
Sentiero Spiriti dell’Aria
di: Salvatore Stringari Paola Marini Gardin
Scheda Tecnica Riassuntiva
Data: 19-08-2018
Gruppo Montuoso: Pale di san Martino – Gruppo dell’Agnèr
Cartina: Tabacco foglio 022 Pale di San Martino
Segnavia: CAI 733 poi paletti e segni giallo blu e CAI 771
Tipologia sentiero e difficoltà*: Sentiero Alpinistico: (E.E.) – o sentiero Escursionistico per Esperti (E.E) Sentiero che si sviluppa in zone impervie e con passaggi che richiedono all’escursionista una buona conoscenza della montagna, tecnica di base e un equipaggiamento adeguato. Corrisponde generalmente a un itinerario di traversata nella montagna medio alta e può presentare dei tratti attrezzati.
Quota partenza: 1290 m.s.l.m
Quota da raggiungere: 1830 m.s.l.m + 1748 m.s.l.m Rifugio Scarpa
Dislivello: m. 540
Tempi di percorrenza*: 5 ore o in giornata
Giro: Anello
Punti di appoggio: Rifugio Scarpa-Gurekian
Acqua, sorgenti: no, portare acqua
Località: Forcella Aurine Frassenè Agordino
Copertura cellulare: sì
Parcheggio/i: sì Frassenè – Forcelle Aurine
Partecipanti: Mara, Silvano, Carmen, Paolo, Graziella, Brigitte, Paola e Salvatore
Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.
L’escursione in dettaglio:
accogliamo, sempre con piacere l’invito dei nostri amici. Oggi siamo in loro compagnia per un giro che ignoriamo pur esistendo su luoghi conosciuti: il sentiero degli Spiriti dell’Aria. Siamo stati diverse volte al Rifugio Scarpa, ma questa escursione è stata speciale, con la bella ed affiatata compagnia abbiamo affrontato un itinerario insolito, un percorso non ufficiale, bellissimo e solitario, che ci ha permesso di apprezzare ancora di più il magnifico scenario dell’Agnèr.
Sentiero Spiriti dell’Aria
ci ritroviamo poco prima di Agordo verso le 8 per incontrare, oltre a Mara che ci farà da guida avendo già percorso il sentiero, un nuovo amico di Castelfranco, Paolo, con cui ci affiatiamo subito, l’amore per la montagna è un ottimo collante! Ci dirigiamo verso Voltago, raggiungiamo il piccolo paese di Frassenè dove Paolo lascia l’auto: si fermerà a dormire al Rifugio Scarpa, unico fortunato tra noi otto escursionisti. Proseguiamo alla volta di Forcelle Aurine, m. 1299, dove parcheggiamo. Questo bel valico che collega Agordo con Gosaldo e il vicino Trentino, in lontananza vediamo il Passo Cereda e la mole del Piz di Sagron. È una piccola stazione turistica con qualche pista per sci e molti percorsi escursionistici. Seguiamo le indicazioni per Villa Sant’Andrea, dopo le ultime case imbocchiamo il sentiero in salita nel bel bosco di faggi, larici e abeti, che in direttissima porta alla Croce del Col di Luna. Esiste la variante meno ripida per il Passo di Luna, ma perché privarci di una sana sudata? Ci inerpichiamo fino a raggiungere il primo colle prativo dove sorge un cippo che commemora Cesare Battisti, poi proseguiamo fino alla croce in ferro dove posiamo per le foto esibendoci in arrampicata. Non siamo tanto seri, ma dopo la fatica un po’ di scena ci vuole. Il panorama è bellissimo: contempliamo la catena dell’Agnèr in tutta la sua imponenza, il rifugio Scarpa, la Moiazza, il Framont, la valle di Agordo, il gruppo del San Sebastiano e il monte Zelo, la siluette della Schiara con l’esile Gusela, i Monti del Sole, il Piz di Sagron, i paesi di Frassenè, Gosaldo… e tantissima roba! Ora scendiamo fino alla sella del Passo di Luna e invece di prendere il sentiero normale che porta al Rifugio Scarpa per la Malga Camp riguadagniamo tutta la quota perduta più altre decine di metri risalendo una ripida traccia, segnata da paletti giallo-blu che fungono da segnavia, che tocca la sommità di tutti i dossi dell’intero Col di Luna.

