795 Bus de la Bela




Data: 14-04-2024

di Paola Marini Gardin,

Bus de la Bela

oggi la mia amica Antonietta mi chiede di accompagnarla a visitare la Cascata del Salton a San Donato di Lamon, visto che ci sono andata un anno fa con amici. La assecondo volentieri, proponendole anche di abbinare la visita alla vicina Grotta dell’Acqua Nera e a quella, più lontana, del “Bus de la Bela”.

La  prima parte dell’escursione ricalca il percorso descritto nei racconti già pubblicati in questo blog 675 Salton e 676 Acqua Nera a cui vi rimando, questa volta però pur toccando tutte le tappe abbiamo percorso inizialmente la comoda stradina, segnalata da cartelli, invece del sentiero, che abbiamo ripreso più in basso.

Scheda Tecnica Riassuntiva 

Bus de la Bela, 

Cima: nessuna 
Gruppo Montuoso: Alpi Feltrine
Cartina: Tabacco foglio 023 Alpi Feltrine- Le Vette – Cimonega 
Segnavia: segnaletica locale, la cartina Tabacco non segna i sentieri qui descritti
Tipologia sentiero e difficoltà:* Sentiero Escursionistico Attrezzato, (E.E.) Sentiero con infissi (funi corrimano e brevi scale) che però non snaturano la continuità del percorso EE – itinerario per Escursionisti Esperti.
Quota partenza: 840 m.s.l.m San Donato  
Quota da raggiungere: 544 m.s.l.m
Dislivello: 300 con continui saliscendi  
Tempi di percorrenza:* 5/6 ore comprese le soste
Giro: anello
Punti di appoggio: solo a San Donato (Lamon)
Acqua, sorgenti: sì a Pian, ma portare acqua
Località: San Donato (Lamon, BL) 
Copertura cellulare: parziale no internet 
Parcheggio/i: a San Donato, lato strada o presso il cortile delle ex Scuole
Tappe del percorso: San Donato m. 885, Crosere, stradina segnata, Molin de Sora, Pian, Molin de Sot, Boal Santo, Cascata del Salton m 597(h. 1,45), Grotta dell’Acqua Nera, ritorno al Boal Santo, Molin de Sot, stradina segnata verso Pian, sentiero non segnato verso Bus de la Bela, m.667, sentiero segnato per Crosere, San Donato m.885.
Partecipanti: Paola e un’amica 

Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento. 

L’escursione in dettaglio: 

da San Donato al Bus de la Bela

In breve, scendiamo dal bel borgo di Crosere (San Donato) a Molin de Sora e poi al piccolo nucleo semidisabitato di Pian, con la chiesetta eretta su uno sperone, proseguiamo verso Molin de Sot e qui per lo stretto sentiero scendiamo il Boal Santo (passerella e cascata) e proseguiamo in discesa nel bosco fino al torrente, percorriamo le passerelle e arriviamo alla Cascata del Salton.

La magia del posto per me è la stessa della volta precedente, l’unica cosa diversa è la portata della cascata, alimentata dal torrente Senaiga, molto copiosa dopo le piogge degli ultimi giorni: riteniamo più prudente non calarci dal belvedere fino ai piedi del salto d’acqua. Antonietta è entusiasta, dopo aver ammirato con stupore la cascata, alta 60 metri, torniamo indietro, visitiamo la grotta dell’Acqua Nera e risaliamo a Pian, dove imbocchiamo il sentiero che parte accanto alla fontana posta dietro alle case.

La traccia, evidente anche se non segnata, porta alla Grotta di San Donato, detta anche Bus de la Bela, Bus de la Vecia, Bus de le Tose. Il percorso si snoda in cengia, alta sulla voragine della gola del Senaiga, per fortuna il lato vertiginoso è protetto dagli alberi, cerchiamo ugualmente di non guardare spesso in basso, ma a volte lo sguardo è attirato dalle serpentine del torrente che scorre in fondo e dai prati che si intravedono dall’altro lato. Procediamo con calma, badando a dove mettiamo i piedi anche se la cengia è piuttosto larga. Ad un certo punto troviamo un cartello che indica “Bus de la Bela” e cominciamo a scendere lungamente nel bosco con diverse svolte, troviamo un tratto con cordino e poi ancora giù, sembra non debba finire mai!

