Data: 08-09-2007
di Salvatore Stringari,
Via ferrata delle Bocchette Alte
Alcuni consigli:
Per le ferrate e per tutti gli sport di montagna, non sottovalutare mai i pericoli. Considera i tempi di percorrenza e le condizioni climatiche. Valuta le condizioni di percorribilità delle vedrette e dei canali innevati e/o ghiacciati. Portare sempre i ramponi nello zaino, avere e usare sempre il casco, l’imbracatura di sicurezza. Il cordino di sicurezza dello spessore di 11 mm corredato di dissipatore.

Il giro è stato adattato e riattrezzato non molti anni fa. Presenta tratti molto impegnativi. Questi tratti richiamano alla prudenza e richiedono una buona preparazione atletica.
Scheda Tecnica Riassuntiva
Via ferrata delle Bocchette Alte
Cima: cima Brenta.
Gruppo Montuoso: Dolomiti di Brenta.
Cartina: Tabacco foglio 053 Dolomiti di Brenta.
Segnavia: 305A – 323 S.A.T./C.A.I.
Tipologia sentiero e difficoltà:* Escursionisti Esperti Attrezzati (E.E.A). Itinerario che conduce l’alpinista su pareti rocciose o su creste e cenge. Queste sono preventivamente attrezzate con funi e/o scale. Senza tali attrezzature, il procedere costituirebbe una vera e propria arrampicata. Richiede adeguata preparazione ed attrezzatura quale casco, imbrago e dissipatore E.E.A – itinerario per escursionisti esperti con attrezzatura. Mediamente Difficile (MD) tracciato continuamente verticale. È molto articolato e presenta tratti esposti. È attrezzato con funi metalliche e/o catene. Vari infissi metallici richiedono un certo impegno fisico. Tuttavia, ci sono pioli di appoggio per supporto.
Quota partenza: m. 1513 s.l.m.
Quota da raggiungere: m. 2999 s.l.m.
Dislivello: m. 1.486.
Tempi di percorrenza:* in giornata.
Giro: anello.
Acqua, sorgenti: no, portarsi acqua.
Località: Vallesinella (Madonna di Campiglio).
Punti di appoggio: i rifugi in stagione e bivacchi.
Copertura cellulare: parziale.
Parcheggio/i: sì a Vallesinella m. 1513 s.l.m.
Tappe del percorso: Vallesinella, rifugio Casinei, Rifugio Brentei. Poi si prosegue per il Vallone dei Brentei fino al Rifugio Alimonta. Da lì, la Via ferrata conduce alla bocchetta degli armi. Si ritorna attraverso Rifugio Alimonta, Vallone dei Brentei, Rifugio Brentei, e Casinei Vallesinella
Partecipanti: autore e amici.
Nota: * I tempi di percorrenza e le difficoltà dipendono dalla propria preparazione psico-fisica. Anche le competenze tecnico-pratiche sono importanti. La conoscenza dell’ambiente alpino è fondamentale. Inoltre, la capacità di progressione e di movimento in ambiente alpino è cruciale. La capacità di orientamento è altrettanto essenziale.
L’escursione in dettaglio:
Vallesinella, (Madonna di Campiglio)
Il magnifico giro in quota che vi sto per raccontare inizia dalla profonda bocca dei Tuckett. Termina alla Bocca degli Armi. È anche percorribile in senso inverso. Questo è quello che oggi vi descrivo in questo mio racconto.
Dal parcheggio in Vallesinella affrontiamo la salita verso il rifugio Casinei sentiero 317 S.A.T/C.A.I. Dove giungiamo con le luci di un alba colorata di azzurro. Qui ci sono già escursionisti. Alcuni si preparano per la colazione. Altri per tornare a valle. E altri come noi per portarsi ai piedi delle vie ferrate. Tralasciamo il rifugio Casinei alla nostra sinistra e trascuriamo anche le indicazioni per il rifugio Tuckett. Prendiamo il sentiero Bogani, 318 verso la bocca di Brenta, per il Brentei a m. 2182 s.l.m. Dopo un’altra abbondante ora di camminata, giungiamo. L’aria fresca mattutina ci accoglie. Le nebbie si diradano. La chiesetta del Brentei si intravede nella leggera nebbia. I raggi di sole che sta nascendo colpiscono le pareti dolomitiche. È un continuo movimento di alpinisti ed escursionisti. Si apprestano a partire. Noi giungiamo al rifugio Brentei. Da qui prendiamo il sentiero per il rifugio Alimonta. Proseguiamo velocemente verso la nostra meta: il rifugio Alimonta. Arriviamo anche alla Bocca degli Armi, da dove inizia il nostro itinerario di oggi. Le cime e i castelli di dolomia sono baciati dal sole. Si slanciano nel cielo azzurro, punteggiato da qualche bianca nuvola. Questo scenario lascia presagire una fantastica giornata.