Saliamo a volte per erbe alte e scivolose, a volte per roccette il bel crinale fino ad una prima cima su cui sventolano colorate bandierine tibetane. Una fioritura di splendide stelle alpine, che poi troveremo lungo tutto il percorso, attira subito i nostri sguardi prima rivolti solo alle montagne circostanti. Alla cima successiva, breve tappa per rifocillarci, da qui Mara ci assicura un percorso più o meno in quota. Proseguiamo sempre in cresta fino ad una piccola costruzione, un tempietto tibetano dove sostiamo per alcune foto. Ognuno prova le proprie emozioni: spirituali per alcuni, di semplice tranquillità e gioia per altri. Ci abbassiamo di poco, proseguiamo sul sentiero o meglio il “Tròi degli Spiriti dell’Aria” seguendo i segni giallo-blu posti sui sassi, a volte sono scoloriti e poco visibili, scovarli fa parte dell’avventura. Passiamo su roccette e sassi dove fioriscono incredibili ciuffi di fiori coloratissimi: campanule, sassifraghe, aquilegie, aconito, bellissime stelle alpine, rari raponzoli e molti ancora. Raggiunto un nevaio dobbiamo abbassarci per superarlo (tranne Salvatore che lo vuol calpestare), alla base dove sta sgocciolando l’acqua, ci rinfresca con un soffio gelido, una vera ghiacciaia. Dobbiamo risalire sempre per ghiaie e roccette fin sotto le pareti di roccia, a volte fatichiamo a trovare i segni ma con otto paia d’occhi riusciamo sempre a trovare il percorso, non sempre agevole e con qualche passaggio franato o un poco più esposto. Niente di difficile, ma certamente mai banale, del resto in montagna bisogna restare sempre vigili e attenti. Andiamo avanti fino ad una sporgenza nella roccia, sotto la volta c’è un crocefisso in legno che porta la scritta “Nessuno ci appartiene, tranne che nel ricordo- Gruppo dei Barabba”. Se sono gli stessi che hanno tracciato il sentiero, ben vengano altri barabba.

Poco dopo raggiungiamo una falesia di arrampicata, oramai siamo vicini al rifugio e la traccia è più marcata e curata, in breve raggiungiamo l’incrocio col sentiero che proviene dal Passo di Luna per Malga Camp. Questo sarebbe il nostro percorso di rientro per sentiero ufficiale fino a Forcelle Aurine, ma saliamo prima al Rifugio Scarpa –Gurekian, m. 1735. La costruzione sorge in bellissima e panoramica posizione vicino a Malga Losch, non più adibita ad alpeggio. L’Agnèr ci sovrasta maestoso e severo, scorgiamo la croce di vetta e sogniamo…leggendo i cartelli che ci indicano la Ferrata Stella Alpina, la via normale per la cima e gli altri itinerari.

Sono circa le 15 e finalmente facciamo una vera sosta nell’accogliente rifugio, sentiamo di esserci meritati le birre e alcune fette delle buonissime torte preparate dal cuoco, in verità qui si mangia assai bene. E’ venuto il momento di salutare Paolo, con un po’ di invidia lo lasciamo in questo posto incantevole lui si ferma per la notte. Decidiamo di non ritornare per il lungo sentiero come in programma, scendiamo verso Frassenè per l’ex pista da sci tagliando spesso la strada sterrata. I vecchi impianti della seggiovia che collegava il rifugio con il paese, fermi con le obsolete doppie seggioline, ci ricordano che un tempo Frassenè era noto come “la piccola Cortina” ed era meta, come Gosaldo, di un vivace turismo che si accontentava di poco: aria fresca e pulita, panorami stupendi, una pista per sciare, una seggiovia con cui raggiungere il rifugio d’estate e d’inverno, alcuni alberghi e pensioni ospitali, tranquille passeggiate nei dintorni.
Caliamo verso il paese dove Roberto, il compagno di Mara, aspetta i nostri due autisti per portarli a riprendere le auto, poi tutti insieme ci ritroviamo all’ultima tappa, allo storico ristorante “Alla Stanga”, sulla statale Agordina, sempre accogliente, che segnaliamo oltre che per l’ottima cucina anche per l’offerta di libri di montagna, di prodotti tipici e per l’allestimento di un piccolo museo di attrezzi di una volta. Concludiamo questa bellissima giornata sotto il porticato che ospita due antiche carrozze con cui i viaggiatori un tempo percorrevano non senza disagi questa valle: con un altro giro di birre e un piatto di squisite polpette promettiamo di ritrovarci per altre escursioni.
Autore/i: Salvatore Stringari, Paola Marini Gardin
Rispetta la montagna! Riporta a casa i tuoi rifiuti non lasciarli sui sentieri!
E voi ci siete stati? Mi lasciate un commento?
Correzione testo di Paola Gardin.
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Fantastico questo sentiero quasi inesplorato😍😍😍😍 immagino il panorama con un pizzico di invidia (buona😉)
Un abbraccio a Sal e Paola e buone passeggiate💞
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Ciao Veronica, è un sentiero stupendo con un Panorama unico un sentiero in cresta che consiglio a tutti, io mi auguro solamente che non venga dimenticato e che con il contributo di tutti (CAI e Associazioni della Montagna) possa essere ufficializzato e mantenuto…
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Ciao, sono uno dei barabba e vi ringrazio perché avete interpretato esattamente lo spirito del sentiero.
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Ciao Eugenio, Grazie del tuo apprezzamento che non ci aspettavamo e che ci fa tanto piacere torna a trovarci sul blog sono in arrivo nuovi racconti..
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Ciao, sono uno dei barabba e volevo ringraziarvi.
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