
Trod de “Ora” – Il sentiero di “Ora”
di: Paola Marini Gardin
Scheda Tecnica Riassuntiva
Data: 30-07-2020
Cima: Col del Toc
Gruppo Montuoso: Monte Coppolo
Cartina: Tabacco foglio 023 Alpi Feltrine, le Vètte, Cimonega
Tipologia Sentiero difficoltà* Sentiero Alpinistico (E.E.) – o sentiero Escursionistico per Esperti (E.E) Sentiero che si sviluppa in zone impervie e con passaggi che richiedono all’escursionista una buona conoscenza della montagna, tecnica di base e un equipaggiamento adeguato. Corrisponde generalmente a un itinerario di traversata nella montagna medio alta e può presentare dei tratti attrezzati.
(Non Censito dal C.A.I.) Escursionistico Esperti
Quota partenza: 1668 m.s.l.m
Quota da raggiungere: 1714 m.s.l.m
Dislivello: 50 m.
Tempi di percorrenza*: in giornata
Giro: Anello
Punti di appoggio: al Passo del Broccon, Malghe in stagione
Acqua, sorgenti: sì ai Leib
Località: Passo del Broccon alla Malga Arpaco
Copertura cellulare: sì parziale
Parcheggio/i: a Malga Arpaco
Tappe del percorso: Malga Arpaco, Malga Vallarica di Sotto, Trod de Ora, Col del Toc Baita i Leib, sentiero dei Gnei, Malga Vallarica di Sopra, Malga Arpaco
Partecipanti: Paola e Amy
Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.
L’escursione in dettaglio:
Anni fa avevo letto un trafiletto sul Gazzettino che annunciava il ripristino del “Trod de Ora” il sentiero dedicato a una giovane partigiana, Ancilla Merighetto “Ora” di Castel Tesino, uccisa nei pressi del passo del Broccon. Grazie al mio post su FB dove parlavo di questo percorso, ho conosciuto Amy che oggi mi ha accompagnata a conoscere questi luoghi poco frequentati, ai piedi della parete nord del Monte Coppolo. Il sentiero non presenta nessuna difficoltà tecnica, è facile, l’abbiamo segnato “per esperti” perché non censito C.A.I, bisogna seguire i bolli gialli nel percorso.
Trod de “Ora” – Il sentiero di “Ora”
Da Lamon siamo salite al passo del Broccon e abbiamo raggiunto Malga Arpaco m. 1668 dove abbiamo parcheggiato. Imbocchiamo la strada forestale Valorsella che scende pacificamente con qualche tornante nel bosco, al bivio tenendo la destra raggiungiamo Casera Vallarica di Sotto, metri 1550, dove troviamo l’inizio del “Trod de Ora”. Davanti a noi le pareti del Coppolo con le sue creste, la Cima dell’Archil di cui vediamo bene la croce e quella di San Donato, separate da una larga forcella, la Medaluna. Passati i pascoli di alte erbe il sentiero si inoltra nel bosco, la traccia non è molto evidente e bisogna prestare attenzione ai bollini gialli posti sugli alberi o sui sassi, segnaletica che Amy provvede a rinnovare con la bomboletta spray.

Qualcuno ha “bollinato” anche delle deviazioni, per fortuna la mia amica conosce bene il percorso, frequentava questi boschi fin da piccola salendo da Bellotti, un piccolo borgo posto sul versante lamonese. Il bosco è fiabesco, fitto di conifere, abete bianco, larice, abete rosso e di faggi, che si alzano dal sottobosco altrettanto ricco di vegetazione. Purtroppo niente funghi commestibili, con mio dispiacere. Dopo aver valicato il facile Col del Toc 1622 m., arriviamo al “Lares de Ora” il larice segna il posto preciso in cui fu rinvenuto dai compagni il corpo della giovane Ancilla che fu dapprima occultata nella neve e in seguito sepolta presso il Rifugio Croset, m. 1200, che si incontra continuando a scendere nella valle. Sul larice è posto un crocefisso e un ricordo.

