
Vicenza, Palazzi e Musei
di: Salvatore Stringari e Paola Marini Gardin
Scheda Tecnica Riassuntiva
Data: 17-04-2019
Città: Vicenza
Provincia: Vicenza
Regione: Veneto
Tipologia: in viaggio sulla strada, nelle via della città
Punti di appoggio: Camper in libertà
Località: Vicenza
Copertura cellulare: sì
Aree di Sosta o Parcheggio/: area di sosta con acqua e scarico, (non comodo manca attacco universale per acqua), no corrente, tollerata sosta notturna (€ 8,50 x 24 ore)
Partecipanti: Autori
Il Viaggio in dettaglio:
scendiamo nel tardo pomeriggio di martedì 16 aprile dal Monte Grappa e progettiamo un altro itinerario, la scelta ricade su Vicenza per la presenza di un’area sosta. In verità volevamo andare a Padova, ma la difficoltà nel trovare un’area camper dotata di servizi ci fa dirottare su Vicenza. È per noi la prima volta in questa città veneta. Raggiungiamo con qualche difficoltà, causa lavori stradali, il parcheggio Cricoli in via Pforzheim, una vasta area a pagamento per auto e camper (euro 8,50 per 24 ore). In mancanza del personale (tutto è automatizzato) ci accoglie invece un comitato di tre persone che ci squadra e ci domanda: “Che ore sono?” tanto per attaccare bottone. Siamo stati accolti dai Nomadi, non i cantanti, ma quelli che abitano in un campo poco lontano. Siamo perplessi, ma oltre a tenerci d’occhio e a gironzolare per ore attorno ai camper parcheggiati, non ci hanno dato altri fastidi.
Vicenza, Palazzi e Musei
La mattina dopo prendiamo la linea 30 (la navetta per noi camperisti è gratuita) che passa ogni 15 minuti e ci porta in centro, questa giornata la dedicheremo tutta alla visita della città. Iniziamo dal Parco Querini, una vasta area di verdi prati, percorriamo il bel viale alberato fiancheggiato da statue e arriviamo all’isolotto, al centro di uno stagno, su cui sorge un tempietto. Proseguiamo per Piazza Araceli e poi verso destra per Contrà dei Torretti, attraversato il Bacchiglione sul Ponte degli Angeli, raggiungiamo Corso Palladio e l’Ufficio Turistico. Acquistiamo il biglietto unico (15 euro) e incominciamo il nostro tour de force determinati a visitare tutto quanto include. Iniziamo dalla vicina Chiesa di Santa Corona, dove ammiriamo, tra le altre meravigliose opere, il capolavoro di Giovanni Bellini “Il Battesimo di Cristo” e la Cappella Valmarana del Palladio. Possiamo vedere anche un prezioso Ostensorio con una reliquia della Sacra Spina. Il Museo attiguo, seconda tappa, è allestito nei chiostri di Santa Corona e consta di due sezioni, una Naturalistica e una Archeologica. Attraversiamo Corso Palladio e nella contigua Piazza Matteotti troviamo il Teatro Olimpico e Palazzo Chiericati. La terza tappa è il meraviglioso Teatro Olimpico di Andrea Palladio, inaugurato il 3 Marzo 1585. Fu per allora una novità assoluta perché, anche se ispirato ai teatri dell’antichità, era il primo teatro in muratura coperto al mondo. Le guide sono molto brave e ci sorprendono con le spiegazioni e le curiosità anche se a volte sono costrette a fare da vigili spartitraffico per indirizzare i numerosi visitatori. La meraviglia delle scenografie prospettiche ci affascina e consigliamo vivamente questa visita, un esempio di creatività, arte e tecnologia costruttiva. Quarta tappa Palazzo Chiericati, anche questo progettato dal Palladio e come gli altri un capolavoro. Ospita il Museo Civico, dove oltre a girare per le stanze circondati dalle più importanti raccolte pittoriche, scultoree e artistiche d’Europa, ci gira la testa ammirando l’intero palazzo, abbellito da affreschi e stucchi.