Bocca degli Armi
Si affronta la Vedretta degli Sfulmini, posta in vicinanza del rifugio Alimonta. Si percorre fino in prossimità del suo termine e si gira a sinistra in un canale lungo, erto, ghiaioso. Con l’ausilio delle prime scale non troppo esposte, si arriva in breve ai terrazzi della Cima Molveno. Si attraversa poi un lungo tratto pianeggiante. Da qui si vede la Bocchetta Bassa. Si può raggiungere la Bocchetta scendendo una scala molto in vista. In seguito, si incrocia il sentiero OLIVA DETASSIS che sale dal vallone del Brentei. A questo punto, bisogna superare una parete usando scale. Si attraversano cenge che sono talvolta esposte nel vuoto. Poi si arriva fino allo spallone dei Massodi, che segna la quota di m. 2999 s.l.m. Da questa quota, la massima che si raggiunge nel percorso. Ora si scende una lunga scala verticale, la Scala degli Amici. La fatica per essere giunti a questo punto viene ripagata da un panorama indescrivibile alla bocchetta Alta dei Massodi.

Continuando poi per il sentiero si arriva alla spalla sud di Cima Brenta. Ora si incontrano dei canali ripidi e ghiacciati. Dipende dalle stagioni. Prestando sempre molta attenzione, si raggiunge la Cengia Garbari. Qui incrociamo la parete est della Cima Brenta. Il sentiero affonda con un grande balzo sulla Bocca di Tuckett a quota 2.648 s.l.m. Tratto molto esposto superabile con l’aiuto di attrezzature. Arrivati ora al termine del itinerario attrezzato. Per raggiungere il rifugio, bisogna scendere dalla Bocca di Tuckett. Si attraversa senza molte difficoltà la vedretta della Brenta Inferiore. Infine, si raggiunge il rifugio Tuckett. Da qui il rientro per il sentiero che dal rifugio tuckett porta al Casinei e poi di nuovo al parcheggio. Sal :)
Alcuni consigli:
Le escursioni effettuate in tarda primavera o inizio estate sono molto pericolose. Questo accade quando prevedono l’attraversamento dei canaloni di neve o pendii innevati. In alcuni casi possono essere mortali a causa dello scivolamento nei canali. Per procedere in sicurezza, è sempre utile avere nello zaino picozza e ramponi. Una corda di almeno 20 di metri. Per le ferrate come per tutti gli sport che riguardano la montagna. Non si devono mai sottovalutare i pericoli. È fondamentale considerare i tempi di percorrenza. Tenere conto delle condizioni climatiche è essenziale. Bisogna sempre valutare le condizioni di percorribilità delle vedrette e canali innevati e/o ghiacciati. Prevedere sempre di portare i ramponi, usare sempre il casco, l’imbracatura di sicurezza. Il cordino di sicurezza dello spessore di 11 mm corredato di dissipatore.
Autore/i: Salvatore Stringari
E voi ci siete stati? Mi lasciate un commento?
© By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Io mi sarei messa anche il paracadute, se mai …ci avessi solo provato.
Ci vuole un grande allenamento…è non solo.
Complimenti caro Sal, una salita incredibile, da non credere, c’è né vuole di coraggio.
Una buona serata.💕
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buon giorno Caterina, :) …con la giusta preparazione e compagnia anche tu puoi affrontare questi itinerari,… certo non sono da prendere sottogamba ma da valutare attentamente, in quegli anni si andava con l’irresponsabilità della “gioventù” ma con la responsabilità di dover ritornare a casa e che non erano ammessi errori di sorta, ripeto io ho iniziato che avevo 6 anni ad andare in montagna e molte volte da solo, sono ambienti che mi hanno sempre affascinato, prestando sempre la massima attenzione alle difficoltà e alla lunghezza che comprendono questi itinerari…
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