Il sentiero ci porta verso ovest, ma io sono quasi sicura che la grotta si trovi nella direzione opposta, presumo che prima o poi svolti! Fa molto caldo, Antonietta bofonchia un poco, preoccupata per la risalita, ma io voglio a tutti i costi rintracciare la grotta visitata nella lontana giovinezza e continuiamo a scendere. Passiamo per i ruderi di una casera e poi arriviamo ad un’altra casetta ben tenuta, ci pare incredibile che qualcuno scenda periodicamente fin quaggiù. Non troviamo segnali, ma per istinto seguiamo la traccia che va verso nord est e dopo poco ecco i cartelli e il sospirato “Bus de la Bela”.

Entriamo nel grande antro che milioni di anni fa era il rifugio dell’orso delle caverne, una specie di orso taglia XXL vissuto in tutta l’Eurasia nel Pleistocene, quell’Ursus spelaeus (di speleo, di caverna, non “orso spelato”) che fa bella mostra di sé in alcuni cartelloni all’ingresso. Non c’è traccia di orsi al momento, solo un piccolo pipistrello svolazza qua è là vicino al soffitto, disturbato dalla nostra presenza. Sono contenta di aver soddisfatto il mio desiderio di tornare in questo posto, anche se il posto pare in abbandono. La mia amica si è rinfrancata e mi invita a proseguire arrampicando per uno stretto sentiero dotato di cordino. La seguo e arriviamo ad una cascata, molto più piccola del Salton ma bella, il torrente precipita dall’alto e fa numerosi salti prima di arrivare al Senaiga, purtroppo il proseguo della traccia è inagibile.  Torniamo indietro e invece di rifare il lungo percorso fatto in discesa prendiamo una traccia che sale diritta nel bosco, è più faticosa ma in meno tempo ci porta in alto, passiamo un bel tatto roccioso e sbuchiamo, come pensavo, su una curva della stradina che scende da Crosere, ora ricordo che col CAI eravamo discesi e risaliti da qui. Non risaliamo per la stradina ma prendiamo il sentiero che sale accanto, tagliandone le curve e arriviamo a Crosere, vicino ad una cappella. Scendiamo alla piazzetta per rinfrescarci alla fontana e la nostra avventura ha un simpatico epilogo: veniamo invitati da due amichevoli coppie del posto (abitanti saltuari, il paese si sta spopolando e attualmente restano solo una cinquantina di residenti) alla tavola imbandita sotto il loro portico. La mia amica è astemia, ma io gradisco volentieri un “goto” di vino gustando la buonissima focaccia fatta in casa, chiacchierando insieme di storie e curiosità del luogo. Finiamo con altra focaccia e due tazze di caffè prima di salutare e ringraziare i nostri squisiti ospiti.  

nota:
origine dati Da Vigea Virtual Geographic Agency Facebook: “La grotta “Bus de la Bela” nel comune di Lamon (Provincia di Belluno) è considerata tra i principali siti paleontologici in Italia per la presenza di reperti di varie specie animali tra cui l’Ursus spelaeus, noto anche come l’orso delle caverne, vissuto tra il Medio e Tardo Pleistocene (da 2,58 milioni a 11700 anni fa). Questa grotta fu studiata verso la fine del 1800 dal geologo Dal Piaz che ne realizzò un primo rilievo topografico molto dettagliato. A distanza di oltre 120 anni, oggi siamo in grado di studiare questo sito attraverso il rilievo tridimensionale e la documentazione fotografica a 360° che abbiamo effettuato nell’ambito di un progetto di valorizzazione organizzato dalla Unione Montana Feltrina che prevede anche la realizzazione di un virtual tour ed altri contenuti museali per mostrare questa cavità al pubblico”

Autore/i: Paola Marini Gardin
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© By Paola Marini Gardin. | La Traccia, Escursioni e Viaggi

8 pensieri riguardo “795 Bus de la Bela

  1. non conosco questo posto, a leggere e vedere le foto sembra molto interessante, poi magari trovare tutte queste indicazioni se non ci sono cartelli vari non dev’essere proprio facile. Interessanti le grotte 👍👍👍👍👍👍👍😊

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