419 Monte Penna (tentativo)


Monte Penna
Monte Penna/ Antelao © Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Monte Penna (tentativo)

di: Salvatore Stringari e Paola Gardin

Scheda Tecnica Riassuntiva 

Data: 24-03-2019

Cima:
Gruppo Montuoso: monte Pelmo
Cartina: Tabacco foglio 025 Dolomiti di Zoldo Cadorine e Agordine
Segnavia: CAI 493, 471, 456,
Tipologia sentiero e difficoltà*: Escursionistico in Ambiente Innevato (E.A.I.)
Quota partenza: 1500 m.s.l.m
Quota da raggiungere: 2196 m.s.l.m
Dislivello: m. 500 
Tempi di percorrenza*: in giornata
Giro: Andata / Ritorno
Punti di appoggio: Malga Livan – Rifugio Venezia in stagione
Acqua, sorgenti: ruscelli
Località: Zoppè di Cadore
Copertura cellulare:
Parcheggio/i:
Partecipanti: gli autori

Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.

L’escursione in dettaglio:

il Monte Penna è un rilievo modesto e anche facile da raggiungere, secondo le nostre informazioni, che offre un panorama ravvicinato e spettacolare sul Pelmo. In questa mattina di sole non chiediamo di meglio che salire fino a questa sommità, posta a cavallo tra il Cadore e lo Zoldano.

Monte Penna (tentativo)

da Belluno ci dirigiamo verso Longarone dove giriamo a sinistra per la Val Zoldana. Percorriamo tutta la profonda valle in cui scorre il Maè e giunti a Forno di Zoldo seguiamo le indicazioni per Zoppè di Cadore. Saliamo lungo la stretta strada a tornanti fino al paese, oltrepassiamo la Chiesa di San Tiziano e poco più avanti giriamo a destra (cartello per Rifugio Venezia). La strada asfaltata continua verso est giungendo ad un parcheggio prima di alcune costruzioni nuove, m. 1500 circa. Accanto c’è anche una malga, Malga Livan, che offre prodotti locali. Saliamo per la strada per qualche centinaio di metri, ai lati vediamo la devastazione della tempesta di ottobre, una vasta porzione del bosco di abeti e larici è completamente abbattuta. Arriviamo in pochi minuti al Cristo de le Fraine m. 1550 e qui ci fermiamo un attimo per ammirare l’Antelao, nitido davanti a noi; secondo il cartello posto sotto il crocifisso di legno, pare che anche l’uragano si sia fermato qui. Da questo punto una strada sterrata continua a destra per il Rifugio Talamini, l’altra sale a sinistra per il Rifugio Venezia ed è la nostra. Il segnavia è sempre il 493 perché si potrebbe compiere l’intero anello attorno al monte Penna.

Monte Penna
Monte Penna © Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Continuiamo la salita per la mulattiera innevata in mezzo al bosco che, a parte qualche raro schianto, non ha subito danni e arrivati ad un tornante Loc. Tournichè m. 1693 tralasciamo nuovamente la mulattiera a destra che porta sempre al Rifugio Talamini e continuiamo verso sinistra, in direzione ovest. Arriviamo a un vasto pianoro prativo, il panorama si apre con la vista delle pareti rocciose del Monte Penna davanti a noi e tutt’attorno le cime dello Zoldano fino all’Antelao che ci lasciamo alle spalle. Troviamo lungo la mulattiera alcuni Tabià e dei piccoli rivoli di acqua, proseguiamo salendo fino ad una svolta con un Crocifisso, un belvedere da cui ammirare l’imponenza del Pelmo, il Caregon del Padreterno. La fermata è obbligatoria, la vista è magnifica. In questo punto arriva anche il sentiero che sale più diretto da Zoppè, ma è al momento inagibile. Il nostro percorso prosegue lungo le pendici del monte, dobbiamo superare alcuni alberi caduti e numerosi tratti franosi, ogni piccolo ruscello ha causato smottamenti e trascinato massi e alberi. La traccia però è ben battuta e la neve tiene, ne siamo contenti perché abbiamo lasciato le ciaspe in auto. Ci avviciniamo al Passo di Rutorto, dove il crinale roccioso del Penna diventa un pendio che si abbassa fino ai pascoli nei pressi del Rifugio Venezia. Arriviamo a poche centinaia di metri dal rifugio, che da qui non vediamo, cominciamo a salire sulla destra seguendo una buona traccia nella neve. Non c’è un sentiero vero e proprio, dovrebbero esserci dei bolli rossi sugli alberi, ma non li scorgiamo: dovremo salire verso la cresta a occhio e poi piegare leggermente a sinistra per la cima principale.

Monte Penna
Monte Penna © Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

La visione del Pelmo è sempre bellissima e a questa si aggiungono la vista dell’Antelao, del Sorapis e tanta altra roba. Adesso vediamo anche il Rifugio Venezia, piccolo in mezzo al bianco. La neve è alta, la traccia ci porta attraverso una conca e poi sale nel bosco. Qui viene il bello, a 1800 m.s.l.m le orme si fermano, i nostri battitori son tornati indietro! Noi continuiamo imperterriti a salire calcando le impronte di qualche animale, raggiungiamo un primo rilievo sprofondando nella neve intralciati dai soliti baranci, affrontiamo un secondo rilievo a quota 2000 circa e poi, maledicendoci per non aver portato le ciaspe, ci arrendiamo. Torniamo indietro, il Monte Penna resterà la ad aspettarci. E per lo stesso itinerario facciamo rientro a Zoppè di Cadore

Autore/i: Salvatore Stringari e Paola Marini Gardin
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Correzione testo di Paola G.
© Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

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