556 Col Ciampon

Col Ciampon
Col Ciampon © Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Col Ciampon e Col de Poeca

di: Salvatore Stringari e Paola Gardin

Scheda Tecnica Riassuntiva 

Data: 11-09-2020

Gruppo Montuoso: Tudaio
Cartina: Tabacco foglio 016 Dolomiti di Centro Cadore
Segnavia: non censito CAI, segnaletica locale
Tipologia sentiero e difficoltà*: Sentiero Escursionistico Turistico: (T) o turistico, Itinerario di ambito locale su carrarecce, mulattiere o evidenti sentieri. Si sviluppa nelle immediate vicinanze di paesi, località turistiche, vie di comunicazione e riveste particolare interesse per passeggiate facili di tipo culturale o turistico – ricreativo (nella scala di difficoltà CAI è classificato T, (itinerario escursionistico turistico).
Quota partenza: 894 m.s.l.m
Quota da raggiungere: 1406 m.s.l.m
Dislivello: m. 512
Tempi di percorrenza*: 3 ore in giornata
Giro: A/R
Punti di appoggio: Chalet Pino Solitario
Acqua, sorgenti: no
Località: Laggio di Cadore
Copertura cellulare:
Parcheggio/i:
Tappe del percorso: Laggio, Col Ciampon, Chiesetta di San Daniele, Col de Poeca e ritorno
Partecipanti: Autori

Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.

L’escursione in dettaglio:

oggi, venerdì 11 settembre, percorreremo la comoda strada militare che dal paese di Laggio porta agli appostamenti di Col Ciampon.

al col Ciampon 

Il percorso che ufficialmente parte da Laggio paese alla Arena è stato trasformato in una “passeggiata botanica” molto bella, le tabelle indicano tantissime specie di arbusti, alberi e fiori, peccato essere fuori stagione, meriterebbe tornare a maggio, ai lati è presente una via Crucis che poi continua fino alla Chiesetta di San Daniele. In cima al colle, sul pianoro che poi strapiomba verso nord-ovest, vediamo le prime opere militari, restaurate di recente dal Comune di Vigo con l’ausilio di molti volontari, con un risultato che ci sorprende.
Queste e le altre fortificazioni poste su tutte le alture circostanti, facevano parte del sistema difensivo realizzato a partire dal 1866 per il controllo della Stretta dei Tre Ponti e delle due strade di fondovalle che da Cima Gogna andavano verso Auronzo e Santo Stefano.

Col Ciampon
Col Ciampon © Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Col Ciampon è in posizione strategica, un piccolo numero di soldati poteva aver ragione di un numero consistente di nemici provenienti da un fronte ristretto. Già nel 1848 Pier Fortunato Calvi, durante i moti rivoluzionari del Cadore, vi aveva fatto costruire una barricata e nel 1868 circa 300 soldati italiani vi avevano fermato 1000 austriaci calati da Auronzo. Durante la Prima Guerra, il “punto di appoggio” di Col Ciampon, a quota 1050, fu potenziato con postazioni coperte, cannoni, osservatori per artiglieria e poteva ospitare circa 120 soldati. Era una fortificazione di seconda linea, appartenente al sistema difensivo chiamato Fortezza Cadore-Maè di cui fa parte, per esempio, anche Forte Ricco a Pieve di Cadore. La visita a questo Museo Storico all’aperto ci entusiasma, trincee, ricoveri, magazzini, sono stati attentamente ricostruiti, all’interno delle postazioni troviamo le copie di alcune mitragliatrici, un cannone da 75, un mortaio, le munizioni e le granate sono invece residuati bellici (tutto reso inoffensivo), le foto dei vari tipi di cannone usati nella I Guerra, numerose didascalie e pannelli descrittivi.

Col Ciampon
Col Ciampon © Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Sono stati recuperati anche i pezzi che sostenevano la base girevole della cupola corazzata del Forte Tudaio. C’è un aspetto che non può lasciarci indifferenti, i ritratti, a grandezza naturale, di alcuni soldati cadorini. Ragazzi che posano in divisa prima di partire per il fronte, sono riportati i loro nomi e una breve biografia, ad alcuni è toccato morire giovanissimi nel conflitto, altri sono sopravvissuti. Col Ciampon è anche un sito archeologico, il più antico del Comune di Vigo, un insediamento di pastori e cacciatori era presente all’età del ferro, Ciampon che in dialetto significa pascolo, in questo posto facilmente difendibile, secoli dopo i Romani vi costruirono torri di osservazione. Terminata la nostra passeggiata storica, saliamo per il sentiero a destra delle opere militari, seguiamo i capitelli della Via Crucis e ci alziamo guadagnando la vista sui paesi di Laggio e Vigo, sulle rotabili di fondovalle che non sono più battute dalle cannonate…

a San Daniele 1197m.s.l.m.

In circa mezz’ora il ripido sentiero ci porta alla Chiesetta di San Daniele, costruita su una rupe a metri 1197, in splendida posizione panoramica sulle cime di Oltre Piave e sul Centro Cadore. Questo luogo sacro, dedicato a San Daniele e San Gottardo, è molto amato dalle popolazioni locali che lo festeggiano il 28 agosto, storica data della smonticazione del bestiame.

Col Ciampon
chiesa di San Daniele © Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

La chiesetta esisteva già nel 1345, sorta dove probabilmente era posta una torre di avvistamento romana, i pochi ruderi del primo tempietto, in stile gotico, sono ancora visibili poco sotto l’attuale edificio, iniziato nel 1862. Noi restiamo per un po’ ad ammirare il panorama mozzafiato, la valle del Piave, il lago di Centro Cadore, l’Antelao all’orizzonte e le catene dei monti più vicini, Miaron, Cridola e Montanel.

Col de Poeca 1406 m.s.l.m.

E’ presto per scendere, siamo attratti dal cartello a fianco della chiesetta, con l’indicazione sentiero 1328 Col de Poeca 1406 m., ore 0,45. Il sentiero prosegue ripido, subito incontriamo un tratto su un canalino roccioso, attrezzato con funi metalliche, il sentiero continua sempre erto e con salti di roccia, raggiungiamo la sommità del Col de Poeca, m. 1406, in meno tempo del previsto.

Col Ciampon
Col de Poeca m. 1406 © Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

La fatica tutto sommato non è stata eccessiva e il panorama è splendido. Troviamo la base del pilone intermedio della grande teleferica che durante la I Guerra collegava la piana di Cialea con il Forte del Monte Tudaio, da qui potremmo proseguire sul sentiero 1328 verso Pramossei in poco più di un’ora e poi raggiungere Laggio per una mulattiera, ma preferiamo tornare alla chiesetta e scendere per il sentiero di andata, nel primo pomeriggio vogliamo visitare le opere militari a Rin de Soandre, lasciate ieri sera.

Autore/i: Salvatore Stringari e Paola Gardin
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E voi ci siete stati? Mi lasciate un commento?
Correzione testo di Paola G.
© Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

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