192 Monte Sperone




Data: 08-01-2017

di Salvatore Stringari e Paola Marini Gardin,

Monte Sperone

è Gennaio, iniziamo con le escursioni e visto il freddo persistente rimaniamo a quote “basse”. Anche questa mattina domenicale si presenta fredda ma fortunatamente assolata e la dedichiamo ad una cima facile, il monte Sperone, mai nome fu più azzeccato, questa parete e il dirimpettaio Spìz Vedana sono i due piramidali gendarmi che fanno da custodi all’entrata della bellissima Valle del Mis.

raggiunto il paese di Sospirolo saliamo in auto per la ripida via Capoluogo, superata la Chiesetta degli Alpini troviamo parcheggio in un ampio spiazzo e parcheggiamo.

Scheda Tecnica Riassuntiva

Monte Sperone

Cima: Monte Sperone
Gruppo Montuoso: Vette Feltrine
Cartina: Tabacco foglio 023 Alpi Feltrine le Vètte Cimònega
Segnavia: non censito nessuno
Tipologia sentiero e difficoltà: * Sentiero Alpinistico: (E.E.) – o sentiero Escursionistico per Esperti (E.E) Sentiero che si sviluppa in zone impervie e con passaggi che richiedono all’escursionista una buona conoscenza della montagna, tecnica di base e un equipaggiamento adeguato. Corrisponde generalmente a un itinerario di traversata nella montagna medio alta e può presentare dei tratti attrezzati.
Quota di partenza: m. 813 s.l.m.
Quota raggiunta: m. 1200 s.l.m
Dislivello: m. 400
Tempi di percorrenza: * 1 ora solo andata
Giro: A/R
Punti di appoggio: in paese
Acqua, sorgenti: non rilevate
Località: Sospirolo
Copertura cellulare:
Parcheggio/i:
Partecipanti: Salvatore e Paola

Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento. 

L’escursione in dettaglio:

alla cima del Monte Sperone

Il sentiero è ripido ma non faticoso, si sale nel bosco arrivando in circa 30 minuti ad un bivio, a sinistra il Col del Doff, meta degli amanti del parapendio, noi proseguiamo a destra sul sentiero che ora è pianeggiante fino a sbucare fuori dalla vegetazione su una selletta, risaliamo un dosso erboso facendo attenzione alla “loppa”, l’erba secca e scivolosa, e arriviamo alla successiva cengia, fino a giungere dove ha inizio la cresta che porta alla croce. Qui si apre il panorama sulla Valle del Mis e il suo lago azzurro a picco a sinistra, la Valbelluna con i suoi paesetti e campanili a picco a destra… Qui Paola si ferma, attaccata uso patella dolomitica a un provvidenziale sasso. Le sue vertigini la bloccano.

Provo a rassicurarla ma nulla. “Razionalmente sa che il sentiero è fattibile, ma qualcos’altro le impedisce di andare avanti. Se deve soffrire come un cane… si ferma qui.” Io però non mi voglio fermare e dico a Paola “Vado in cima” voglio arrivare alla croce (il sentiero è leggermente esposto ma non difficile, ci vuole un po’ di attenzione perché i metri a disposizione non sono molti e basterebbe poco per fare 400 metri di volo o in valle del Mis o in val Belluna sopra il bellissimo lago di Vedana, visibile da qui). Proseguo per alcune decine di metri e giungo in cima.

Il panorama spazia a 360° sugli impervi Monti del Sole, il superbo Agnèr,, il torrente Cordevole, il monte Serva e la catena dei monti dell’Alpago, la pianura del Piave, le Prealpi Bellunesi. Ritorno da Paola che appunto è rimasta attaccata al sasso (ero un po’ preoccupato e dopo poche veloci foto fatte in cima mi sono dimenticato di firmare il libro di vetta). Per lo stesso sentiero rientriamo a valle. A Sospirolo facciamo una veloce visita alla bellissima Chiesa e all’adiacente Camposanto.

Autore/i: Salvatore Stringari e Paola Marini Gardin
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© By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

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