068 Ferrata Favogna




Data: 6 aprile 2008

di Salvatore Stringari,

via ferrata di Favogna,

Questo è il riassunto della mia giornata. Ho trascorso il tempo tra i monti, in contatto con la natura e la roccia, in compagnia di un’amica. Abbiamo consultato le guide alpine e le descrizioni C.A.I per intraprendere in sicurezza questo itinerario. Con un’amica siamo partiti il mattino alle 7.55. Siamo ritornati alla macchina alle 13.15. Le nuvole minacciavano l’acqua, ma non è caduta una goccia. A un certo punto il sole è sbucato timidamente dalle nuvole.

Scheda Tecnica Riassuntiva

via ferrata di Favogna

Cima: Altopiano di Favogna. 
Gruppo Montuoso: Alpi della Val di Non
Cartina: kompass foglio 699 Sud Tirol Alto Adige
Segnavia: n. 14 C.A.I Alto Adige
Tipologia sentiero e difficoltà:*  (E.E.A). C’è un itinerario per Escursionisti Esperti Attrezzati. Questo percorso conduce l’alpinista su pareti rocciose o su creste e cenge. Queste aree sono preventivamente attrezzate con funi e/o scale. Senza tali attrezzature, il procedere costituirebbe una vera e propria arrampicata. Richiede adeguata preparazione ed attrezzatura quale casco, imbrago e dissipatore E.E.A – itinerario per escursionisti esperti con attrezzatura.
Difficoltà: difficile (D). Tracciato continuamente verticale e molto articolato. Include anche tratti esposti. È attrezzato con funi metalliche e/o catene. Vari infissi metallici richiedono un certo impegno fisico, anche se con l’aiuto di pioli di appoggio.
Quota partenza: 208 m.s.l.m
Quota da raggiungere: 1100 m.s.l.m 
Dislivello: m. 892
Tempi di percorrenza:* 4/5 ore (in giornata)
Giro: Anello
Punti di appoggio: no
Acqua, sorgenti: no, portare acqua
Località: Cadino
Parcheggio/i: sì lato strada
Tappe del percorso: Trento, Magre, Ferrata, Favogna, e rientro
Partecipanti: Salvatore e un amica

L’escursione in dettaglio:

Ferrata di Favogna

Per accedere alla ferrata, provenienti da Trento, si raggiunge Rovere della Luna sulla strada provinciale 14. Oltrepassato il paese ci si dirige verso Magre sulla strada del vino. A metà strada circa, si trova un cartello che non è della S.A.T. ma del C.A.I. di Bolzano ci troviamo infatti in provincia di Bolzano. Trattasi di via di montagna in ambiente difficile.

Dal parcheggio in pochi minuti siamo al attacco della ferrata. Indossiamo i D.P.I. (imbrago, casco,  e cordino con dissipatore e moschettoni) partiamo. Il sentiero si presenta già in tutta la sua imponenza. I primi passi sono aiutati dalle mani. Quindi un primo grado! Arriviamo dopo questa breve arrampicata alla prima parete da superare. Parto io per per primo seguito dalla mia amica. Giungiamo cosi al secondo tratto della ferrata, dove i primi tre o quattro metri sono arrampicabili in vero stile arrampicata senza la protezione del cordino questo passaggio che sembra facile non lo è, arriviamo su un primo terrazzino e ci godiamo il panorama e le nuvole che ci girano attorno e facciamo un riflessione,

…ma secondo te era meglio andare a messa? Poi, sarebbe stato meglio a mangiare lasagne al forno con i piedi sotto il tavolo? Oppure, era meglio venire qui e arrampicare…

Riprendiamo il cammino per un po’ nel bosco. Sotto di noi si estende tutta la valle dell’Adige con i frutteti e le viti. Le case sono piccole lì nella piana… e noi, alti qui su questa montagna immensa, percorriamo per un po’ il sentiero che qui si fa facile. Ci raggiunge un amico. Dopo i saluti e qualche passo percorso assieme, si allontana con la velocità del vento. Lo aspettavano a casa le lasagne. Arriviamo così sotto una parete con un tetto strapiombante. Siamo a circa 700 metri sopra la valle dell’Adige, in un’ampia parete canale dove c’è il libro di vetta. Qui il sentiero diventa facile. Camminiamo nel bosco per circa 20 minuti. Usciamo e la ferrata ci soddisfa. Il rientro l’abbiamo effettuato seguendo i segni rosso e bianco sentiero numero 3 dirigendoci verso il paesino di Favogna. Raggiungiamo la chiesa su strada asfaltata in leggera discesa. Si punta verso la valle ed entriamo nuovamente nel bosco. Ora abbiamo il torrente rio dei molini sulla sinistra. Il sentiero diventa ripido. Scendiamo fino a dove abbiamo lasciato una macchina. Questo ci permette di rientrare alla partenza della ferrata. Per chi dovesse andarci prossimamente, consiglio di portare un’auto a Favogna. In questo modo si evita la lunga discesa per la Val dei Molini e a Magre.

Rispetta la montagna! Riporta a casa i tuoi rifiuti non lasciarli sui sentieri!

Autore/i: Salvatore Stringari
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