551 Bunker al Passo Tre Croci


vallo alpino littorio
Bunker Vallo Alpino Passo Tre Croci © Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Bunker del Vallo Littorio al Passo Tre Croci

di: Salvatore Stringari

Scheda Tecnica Riassuntiva

Data: 06-09-2020

Gruppo Montuoso: Sorapiss
Tipologia sentiero e difficoltà*: sentiero e Traccia
Quota partenza: m.1805
Tempi di percorrenza*: un paio di ore
Giro: A/R
Punti di appoggio: nessuno
Acqua, sorgenti:
Località: Passo Tre Croci
Copertura cellulare:
Parcheggio/i: sì per auto, no per autocaravan
Partecipanti: gli autori

Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza dell’ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.

L’escursione in dettaglio:

Ai Bunker del Vallo Littorio

Lasciamo nel tardo pomeriggio di sabato 5 il parcheggio Loita di Misurina e andiamo alla ricerca di un’altra sistemazione, non vogliamo lasciare altri 20 euro nelle tasche del comune di Auronzo. Trascorriamo la notte poco oltre in un’area con piccolo posto per il camper che si trova alla partenza del sentiero che porta al Rifugio Fonda Savio visto che abbiamo in progetto la ferrata Merloni, ma il meteo ancora una volta si prende gioco di noi, abbiamo la nuvola che ci segue da quando abbiamo iniziato le ferie. La mattina di domenica 6 settembre si annuncia molto nuvolosa, ci spostiamo da Misurina al Passo Tre Croci, dove decidiamo di fare una breve passeggiata prima che arrivi la pioggia.
Ci avviamo per la stradina sterrata sentiero CAI 215 che porta al Rifugio Vandelli, anche oggi il meraviglioso laghetto del Sorapiss è la meta ambita di numerosi escursionisti. Noi lo abbandoniamo subito attratti alla nostra sinistra dai ruderi di quel che ci sembra un’opera militare, posta sopra un piccolo rilievo boscoso. Esploriamo i dintorni seguendo un’ampia “pista” erbosa e facciamo alcune scoperte: guardando bene tra la vegetazione vediamo alcune cisterne in cemento per l’acqua, una piccola caverna, e subito dopo una torretta con copertura in metallo che spunta in un prato; la curiosità aumenta, proseguiamo e ci imbattiamo in una fortificazione che sembra ben tenuta ma chiusa! E’ un bunker in calcestruzzo, in parte scavato nella roccia. Siamo sorpresi e incuriositi, giriamo intorno all’opera che è gigantesca ma assediata dalla vegetazione, non più dai soldati, abbandonata al degrado. Ci sono delle grandi finestre di cemento armato, rivolte verso le Tre Cime, che da qui non si vedono. Un altro Bunker ha un’apertura ma non ci fidiamo a entrare, magari la prossima volta ci procureremo pila e casco, non ci sembra così malmesso, ma non si sa mai. Proseguendo arriviamo a un lungo fossato anticarro, anche questo invaso da erbe e alberi, è attraversato da due ponticelli, il fossato è interrotto dalla statale 48 che sale al Passo Tre Croci, e poi prosegue in direzione del Monte Cristallo, dove subito si perde nel bosco.

Vallo Alpino Passo Tre Croci
Vallo alpino Passo Tre Croci © Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Una rapida ricerca sul cellulare e Wikipedia ci viene in aiuto: opere difensive al Passo Tre Croci, valico alpino tra il Sorapiss a sud e il Cristallo a nord, zona strategica poiché mette in comunicazione Cortina d’Ampezzo e la Valle del Boite con Misurina, Auronzo, la Val di Ansiei, la Val di Landro.
I bunker fanno parte dello Sbarramento del Passo Tre Croci e sono solo una piccola parte del Vallo Alpino del Littorio, costruito durante il ventennio fascista.

