359 Sief e Col Di Lana


Sief Col di Lana
Sief Col di Lana © Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Sief e Col Di Lana

di: Salvatore Stringari e Paola Marini Gardin

Scheda Tecnica Riassuntiva

Data: 09-09-2018

Cima: Cima del Sief Cima Col di Lana
Gruppo Montuoso: Gruppo di Fanis
Cartina: Tabacco Foglio 07 Alta Badia Arabba Marmolada
Segnavia: 23, 22 CAI
Tipologia sentiero e difficoltà*: Sentiero Alpinistico: (E.E.) – o sentiero Escursionistico per Esperti (E.E) Sentiero che si sviluppa in zone impervie e con passaggi che richiedono all’escursionista una buona conoscenza della montagna, tecnica di base e un equipaggiamento adeguato. Corrisponde generalmente a un itinerario di traversata nella montagna medio alta e può presentare dei tratti attrezzati.
Quota partenza: 2183 m.s.l.m.
Quota da raggiungere: 2424 Sief 2452 Col di Lana
Dislivello: m. 269
Tempi di percorrenza*: in giornata
Giro: Anello
Punti di appoggio: Rifugio Passo Valparola
Acqua, sorgenti: no
Località: Passo Valparola
Copertura cellulare: parziale
Parcheggio/i: si al passo Valparola
Partecipanti: Autori

Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.

L’escursione in dettaglio:

La sera dell’otto settembre lasciamo il passo Giau e arriviamo al Castello di Andraz, l’indomani vorremmo andare al monte Sief e un sentiero parte proprio da qui.
Alla fine però decidiamo di raggiungere la nostra meta da un altro punto e il mattino seguente saliamo verso il Passo di Valparola.

Sief e Col Di Lana

dal passo Valparola scendiamo per il sentiero che attraversa la conca sotto al Forte Tre Sassi, su terreno acquitrinoso andiamo a raggiungere il sentiero n 23 scendiamo per un canalino di calcare scavato da un rio che sgorga da sotto le rocce proprio nelle vicinanze, con l’aiuto di un cordino e qualche staffa. Proseguiamo sotto le Pale di Gerda dei Sett Sass fino alla Forcella del Sief. Qui cominciamo a salire per sentiero e a tratti nelle lunghe trincee, ancora ben conservate, che solcano il crinale della montagna come una ferita non rimarginata. In poco tempo arriviamo alla cima m. 2424 s.l.m. il panorama non ve lo stiamo a descrivere ma è fantastico anche solo ammirare la Marmolada.

Sief Col di Lana
Sief Col di Lana © Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Dopo una breve pausa alla croce di vetta scendiamo per il sentiero attrezzato, entriamo nel cratere della mina e lo superiamo. La voragine è stata provocata dalla mina austriaca e ha creato una forcella, visibile anche da molto lontano.

Sief Col di Lana
Sief Col di Lana © Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Proseguiamo, seguendo il corrimano di acciaio, visitando alcune postazioni italiane, ben ricostruite, con vista sul fronte della Marmolada e giungiamo al Col di Lana, m. 2465 s.l.m. Qui sostiamo un poco, visitando la Chiesetta e il bivacco. Anche questa cima è stata sconvolta e spazzata via dallo scoppio delle mine ed è inevitabile pensare allo scempio di uomini, animali e paesaggio qui compiuti, per questo il Col di Lana è anche chiamato “Colle del Sangue”, trovandosi al confine tra il fronte italiano e quello austriaco era, col vicino Sief, un’importante luogo strategico da difendere e da conquistare.

Sief Col di Lana
Sief Col di Lana © Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi

Nonostante sia passato un secolo si possono ancora trovare residuati bellici. Per il ritorno scendiamo a zig-zag per il ripidissimo sentiero verso nord-est che ci porta ad incrociare il Teriol Ladin per ritornare alla Forcella del Sief e da qui al Passo Valparola. Passando per la conca erbosa solcata da rivoli di acqua sotto il Forte Tre Sassi notiamo a sinistra una roccia con dei fori, ci siamo passiti altre volte e non li avevamo notati. Lasciamo gli zaini sul prato un po’ in disparte e andiamo alla ricerca dell’entrata della postazione. Questa è scavata nelle roccia, ci infiliamo nelle buie gallerie che portano alle stanze dove una volta erano posti i cannoni di piccola taglia. Ripassiamo per l’Edelweiss Stellung sotto il Forte Tre Sassi fotografando simpatiche grasse marmotte e poi raggiungiamo il nostro camper. Scendiamo nuovamente al Passo Falzarego e poi … giù per la strada statale 48 da qui di nuovo al passo Giau. E ci prepariamo per la ferrata Averau.

Qui puoi leggerlo: 360 Un Tris di Cime Averau, Nuvolao, Ferrata Averau, Ra Gusela

Autore/i: Salvatore Stringari e Paola Marini Gardin
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Correzione testo di Paola Marini Gardin.
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