114 Il Vajont (una scomoda verità) 




Data: 4 aprile 2010 

di Salvatore Stringari,

Il Vajont (una scomoda verità) 

Una verità scomoda, lascio una breve cronistoria della diga. Più che della mia giornata trascorsa in questi luoghi della memoria, vi racconto di essa. Non vi annoio neanche con tutta la storia della diga. In internet e nelle librerie si trovano infiniti documenti. 

il Vajont! Il monte Toc e il monte Salta

Approfitto dell’ultima giornata di ferie e una giornata seppur ventosa, soleggiata, per ritornare al Vajont. ci sono stato tempo fa… è passato qualche anno.

Vajont, tragedia annunciata, e una scomoda verità, per non dimenticare mai…

La diga è tristemente famosa per il Disastro del Vajont del 9 ottobre 1963. Una frana di milioni di metri cubi di rocce, alberi, terra, sassi e sabbia scese dal Monte Toc. Precipitò nel bacino, facendo traboccare lo stesso. Questo inondò il paese di Longarone Erto e Casso, causando quasi 2.000 vittime. È importante ricordare che la diga non crollò. Le sollecitazioni durante l’immane tragedia furono enormi. Esse erano 7 volte superiori a quelle prevedibili durante il normale esercizio. La tenuta della diga è la dimostrazione dell’eccellente professionalità di chi ha progettato e eseguito l’opera. La tragedia fu causata dall’onda provocata dalla frana. Questa onda superò di molti metri il coronamento della diga. Si abbatté prima su Erto e Casso, poi giù nella valle del Piave. Se la diga avesse ceduto, le conseguenze sarebbero state ancora più disastrose. La quantità di acqua che si sarebbe riversata a valle sarebbe stata tripla. L’onda è stata valutata in 50 milioni di metri cubi. La capienza del lago era di 150 milioni e, al momento dell’evento, si era quasi al limite.

Il coronamento della diga, da sabato 12 agosto 2007 è stato aperto al pubblico, dopo l’inaugurazione ufficiale. La gestione è affidata al Parco Naturale delle Dolomiti Friulane e durerà per l’intera stagione estiva. I turisti e i visitatori occasionali hanno l’opportunità di vedere da vicino il luogo dal quale ebbe origine la tragedia. Ora possono accedere ai primi venti metri di coronamento. Possono osservare con i propri occhi l’impressionante scenario della frana del Monte Toc. 

Autore/i: Salvatore Stringari
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