
Creste del Visentin
Data: 5-8-2019
Cima: Visentin
Gruppo Montuoso: Prealpi Bellunesi e Trevigiane
Cartina: Tabacco foglio 024 Prealpi e Dolomiti Bellunesi
Segnavia: 13 CAI
Tipologia sentiero: E
Quota partenza: 1398 m.s.l.m.
Quota da raggiungere: 1765 m.s.l.m.
Dislivello: 365 m.
Tempo*: due ore scarse
Difficoltà*: facile, attenzione in caso di nebbia o neve
Giro: Anello
Punti di appoggio: La Casera, Rifugio Bristot, Rifugio Visentin
Acqua, sorgenti: no
Località: Nevegàl
Copertura cellulare: sì
Parcheggio/i: sì
Partecipanti: Alessandra e Paola
Autore/i: Paola
Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.
Premessa: il sentiero delle Creste del Visentin è un itinerario al quale nessun bellunese può sottrarsi, per sentirsi tale. Io lo ripeto ogni anno, d’inverno con le ciaspe o gli sci e d’estate a piedi. E’ un giro adatto a tutti, ma non da sottovalutare in caso di ghiaccio, neve e soprattutto nebbia, il versante trevisano è molto ripido e più di qualcuno si è perso o è precipitato. Con condizioni avverse meglio prendere la stradina che da La Casera porta al Rifugio Visentin passando per il rifugio Bristot.
L’escursione in dettaglio:
Creste del Visentin
oggi è in programma una bella camminata zia-nipote dal piazzale de La Casera m. 1398 per le Creste del Visentin fino al Rifugio 5^ Artiglieria Alpina, m. 1765. Partiamo seguendo inizialmente la mulattiera che inizia al parcheggio e poi la lasciamo al primo tornante prendendo il sentierino che ci porta a affacciarci sul Lago di Santa Croce attorniato dalla corona dei monti dell’Alpago, di cui non imparerò mai i nomi (a parte il Cavallo e il Millifret, dove sono arrivata) finché non li salirò a piedi.

Seguiamo la traccia in cresta fino a scendere verso una casera che sorge in mezzo ad un pascolo, poi invece di salire a destra in direzione di Malga Faverghera continuiamo un poco diritte, percorrendo il sentiero sul versante trevisano, con vista sulla Val Lapisina, il Lago Morto e il Lago del Restel. Saliamo poi verso la cima prativa del Col Toront, m. 1655, la giornata è ora soleggiata, ora nuvolosa, le brume si addensano dal lato trevigiano per poi varcare lentamente il confine col bellunese (i soliti trevisani invadenti!).

Ritorniamo velocemente seguendo la stradina-mulattiera con il magnifico panorama sulla vallata bellunese e le sue montagne, io con invidia guardo le persone che colgono mirtilli accucciati tra i cespugli, mi trattengo a stento dal dire a voce alta “Vi hanno detto che questa è la zona di ripopolamento vipere?” Chissà che fuga, meno concorrenti per me che adoro i mirtilli. La stradina scende leggermente, passiamo dal Rifugio Bristot, m. 1612, tocchiamo l’ex Rifugio Brigata Cadore, la stazione di arrivo della seggiovia (chiusa), rasentiamo l’Orto Botanico al Col Faverghera, m. 1608 (da visitare a maggio), poi scendiamo fino al parcheggio. Ritorniamo in città scendendo per i tornanti del Nevegàl: la mattinata termina davanti a un bel piatto di spaghetti aglio-olio-peperoncino preparati dalla mia preziosa mamma e nonna di mia nipote (nipote, figlia di mia sorella).
Paola.
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