie il rifugio Calvi e giù per la strada percorsa al mattino fino al parcheggio. Durante il rientro non riesco a staccare gli occhi da queste stupende crode, la luce il sole al tramonto mette in rilievo ogni piccolo dettaglio, i profili delle montagne i colori, e i suoni. Raggiunto il parcheggio decidiamo per un brindisi e ci portiamo alla Baita Mondschein Sappada nelle vicinanze della chiesa Grande.

Autore/i: Salvatore Stringari e Paola Gardin
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© By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

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