139 al Rifugio Semenza


Rifugio Semenza
Sentiero © Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Col Nudo al Rifugio Semenza

di: Salvatore Stringari e Paola Marini Gardin

Scheda Tecnica Riassuntiva

Data: 14-08-2011

Cima: nessuna
Gruppo Montuoso: Cavallo Col Nudo
Cartina: Tabacco foglio 012 Alpago, Cansiglio, Piancavallo, Valcellina 
Segnavia:  C.A.I 924, 926,
Tipologia sentiero e difficoltà*: Sentiero Escursionistico: (E) Sentiero privo di difficoltà tecniche che corrisponde in gran parte a mulattiere realizzate per scopi agro – silvo – pastorali, militari o a sentieri di accesso a rifugi o di collegamento fra valli vicine (nella scala di difficoltà C.A.I. è classificato E – itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche).
Tempi di percorrenza*: in giornata 2 ore
Quota partenza: 1345 m.s.l.m
Quota da raggiungere: 2020 m.s.l.m
Dislivello: m. 675
Giro: anello
Acqua, sorgenti: no
Località: Tambre Sant’Anna
Punti di appoggio: Rifugio Semenza,
Copertura cellulare:
Parcheggio/i: sì, da qualche anno a pagamento
Tappe del percorso: malga Pian delle Lastre sentiero 926, rifugio Semenza, Val Madoneta
Partecipanti: Paola e Salvatore

Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.

Finalmente un’altra bella giornata di sole! Oggi torniamo sui posti di ieri, siamo decisamente più mattinieri, ci siamo imposti di andare a letto presto e impostato la sveglia sulle ore 6.30!

L’escursione in dettaglio:

al Rifugio Semenza

Arriviamo a Malga Pian delle Lastre 1345 m. dove parcheggiamo senza difficoltà.
Imbocchiamo la stradina che porta verso il bosco fra i pascoli ma giunti ad uno steccato e oltrepassato  giriamo a sinistra seguendo il segnavia n° 926 per il rifugio Semenza (2 ore) cartello. Il sentiero sale subito, prima sul prato con erbe e cardi fioriti molto alti, poi in mezzo al bosco.
Nel bosco questa volta di larici e abeti, permettetemi di divagare un attimo, che strano il Cansiglio;  una buona parte è ricoperto di pascolo una grande fetta da alberi di faggio che sembrano colonne di marmo che sostengono il cielo e un’altra parte di larici e abeti il bosco, è piuttosto ripido, ma in cambio della fatica ci porta in quota e appena fuori dal bosco possiamo ammirare il panorama sul Lago di S. Croce e la Piana del Cansiglio. Il sentiero sassoso a tratti diventa una cengia rocciosa, risaliamo il versante della valle senza difficoltà. Ci sono ancora molti fiori, tra cui varie specie di piccoli gerani, il panorama sui monti ci rapisce: Palantina, Col Nudo, e il Cavallo, sempre con le sue nubi sulla cima che ora ci appare nitida, con le sagome degli escursionisti ben visibili, e ora scompare completamente dentro un nuvolone. Ma è raro che il Cavallo non abbia la testa fra le nuvole.
Arriviamo al rifugio Semenza 2020 m.s.l.m. in 2 ore e ci sentiamo bravi, abbiamo mantenuto un buon passo nonostante la mancanza di allenamento e la stanchezza per la gita di ieri. Sosta per un te caldo e una fetta di ottima torta alle nocciole con sottofondo di musica di due chitarristi in concerto, roba seria. Poi saliamo fino alla forcella, “Lastè” dove si trova anche un bivacco invernale, alla quota di 2030 m.s.l.m, spaziamo sulla Val Salatis e su un’infinita teoria di montagne, ci immaginiamo oltre a queste la Val Cellina, il lago di Barcis, il Friuli. Mentre consumiamo il nostro panino e stiamo commentando le montagne attorno per dare a loro un nome vediamo passare l’inconfondibile Mauro Corona con due amici, certamente arriveranno a Erto prima di cena, con quel passo. Noi continuiamo la nostra bella siesta sulla selletta.

Rifugio Semenza
Rifugio Semenza © Copyright By Salvatore – La Traccia, Escursioni e Viaggi

Di salire sul Monte Cavallo 2251 m.s.l.m ancora 1 ora e 15 non è il caso, stiamo benissimo qui a guardare le nuvole… per oggi. Al ritorno piccola deviazione dal nostro sentiero: poco sotto il rifugio semenza prendiamo un sentiero di collegamento con il sentiero 924 a sinistra, indicazione “Sass de la Madoneta” ore 0,30. Il “Troi” è tutto in discesa lungo un ghiaione, in breve guadagniamo i pascoli dove sopra un grande masso erratico gli Alpini hanno posto una piccola bianca statua della Madonna. Da qui scendiamo per un “sentiero da capre”, fino a raggiungere il fondovalle, un prato dove il pur fievole getto di una fontanella ci è di conforto. Da qui parte la teleferica per il Rifugio e a breve distanza ecco la famosa ” Bar. degli Alpini” niente “bar” ma bella baracca dove soggiornano anche i pastori. Il comfort è relativo… panche, tavolo, focolare, qualche rete e materasso, insomma sempre meglio che sotto i pez. Il nostro giro è quasi completato, fotografiamo un sasso “di confine” con le iniziali e le date di 300 anni fa e torniamo, come ieri, percorrendo il sentiero in mezzo al bosco di faggi, fino al verde pascolo dove le nostre amiche mucche stanno ancora ruminando. In breve raggiungiamo il parcheggio di Pian delle Lastre. Consigliamo una sosta in una delle tante piccole aziende che vendono direttamente i loro ottimi prodotti e una bella birra nel primo locale a portata di zampa.

Autore/i: Salvatore Stringari e Paola Gardin
Rispetta la montagna! Riporta a casa i tuoi rifiuti non lasciarli sui sentieri!
E voi ci siete stati? Mi lasciate un commento?
Correzione testo di Paola Marini Gardin.
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