Continuiamo a camminare e a “bollinare” fino alla fine del sentiero che si innesta in una forestale, la seguiamo e raggiungiamo la Baita ai Leib, sempre immersi nella magica atmosfera del bosco in cui da un momento all’altro pare possano sbucare fate e gnomi. Due ore e mezza di camminata molto tranquilla. Pausa e ristoro presso la bella casera, ben tenuta e curata dalla Sezione Cacciatori di Lamon, la baita è posta sotto la Pala Leib, parete nord orientale del Monte Coppolo, in mezzo al bosco di alte conifere. Vicino alla casetta c’è un rivolo d’acqua raccolto in tronchi cavi. Dopo la pausa saliamo (è l’unica breve salita) di qualche decina di metri nel bosco e raggiungiamo il Sentiero dei Gnei nel punto dove su un grosso larice è segnato in rosso il numero 15. Andando verso sinistra (est) si aggirano le pendici del Coppolo fino ad arrivare a Le Ei (sopra Lamon, versante sud del Coppolo) a destra si ritorna verso il passo del Broccon. Noi andiamo a destra, restando dal lato nord del Coppolo, di cui da una radura verde ravvivata dai bianchi fiori di aconito, belli e velenosi, vediamo lo sviluppo delle creste che si allungano verso il Broccon. Il sentiero corre in cengia, prima in mezzo ai boschi, poi il percorso esce allo scoperto e diventa più panoramico: la giornata è afosa e le montagne sono semi velate, ma riconosciamo il Totoga, le Vederne e il Pavione, in lontananza le Pale di San Martino, offuscate dalle nuvole. Il sentiero passa sotto alcune pareti rocciose, dei piccoli giardini botanici, le fioriture sono un po’ appassite, fino a pochi giorni fa doveva esserci una festa di colori: campanule, viole, anemoni… Però vediamo i rododendri e belle piante grasse a rosetta da cui spuntano gli steli fioriti. Camminiamo a fianco della Croda Rossa e poi di un lungo affioramento di rocce bianche, le “pagine bianche” le chiama Amy, insieme cerchiamo sulla pietra sottili segni di matita: sono graffiti lasciati nel tempo dai frequentatori di questi luoghi, pastori, cacciatori, chissà, alcune iscrizioni sono datate 1921, 1948, altre più recenti, portano nomi e a volte brevi frasi. Lasciamo anche noi la nostra firma su una scheggia bianca.

Proseguiamo e raggiungiamo Malga Vallarica di Sopra m. 1684, salendo per la stradina forestale passiamo accanto alla stazione di inanellamento degli uccelli di passo (al Col del Boia, m. 1750, attività di monitoraggio migratorio iniziata nel 1997) e vediamo in basso, poco lontana, Malga Arpaco. Torniamo in auto al Passo del Broccon e scegliamo le panche all’aperto dell’Hotel Pizzo degli Uccelli per scolarci una birra (io) e un succo di frutta con due belle fette di torta.
Nota: Sentieri gestiti da privati e associazioni
Il Rifugio Forestale Croset, ex caserma, è ora un bivacco immerso nel bosco (tavolo, sedie, focolare, no posti letto). Si raggiunge scendendo lungamente per strade forestali e mulattiere dal Passo del Broccon o dall’altro versante, in salita, dalle frazioni di Bellotti e Pugnai (Lamon). Segnaletica locale, sentieri non censiti C.A.I.
Chi volesse leggere la storia di “Ora” troverà numerose fonti su Internet, io riassumo brevemente: Ancilla Marighetto (Castel Tesino 27/1/1927- Col del Toc 19-2-1945 Medaglia d’Oro al valor militare alla memoria) faceva parte del “Battaglione Gherlenda” una formazione partigiana di cui il fratello Celestino “Renata” fu l’ultimo comandante. Nell’inverno del 1944/45 dopo una stagione difficile in Val Caòra, i due si trasferirono a Malga Valarica di Sotto, insieme con altri 5 compagni. Il 19 febbraio 1945 dovettero fuggire precipitosamente, incalzati da 13 miliziani del C.S.T. (Corpo Sicurezza Trentino) agli ordini dell’ufficiale delle S.S. Karl Hagenbert. I partigiani si sparpagliarono nascondendosi nei boschi, Ora si arrampicò su un larice ma fu scoperta, pare dall’ultimo degli inseguitori, suo paesano. Interrogata e percossa, non volle denunciare i compagni e fu uccisa. Il corpo fu sotterrato sotto la neve da un compagno e poi prelevato e sepolto presso il Rifugio Croset.

Dopo la liberazione fu traslata a Castel Tesino, dove si tennero i funerali anche di altri sei partigiani, tra cui la sua amica Clorinda Menguzzato “Veglia”.
Il miliziano trentino che uccise Ora scontò solo 5 dei 22 anni di carcere. Il Capitano Hagenbert, condannato all’ergastolo in Italia, passò tranquillamente tutta la sua vita in Austria.
Autore/i: Paola Marini Gardin
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Pubblicato da Salvatore Stringari
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