
Borghi d’Italia Spilimbergo
di: Salvatore Stringari
Scheda Tecnica Riassuntiva
Data: 21-03-2018
Città: Spilimbergo
Tipologia: viaggio in camper, passeggiate
Punti di appoggio: aree di sosta
Località: Spilimbergo
Lingua parlata: italiano
Copertura cellulare: sì
Aree di Sosta Parcheggio/i: sì
Partecipanti: Salvatore e Paola
Il viaggio in dettaglio:
il viaggio continua e il bello del viaggiare con il camper è che ci si può spostare quando, dove, come ci pare o quasi a parte i tanti divieti ancora molto a sfavore del turismo itinerante. Ma Spilimbergo e diversi paesi del Friuli fanno eccezione, quasi tutti hanno un’area camper gratuita o a prezzo modico. Da Monfalcone, dopo la visita notturna a Medea all’Ara Pacis, ci dirigiamo verso Spilimbergo e la notte del 20 aprile attraversiamo il lunghissimo Ponte di Dignano sul Tagliamento e raggiungiamo l’area camper questa volta gratuita, attrezzata e ben curata, un po’ scomoda per lo scarico delle acque grigie ma ci si adatta.
Spilimbergo
La visita alla città: il 21 con calma dopo colazione iniziamo la visita alla cittadina ricca di un patrimonio storico ed artistico incredibile. L’impianto urbanistico con i vicoli e le strade porticate è ancora medioevale, i bellissimi palazzi affrescati e le magnifiche opere delle Chiese ci trasportano dal Medioevo al Rinascimento. Con il solito tour de force, mitigato stavolta da una sosta alla Trattoria Al Bachero con un sorprendente menù di baccalà e molto altro (ottimi piatti, ottimo prezzo!) giriamo quanto più ci è possibile. Per primo ci accoglie il Duomo di Santa Maria Maggiore, sec. XIII, costruito per volere del signore Walterpoldo demolendo una borgata.

Il portale in pietra del lato nord è sormontato da stemmi feudali, la facciata principale ha sette “occhi” come i sette sigilli dell’Apocalisse. Ammiriamo gli affreschi del Trecento, le decorazioni, la bella cripta e il grande organo del Cinquecento. Nella vasta piazza, un bel pozzo e dal lato opposto il palazzo del Daziario. Entriamo poi nella corte del Castello attraversando la Porta, una volta dotata di ponte levatoio sul fossato ora privo d’acqua. Costruito nel XI secolo con la sua mole domina il fiume Tagliamento, originariamente era chiamato Spengenberg “castello del falcone” e ha dato il nome all’intera città. Incendiato durante una rivolta e danneggiato dal terremoto nel 1500 fu successivamente ricostruito, l’unico edificio sopravvissuto alla rovina è lo splendido Palazzo Dipinto di cui ammiriamo gli affreschi.

A lato nord il bianco Palazzo Tadea, di proprietà comunale, oggi non è visitabile anche se Paola riesce a dare un’occhiata introducendosi negli uffici e scambiando quattro chiacchere con la gentile impiegata. Usciti, saliamo in Borgo Villabruna al Castello di Sopra, preziosa dimora di un ramo della famiglia dei signori di Spilimbergo. All’esterno la facciata è dipinta a colori vivaci, vi spiccano i leoni di San Marco, all’interno possiamo visitare liberamente (è sede municipale) la sala degli Stucchi e quella degli Specchi e un grande salone al piano nobile. L’edificio era stato gravemente danneggiato dal terremoto del 1976 e ha rischiato la demolizione, fortunatamente è stato restaurato!

All’esterno godiamo di una vista straordinaria dalle Alpi Carniche fino alla pianura, purtroppo il parco col roseto è chiuso, ma del resto non è tempo di rose. Appena di sotto, la chiesetta-santuario della Madonna della Mercede, detta d’Ancona, sec. XVI dove sostavano coloro che dovevano affrontare il difficile guado del fiume o quelli che ringraziavano Iddio per averlo passato. Ritorniamo a spasso per i vicoli e vicoletti eccoci alla Chiesa di san Giovanni, con un bellissimo affresco del 1400, che ora è dedicata ai Caduti delle Guerre e alla Chiesa dei Frati che custodisce un coro ligneo rinascimentale, intagliato, intarsiato e decorato di azzurrite e oro. Un capolavoro. L’elenco dei bei palazzi affrescati sarebbe lungo, ci accontentiamo di ricordare le due porte, orientale e occidentale, la seconda con un grande dipinto del leone di San Marco (Spilimbergo fu sotto il dominio veneziano dal 1420 al 1797). Non stanchi, nel pomeriggio visiteremo la Scuola del Mosaico. Ma ve lo racconteremo prossimamente, ci aspetta il fantastico menù della Trattoria Al Bachero dove abbiamo gustato il baccalà mantecato non solo buono: celestiale, oltre alle altre squisitezze.
Autore/i: Salvatore Stringari e Paola Gardin
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Correzione testo di Paola G.
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