Questo del Passo Tre Croci fu progettato insieme con lo sbarramento di Cimabanche nel 1940 per proteggere la conca ampezzana e comprendeva dieci opere resistenti ai grandi calibri, sei ai piedi del Cristallo, quattro ai piedi del Sorapiss armate con mitragliatrici e mortai. Furono realizzate in caverna, scavando i fianchi della montagna a sinistra e a destra del passo o in calcestruzzo, la maggior parte fu completata nel 1942 con arredi e camerate, altre rimasero con i lavori in corso e due non furono mai realizzate. Nel dopoguerra la maggior parte del Vallo Alpino venne disarmato e demolito, si salvarono alcune opere che furono usate durante la Guerra Fredda, ma dopo la caduta dell’Unione Sovietica tutto fu dismesso e completamente abbandonato, salvo qualche rara eccezione. Ci dispiace vedere queste testimonianze storiche presenti nel nostro territorio completamente dimenticate. Con un po’ di magone torniamo al Passo e prendiamo a lato di un grande albergo in corso di restauro il sentiero CAI 213 che porta sempre al Rifugio Vandelli per Forcella Marcuoira, vogliamo vedere se anche lungo questa carrecciata ci sono altre opere.

Dopo la prima Guerra Mondiale le potenze europee pensarono a rafforzare i confini con opere difensive, la nostra piccola penisola è “difesa” per tre quarti dal mare ma a nord ha una frontiera montuosa molto ampia, 1851 chilometri di confine.
Furono costruiti tre Valli Alpini, dal confine con la Francia fino a quello con la Jugoslavia, da Ventimiglia a Fiume, dal 1931 fino al 1942.

Vallo Alpino Passo Tre Croci
Passo Tre Croci © Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Saliamo per un bel pezzo con qualche deviazione nel bosco per vecchie strade militari, ma vediamo solo un bel capriolo che pascola tranquillo in una radura. Il tempo peggiora e decidiamo di tornare indietro, nonostante minacci pioggia e sia tarda mattina, incontriamo sul sentiero alcune famiglie con bambini, avranno fatto mezz’ora di cammino. Passo tranquillo, maglietta o canottiera, scarpe leggere e pantaloncini, tutti senza nemmeno uno zainetto.

“Per il Rifugio Vandelli siamo giusti vero? Quanto manca?” chiede il saggio padre. “Da qui circa due ore e mezzo” “rispondiamo ma dipende dal vostro passo, sapete che c’è un tratto attrezzato?” “Manca così tanto?”

Non ci credono e proseguono trascinando i figli riluttanti e noi li lasciamo al loro destino, sperando che alla prima difficoltà abbiano il buon senso di tornare indietro.
Come da previsioni, appena arrivati al Passo Tre Croci incomincia a piovere, raggiungiamo il camper, scendiamo a Auronzo, poi saliamo a Laggio, valichiamo il Passo Mauria sotto lo scrosciare dell’acqua e passando per Forni di Sopra e di Sotto, Ampezzo e compagnia arriviamo nella piana friulana, in una tranquilla area sosta a Buttrio. Tramonto col sole, qui non ha nemmeno piovuto. Domani faremo una giornata tranquilla in quel di Gorizia, poi torneremo ai nostri monti. 

Note: Il nome del Passo Tre Croci ricorda una tragica storia di povertà, la morte per assideramento nel febbraio del 1789 di una madre con i suoi due figli, partiti da Auronzo e diretti a Cortina in cerca di lavoro. In loro memoria furono erette tre croci di legno, che diedero il triste nome al Passo.
“Il termine “vallo” deriva dall’antica costruzione difensiva romana denominata vallum. La costruzione sul confine ex austriaco, divenuto confine tedesco dopo l’annessione dell’Austria alla Germania il 13 marzo 1938, ebbe inizio nel 1939 a seguito della diffidenza che Mussolini manifestava verso la Germania di Hitler. Quest’ultimo tratto venne battezzato dalle popolazioni delle zone interessate ai lavori “Linea non mi fido”, con evidente riferimento ironico alla Linea Sigfrido.” tratto da Wikipedia.

Autore/i: Salvatore Stringari e Paola Gardin
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Correzione testo di Paola G.
© Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

2 pensieri riguardo “551 Bunker al Passo Tre Croci

  1. Ci sono stata proprio oggi, per caso, dopo aver rinunciato a salire al rifugio Vandelli, più o meno per i vostri motivi. Ero stupita per la mancanza di segnalazioni, anch’io avevo ricavato un po’ di spiegazioni da Wikipedia e adesso, cercando di capire meglio la storia del vallo difensivo sono incappata nel vostro scritto. Che dire? Grazie per avermi già dato le risposte per i miei quesiti. Buon cammino!

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