E’ necessario fare una pausa, anche troppa bellezza può frastornare! Andiamo a mangiare una pizza, davvero buonissima, alla Pizzeria Vesuvio, aggiungendo due birre medie e un godurioso dolce, qualità e prezzo sono giusti. Dopo la sosta percorriamo Corso Palladio con i suoi magnifici palazzi, fino a raggiungere Piazza dei Signori. Siamo nel cuore di Vicenza, l’occhio è subito attirato dalla maestosa Basilica Palladiana con il suo elegante doppio ordine di logge. Oggi non riusciremo a visitarla né a salire sulla terrazza all’ultimo piano per vedere il panorama della città, non ne abbiamo il tempo e non è compresa nel biglietto unico. Ci accontentiamo di passeggiare per la bella piazza, dare uno sguardo alla Loggia del Capitanato e continuare fino a Piazza Duomo dove entriamo nella Cattedrale di Santa Maria Annunciata (entrata libera) in stile tardo gotico. Anche qui l’impronta palladiana, cupola e portone d’ingresso sono suoi progetti. Noi vorremmo visitare l’area archeologica sotterranea con le stratificazioni delle costruzioni che si sono susseguite dall’antica origine paleocristiana fino ai vari rifacimenti, fu infatti ricostruita più volte. Per far questo dobbiamo rivolgerci al Museo Diocesano, sempre in Piazza Duomo, ma ci dicono che le visite sono possibili solo di domenica. Per consolarci il simpatico signore che ci farà da competente e simpatica guida per la visita al museo, ci porta alla scoperta di una vera chicca, non descritta nel depliant, il Criptoportico Romano (a offerta libera). Facciamo pochi passi verso una casa anonima: la guida apre una porticina e scesi gli scalini ci troviamo nel corridoio sotterraneo di una casa romana del I secolo d.C. e ne percorriamo i bracci a forma di U, parte di altre gallerie sono ancora ostruite e inesplorate.

Scoperto e scavato solo nel 1954 a seguito dei lavori di ristrutturazione della casa soprastante, l’ampio sotterraneo era adibito a magazzini e a altri locali di servizio ed era posto sotto il peristilio di una ricca domus romana, veniva arieggiato da finestrelle che si aprivano sul giardino. Tornati alla luce del sole, seguiamo la nostra guida che ci illustra le collezioni del Museo Diocesano (quinta tappa) che comprendono dipinti, manufatti, paramenti, opere di oreficeria e testimonianze del Cristianesimo dall’antichità fino al XVIII secolo. Ci attrae in particolare una stupenda collezione di minerali lavorati in forma sferica. Torniamo indietro per il Corso fino a Contrà dei Porti per visitare (sesta tappa) il Palladio Museum a Palazzo Barbarano. E’ emozionante vedere i modellini delle ville, dei palazzi, della Basilica, del Teatro Olimpico e anche scoprire la vita e la storia di questo geniale architetto e scenografo, Andrea Palladio (1508-1580). Di lui restano numerosi ritratti, ma sono le sue opere la vera testimonianza della sua esistenza, non per nulla oggi designate come Patrimonio dell’Umanità Unesco. Proseguendo ci ritroviamo al punto d’inizio, Contrà Santa Corona, dove abbiamo ancora il tempo di entrare (settima tappa) alle Gallerie d’Italia a Palazzo Leoni Montanari, dimora urbana del 1600 di gusto barocco. Vi sono ospitate tre collezioni d’arte appartenenti, come il palazzo, alla Banca Intesa San Paolo: due al piano nobile, le ceramiche antiche e i dipinti del Settecento Veneto con vedute di città, ritratti, scene di costume, al piano alto le icone russe. Ma l’opera che non abbiamo parole per definire, meravigliosa? Seducente? Inquietante? È una scultura esposta ma ancora senza descrizione, un’incredibile “Cacciata degli angeli ribelli”. Le figure degli angeli-demoni, sovrastati dall’Arcangelo con la spada sguainata, sono scolpiti in un unico blocco di marmo a forma piramidale e definiti a tutto tondo uno per uno con ricchezza di particolari. Come abbia fatto questo artista a scolpire le nervose piccole mani, le corna acute, le code prensili, le espressioni alterate dei visi, come abbia fatto a togliere tutto il marmo e regalarci queste figurine alate, leggere e tragiche è per noi un mistero. Questa è la nostra ultima tappa, riprendiamo la navetta e torniamo al camper, siamo riusciti a vedere quanto desideravamo trottando per Vicenza dalla mattina alle nove alla chiusura dei musei alle 18 e siamo esausti e sazi di bellezza. Veramente compreso nel tour ci sarebbe anche il Museo del Risorgimento e della Resistenza (a ingresso libero) che raccoglie un secolo e mezzo di Storia d’Italia.
Lo lasciamo per la nostra prossima visita a questa bella città perché ha ancora molte cose da offrirci sia nel suo centro sia nelle vicinanze: il Tempio di San Lorenzo, i Giardini Sarti, Villa La Rotonda e Villa Valmarana ai Nani, il santuario di Monte Berico… La sera lasciamo Vicenza e riprendiamo la strada in direzione di Stra, (VE) come meta abbiamo Villa Pisani
Note: – per chi come noi fosse curioso via Pforzheim, dove si trova il parcheggio Cricoli, porta il nome della città della Foresta Nera gemellata dal 1991 con Vicenza. – per i camperisti, segnaliamo che l’area sosta ha la fontanella per l’acqua, ma il rubinetto non ha l’attacco standard per cui non abbiamo potuto rifornirci. Scarico acque grigie e nere (WC chimico) presente. La zona è abbastanza tranquilla di notte, anche se situata in mezzo a due strade.
Autore/i: Salvatore Stringari e Paola Marini Gardin
E voi ci siete stati? Mi lasciate un commento?
Correzione testo di Paola Gardin.
© Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi