338 alla casera di Col Marsang


Col Marsanch
Col Marsanch © Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Casera Col Marsang

di: Salvatore Stringari e Paola Gardin

Scheda Tecnica Riassuntiva

Data: 29-04-2018

Cima: Propaggini di Col Pelos
Gruppo Montuoso: Mezzodì Pramper
Cartina: Tabacco foglio 025 Dolomiti di Zoldo Cadorine e Agordine
Segnavia: 531 CAI
Tipologia sentiero e difficoltà*: Sentiero Escursionistico: (E) Sentiero privo di difficoltà tecniche che corrisponde in gran parte a mulattiere realizzate per scopi agro – silvo – pastorali, militari o a sentieri di accesso a rifugi o di collegamento fra valli vicine (nella scala di difficoltà C.A.I. è classificato E – itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche).
Quota partenza: 805 m.s.l.m
Quota da raggiungere: 1290 m.s.l.m
Dislivello: m. 485
Tempi di percorrenza*: 3 ore in giornata
Giro: A/R
Punti di appoggio: Le Bocole- Ristorante Insonnia
Acqua, sorgenti:
Località: Le Bocole
Copertura cellulare:
Parcheggio/i:
Partecipanti: autori

Nota:* i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.

L’escursione in dettaglio:

oggi scegliamo un’escursione facile ma di grande impatto visivo panoramico alle propaggini del monte Col Pelos, Val Zoldana.

alla Casera Col Marsang

Partiamo dallo slargo nei pressi del Campeggio Le Bòcole 805 m.s.l.m., davanti agli edifici dell’Enel i cartelli ci indicano il sentiero 531 per Col Marsànch (o col Marsang). Saliamo lungo il sentiero ammirando a sinistra il ruscello che forma una bella cascata e a destra il panorama soprattutto sul Gruppo del Bosconero, anche se seminascosto dalle nuvole.
Le previsioni non sono ottime, ma l’escursione non sarà lunga, speriamo di cavarcela senza la pioggia pomeridiana. Guadiamo il ruscello Rù de Doa, 910 m e saliamo ancora, passiamo un ponticello con una catena (corrimano di sicurezza) e raggiungiamo il “belvedere” dove troviamo una bella panca posta in posizione panoramica. Un grazie va ai volenterosi che hanno disboscato e messo in sicurezza il sentiero. Riprendiamo il cammino e passiamo un tratto in cengia, un po’ esposto ma sicuro che offre la magnifica vista sul torrente Maè, che scorre in fondo alla forra, e lo spettacolare anfiteatro delle cime del Bosconero, degli Sfornioi e dei monti circostanti.

Col Marsanch
la malga © Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Proseguiamo in salita, nel bosco di faggi e abeti, fino a raggiungere la bellissima radura in cui sorge la Casera (m. 1290), un balcone da cui ci affacciamo sul Bosconero, visione da contemplare in silenzio. Siamo fortunati, ci raggiungono solo due signore del posto, che ritornano subito a valle per preparare il pranzo…brave e simpatiche. Possiamo goderci in pace la casera, accogliente, mangiare il nostro panino e bere l’acqua fresca che sgorga dalla fontanella. Con un po’ di rammarico guardiamo i cartelli che indicano il proseguo dei sentieri: il 532 per il Casèl Sora l’Sass, il Col del Gal di Cornia. Tutto non si può fare!

Col Marsanch
Sfornioi © Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Dopo la sosta ritorniamo per lo stesso sentiero, c’è anche la possibilità di scendere per quello verso sud, ma arriva sulla statale molto più sotto del Campeggio, in località Solagnòt e non abbiamo nessuna voglia di percorrere un lungo pezzo di strada asfaltata per raggiungere l’auto. Il tempo stranamente tiene, così arrivati a Longarone deviamo verso Pirago, parcheggiamo vicino al cimitero e prendiamo il sentiero per il Capitello di Sant’Antonio, restaurato circa vent’anni fa da un gruppo di volontari. Siamo stanchi e il sentiero è ripido, ma arrivati alla meta possiamo ammirare dalla balconata erbosa il panorama su Longarone e la valle del Piave. Bene, fine del escursione, sentiamo di esserci meritati un paio di birre e un buon gelato da Perin a Longarone.

Note: La fioritura è bellissima, purtroppo è troppo presto per le Orchidee “Scarpette di Venere” (o della Madonna) che Paola aveva ammirato tanti anni fa salendo a fine maggio col CAI di Belluno. A proposito, qualcuno sa se queste orchidee sono chiamate anche “Bocòle”?
Le cime che si possono ammirare dal balcone di Casera col Marsang: Rocchetta Bassa, Rocchetta Alta, Sasso di Toanella, Sasso di Bosconero e “tanta roba” per rubare il detto al nostro amico Gino da Vià.

Autore/i: Salvatore Stringari e Paola Gardin
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E voi ci siete stati? Mi lasciate un commento?
Correzione testo di Paola G.
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