232 Il soccorso alpino, N.U.E 118




Data: 21-06-2017

di Salvatore Stringari, 

Il Soccorso alpino 118,

ho sempre detto e ripetuto; non sono una giuda alpina! ma con questo articolo voglio portare alla conoscenza di tutti i frequentatori della montagna e delle escursioni in montagna, la corretta modalità di richiesta di aiuto in caso di infortunio durante un escursione.
Sicuramente la tecnologia oggi ci aiuta molto anche se in montagna non ci possiamo affidare solo alla tecnologia, abbiamo a disposizione. per il codice penale è obbligatorio prestare attenzione a chi si trova in difficolta.

Soccorso Alpino

Come e cosa fare per una richiesta di soccorso?

In caso di richiesta di soccorso:

Chiamate il 118, in alcune regioni è attivo il 112 il (n.u.e.) numero unico di emergenza numero di chiamata europeo.
Cosa dire all’operatore?
All’operatore bisogna dire che avete bisogno del soccorso alpino e fornire informazioni che permettano di individuare con precisione sia il luogo dell’incidente sia di valutare lo stato fisico dell’infortunato. 
Cosa è necessario fare? 
È necessario innanzitutto mantenere la calma, fornire le proprie generalità e il numero di telefono da cui si chiama, che non va mai abbandonato. 
Quali sono le richieste fondamentali? 
Tutte le richieste che vi faranno rispondono fondamentalmente a quattro domande: Chi? Come? Dove? Quando? 

… guardiamole assieme una a una … 

CHI: è l’infortunato: nome cognome età, sesso, condizioni fisiche, se cosciente o incosciente? 

COME: è successo l’incidente? 

DOVE: località, quota, possibilmente il comune o almeno la valle (pensiamo ai tanti 
alpeggi con lo stesso nome) versante, condizioni meteo. 

QUANDO: è avvenuto l’incidente. 

In caso di intervento dell’elicottero è necessario fornire informazioni precise riguardo la visibilità e la presenza di eventuali ostacoli, quali ad esempio: linee elettriche, cavi a sbalzo e materiale leggero che possa volare via.

Molte delle chiamate di soccorso oggi avvengono tramite telefono cellulare.
Purtroppo in montagna esistono delle zone d’ombra dove il segnale GPS o cellulare non arriva in questo caso è necessario conoscere i segnali internazionali di soccorso. 

CHIAMATA: lanciare sei volte in un minuto (ogni dieci secondi) un segnale ottico o acustico (urlo o luce con pila fischietto ecc. …) ripetere i segnali dopo un minuto. 
RISPOSTA: Lanciare tre volte in un minuto (ogni venti secondi) un segnale ottico o acustico. 

È bene sapere che esiste l’obbligo non solo morale ma anche di Legge a prestare soccorso a chi subisce un incidente in montagna.
L’articolo 593 del Codice penale, relativo al reato di omissione, recita:

“Chiunque trovando un corpo umano che sia o sembri inanimato, ovvero una persona ferita o altrimenti in pericolo, omette di prestare l’assistenza occorrente o di darne immediato avviso all’autorità è punito con la reclusione fino a tre mesi. Se da siffatta condotta del colpevole deriva una lesione personale la pena è aumentata; se ne deriva la morte la pena è raddoppiata”.

È chiaro quindi, che la legge non ci obbliga a fare ciò che non siamo in grado, ma semplicemente a fare tutto ciò che è in nostra possibilità e coscienza. Non siamo quindi obbligati a prestare il primo soccorso “sanitario” ma certamente a chiamare il soccorso qualificato.

Autore/i: Salvatore Stringari 
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