
San Gottardo e la Val Montareze
di: Paola Marini Gardin
Scheda Tecnica Riassuntiva
Data: 18-07-2019
Cima: nessuna cima raggiunta
Cartina: Tabacco foglio 024 Prealpi e Dolomiti Bellunesi
Segnavia: non censito
Tipologia sentiero e difficoltà*: Forestale Traccia
Quota partenza: 412 m s.l.m.
Quota da raggiungere: circa 600 m.s.l.m.
Dislivello: 188 m circa
Tempi di percorrenza*: breve, in mattinata.
Difficoltà: Escursionistico Esperti (EE) Facile
Giro: anello
Punti di appoggio: ai Salet, casa della Forestale
Acqua, sorgenti: fontana a san Gottardo e ai Salet, poi torrenti
Località: San Gottardo
Copertura cellulare: sì
Parcheggio/i: sì
Partecipanti: Giuliano, Ornella, Graziella, Brigitte, Paola
Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.
L’escursione in dettaglio:
Giuliano Dalmas propone per oggi una piccola parte della Via degli Ospizi, l’antico itinerario che collegava la Val Belluna con l’Agordino attraverso luoghi selvaggi e solitari dove è facile incontrare i camosci. Lungo il percorso si trovano diversi ospizi di origine medioevale, ora destinati ad altri usi.
da San Gottardo
da Belluno raggiungiamo Ponte Mas e passato il ponte voltiamo a destra in direzione del piccolo borgo di San Gottardo, 412 m.s.l.m. dove anticamente sorgeva un Ospizio per i viandanti, poco lontano c’è la bella Certosa di Vedana. Parcheggiamo vicino alla Chiesa, possiamo rifornirci di acqua alla fontana e partire spediti scendendo lungo la stradina asfaltata che dalle case porta verso il Cordevole. La vista sui verdi prati ben curati che scendono verso il torrente è molto rilassante e piacevole. Superiamo una sbarra e continuiamo per strada sterrata che corre a fianco del Cordevole e poi in mezzo ai prati, lasciamo a destra il percorso che porta alla Casa dei Carabinieri-Forestali che gestiscono un allevamento di cavalli e saliamo leggermente su quella di sinistra, da qui la vista sul Monte Coro, che si staglia inconfondibile sopra il verde dei prati, è impagabile.

Uno steccato ci separa da una magnifica cavalla col suo puledrino, pur rispettando la loro privacy, è impossibile non scattare almeno una foto! Proseguiamo, dopo la “Casa Rossa”, una vecchia abitazione abbandonata, passiamo un torrentello su alcuni sassi e arriviamo ai Salèt, 440 metri circa. La vista si apre sulla bella piana dove sorge la Casa della Forestale con le stalle e i recinti, purtroppo il bellissimo viale alberato che attraversava i pascoli è stato devastato dalla tempesta di fine ottobre 2018. Il percorso consigliato è proprio quello che passa dalla Casa per il viale ma Giuliano vuole guidare noi quattro donne per il percorso originario della “Via degli Ospizi” che corre più in alto, a mezza costa. Dai Salèt, tra la vecchia stalla e la bella casa colonica (purtroppo entrambe abbandonate e in degrado) incomincia il sentiero, in salita, in mezzo al bosco e alle alte erbe. Procediamo in fila indiana, fa piuttosto caldo e con il pretesto di ammirare la stupenda piana dei Salèt con i branchi dei cavalli al pascolo, facciamo qualche fermata.
la Val Montareze
Raggiunto il punto più alto (circa 600 m.s.l.m.) proseguiamo a mezza costa, con diversi saliscendi, superando tratti ghiaiosi o con roccette, oltre a qualche albero schiantato di traverso. Il sentiero non è mai difficile, ma un po’ di attenzione ci vuole. Il panorama sul Cordevole e sui monti ci gratifica, in basso vediamo il grande greto del torrente, l’ex-ospizio di Candàten (ora sede della Forestale) e siamo attorniati dai monti, il Coro, il Burel, la Pala Alta, il Peròn… Giungiamo vicino alla Forra di Montareze e Giuliano, prima di scendere per il sentiero che porta verso il Cordevole, ci fa fare una breve deviazione a sinistra per una traccia che ci porta ad una bella cascata.

Non possiamo proseguire lungo il Ru de le Montareze che scende tra balzi e salti di roccia, torniamo indietro fino all’incrocio lasciato e scendiamo a zig zag fino ad arrivare a livello del Cordevole dove troviamo lo sbocco del ruscello e l’inizio della Val Montareze. La Via degli Ospizi prosegue a lungo, passando per l’ex Ospizio di Agre fino a Valle Imperina, alle porte di Agordo, ma noi ci fermiamo qui. Percorriamo l’itinerario ad anello, il “Sentiero Naturalistico Carlo Zanardo” che si addentra nella parte inferiore della forra. Siamo proprio di fronte a Candàten, per cui sarebbe possibile raggiungere questo posto da lì, guadando il Cordevole (già fatto varie volte). Passiamo un ponticello di legno e seguendo il sentiero arriviamo al salto di roccia da cui precipita una cascata, percorriamo altri ponticelli e poi il sentiero sull’altra sponda che ci riporta allo sbocco della piccola forra.

Facciamo una sosta-panino, seduti sui sassi del torrente e qui faccio una brutta scoperta, controllando braccia e gambe (protette da scarponi e calzoni lunghi) trovo una quantità di minuscoli aracnidi che brulicano e si arrampicano ovunque: zecche! Incomincio a toglierle e ammazzarle con metodo, pare che solo io sia stata invasa! Dopo la pausa pranzo, corroborati da due buone bozze di vino (per stordire le zecche) torniamo verso i Salèt per la stradina “ufficiale” che corre a fianco del Cordevole. Passiamo a lato di un’abitazione in rovina al “Sass de la Volta” m.410 s.l.m. e proseguiamo lungo il viale, ormai senza più una pianta, attraverso la grande distesa dei prati dove pascolano i cavalli. Raggiungiamo la Casa della Forestale, passiamo il cancello e torniamo in breve San Gottardo. E’ stata una bellissima giornata, ci salutiamo contenti con un giro di birre al Peròn.
ATTENZIONE presenza di Zecche…
il mio bollettino di guerra registra, a casa, 26 piccole zecche che tolgo con la pinzetta, vengo a sapere che anche qualche altro membro del gruppo è stato oggetto del loro assetato interesse (Giuliano 50, qualcun’altra 12 o meno)
Autore/i: Paola Marini Gardin
E voi ci siete stati? Mi lasciate un commento qui sotto?
Pubblicato da Salvatore Stringari
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