Data: 15-02-2008.
di Salvatore Stringari,
Ferrata Sallagoni
oggi voglio fare la ferrata Sallagoni. Da Trento prendo la strada statale 45 bis e raggiungo Dro. Poi, prendo la provinciale 84 e vado in direzione di DRENA. Arrivo nei pressi del campo da tamburello e parcheggio la macchina. Qui si trovano anche delle panche in legno per il picnic.

Scheda Tecnica Riassuntiva
Ferrata Sallagoni
Cima: (Castel Drena).
Gruppo Montuoso: Monte Bondone
Segnavia: no
Tipologia sentiero e difficoltà:* Vie ferrate o attrezzate* Escursionisti Esperti Attrezzati (E.E.A). L’itinerario conduce l’alpinista su pareti rocciose o su creste e cenge. Queste aree sono preventivamente attrezzate con funi e/o scale. Senza queste attrezzature, il procedere costituirebbe una vera e propria arrampicata. Richiede adeguata preparazione ed attrezzatura quale casco, imbrago e dissipatore E.E.A – itinerario per escursionisti esperti con attrezzatura.
Difficoltà: Poco difficile, P.D. Il tracciato è più articolato con canali e camini. Presenta passaggi verticali ed è a tratti esposto. Normalmente, è attrezzato con cavo o catena, ed è dotato di pioli e/o scale metalliche fisse.
Quota di Partenza: m. 200 s.l.m
Quota da raggiungere: m. 393 s.l.m.
Dislivello: m. 193.
Tempi di percorrenza:* in giornata 3 ore.
Giro: Anello.
Acqua, sorgenti: no non rilevate portare acqua.
Località: Dro, Sp 84 al chilometro 17, 9 Drena.
Punti di appoggio: a Drena.
Copertura cellulare: sì.
Parcheggio: sì nelle vicinanza della partenza Dro.
Tappa del percorso: parcheggio, ferrata, Drena, parcheggio.
Partecipanti: Autore, da solo.
Nota: * I tempi di percorrenza e le difficoltà dipendono dalla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica. Anche la conoscenza dell’ambiente alpino e le capacità di progressione e orientamento sono importanti.
L’escursione in dettaglio:
ferrata Sallagoni
Dal parcheggio mi dirigo a piedi su strada sterrata che costeggia gli ulivi. Arrivo in breve ad una una galleria del Enel. Dopo aver lasciato sulla sinistra la galleria, si scende per circa 250 metri lungo la strada sterrata. Si arriva fino a un edicola-capitello. Qui si gira decisamente a sinistra per entrare in un prato ed all’imbocco della ferrata del Rio Sallagoni.
Ora indosso l’imbrago il casco e parto. Il primo tratto della ferrata a sviluppo verticale è facile. Non presenta forti difficoltà, quindi ho il tempo di ammirare il panorama. Posso anche osservare le cascatelle del rio.
Arrivo però in breve nel tratto più difficile. Non è impossibile. Sono alcuni metri di parete esposta, ma sempre protetto e facilitato dagli scalini in ferro. La corda metallica scorre sopra la nostra testa, sebbene un po’ alta. Questo è il passaggio più difficile da superare. Passo sotto un caratteristico sasso che sembra appoggiato apposta alla montagna da una grande mano. È stato creato un “ponte tibetano” con 3 corde. I più coraggiosi possono affrontarlo legati e in sicurezza. Da questo punto in poi la ferrata presenta passaggi facili. In poco tempo si arriva alla fine. Per raggiungere il castello, proseguo ora sul fondo del torrente con poca acqua. Un altro tratto di corda metallica facilita la salita in mezzo al verde e alla roccia.

Attraversando il torrente su un ponte in legno, il sentiero ora si fa un po’ più ripido. Si arriva al castello dove termina la forra. Faccio il rientro alla macchina percorrendo per un tratto la provinciale. Il sentiero di rientro taglia un primo tornante della provinciale. Questo è situato appena sotto il castello, vicino alla panca di legno con tavolo. Rimessi i piedi sulla strada, percorro alcuni metri. Trovo un altro sentiero sulla sinistra che scende nel bosco. In breve, mi riporta sulla stradina sterrata percorsa per raggiungere l’attacco della ferrata. Da qui in un paio di minuti raggiungo la macchina.
Nota:
l ponti Tibetani sono solitamente a 3 corde, 2 passamani e una per i piedi. È quindi assolutamente necessario assicurarsi con imbrago e cordino di protezione. Questo è importante in caso di caduta. Oscillano parecchio in presenza di un solo escursionista. si transita uno alla volta.
I Ponti Passerella sono ben protetti ed hanno un piano camminabile “normalmente” sono protetti. Se posti in alto sulla valle possono comunque oscillare in presenza di vento. Si possono attraversare anche in più persone
Autore/i: Salvatore Stringari
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