194 Rifugio Sasso Bianco




Data: 21-01-2017 

di Salvatore Stringari e Paola Marini Gardin, 

rifugio Sasso Bianco

al Sasso Bianco, vetta isolata e panoramica, ci eravamo già stati, partendo da Caracoi Agoin (versante nord, sopra Alleghe) ma vale davvero la pena di ritornarci, stavolta dal versante sud,  un’escursione bellissima che merita la fatica. 

La “passeggiata” parte dal piccolo abitato di Piaia m. 1.140 (comune di San Tommaso Agordino) e questa volta siamo in buona compagnia.

Scheda Tecnica Riassuntiva 

Rifugio Sasso Bianco

Cima: Sasso Bianco 
Gruppo Montuoso: Marmolada, Sasso Bianco 
Cartina: Tabacco Foglio 015 Marmolada Pelmo Civetta Moiazza 
Segnavia: non censito 
Tipologia sentiero e difficoltà:* Sentiero Escursionistico Esperti in Ambiente Innevato (EAI)
Quota di partenza: 1140 m.s.l.m 
Quota raggiunta: 1840 m.s.l.m 
Dislivello: m. 700
Tempi di percorrenza:* h. 2.00 – 2.30 
Giro: A/R 
Punti di appoggio: in paese 
Acqua, sorgenti: sì 
Località: Piaia, comune di San Tommaso Agordino 
Copertura cellulare: sì 
Parcheggio/i: sì (pochi) a Piaia 
Partecipanti: Salvatore, Paola, Vito, Silvano, Giuliano, Ivana, Simone e Riccardo. 

Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento. 

L’escursione in dettaglio: 

San Tommaso Agordino, Piaia,

Raggiungiamo il piccolo abitato di Piaia  1.140 m. s.l.m. nel Comune di San Tommaso Agordino. Siamo partiti molto presto e veniamo premiati, poco prima dell’abitato, dalla vista di un muflone, che ci guarda molto incuriosito, e di un piccolo branco di cervi capitanati da un maestoso esemplare. Iniziamo per erta strada forestale per La Costa, Mont de Sott,  Costa de le Palote, fino a raggiungere la teleferica che serve il rifugio. Proseguiamo per ripido sentiero e troviamo alcuni tratti ghiacciati: ci sono alcune sorgenti e un torrente  dove proseguiamo ramponati per superare il ghiaccio, poi ultimo tratto in salita fino a Ciàmp, la bellissima terrazza prativa e soleggiata dove sorgono i bei Tabià in legno e il rifugio Sasso Bianco m. 1.840 s.l.m. Da qui sono possibili numerosi itinerari, poco frequentati ma bellissimi, tra cui la stessa cima del Sasso Bianco, la meno elevata vetta vulcanica del Sasso Nero, i pascoli, le  malghe  e i piccoli paesi nei pendii che declinano verso San Tommaso o Alleghe.

Da Ciàmp la vista sulla Civetta è impareggiabile, sembra di toccarle con le mani, quelle rocce che cambiano colore e ombre con lo svolgersi delle ore.  La vetta del Sasso Bianco è sopra di noi, ma la giornata è troppo corta per arrivarci. La vista da lassù è spettacolare, spazia a 360 gradi su Pelmo, Civetta, Averau  e tutta una corona di montagne. Dopo aver lasciato gli zaini saliamo ancora fino al Tabià ” Casera Federa” e verso una forcelletta anonimia, non segnata sulle carte topografiche, prima di rifugiarci al caldo di un focolare in un piccola casera, un tabià appunto. Mangiano i viveri che ci siamo portati da casa e da uno zaino salta fuori  un dolce, da un altro caffettiera e fornelletto per un caffè in quota davvero graditissimo. Dopo dolce e caffè, ben ristorati e felici ritorniamo  a valle per lo stesso sentiero di andata, anche se il percorso ci sembra più lungo e più erto di quello della mattina… un grazie agli amici Vito, Silvano, Giuliano, Ivana, Simone e Riccardo.

Autore/i: Salvatore Stringari e Paola Marini Gardin
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