594 Argentario, monte Calisio




Data: 21-02-2021

di Salvatore Stringari,

Argentario, di noi Trentini…

“quei da Trent e l’Argentario”
Visto che il rialzo della temperatura provoca valanghe e pericolo di caduta sassi, cerco itinerari che prevedano strade e sentieri oramai liberi dalla neve e dai crolli collegati.

Scheda Tecnica Riassuntiva 

Anello Argentario Monte Calisio, Gardolo

Cima: nessuna 
Gruppo Montuoso: Monti di Trento 
Cartina: Tabacco foglio 067 Altopiano della Paganella L. Di Tovel C. Brenta Trento
Segnavia: Eco Argentario, S.A.T.
Tipologia sentiero e difficoltà:* (E) Escursionistico Sentiero privo di difficoltà tecniche che corrisponde in gran parte a mulattiere realizzate per scopi agro – silvo – pastorali, militari o a sentieri di accesso a rifugi o di collegamento fra valli vicine (nella scala di difficoltà C.A.I. è classificato E – itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche).
Quota partenza: 194 m. s.l.m
Quota da raggiungere: 837 m. s.l.m
Dislivello: m. 643.
Tempi di percorrenza:* in giornata (14 km)
Giro: Anello
Punti di appoggio: nessuno a causa Covid
Acqua, sorgenti: sì d’estate
Località: Trento frazione di Gardolo
Copertura cellulare:
Parcheggio/i: sì su via S. Anna
Tappe del percorso: Casa, Gardolo di Mezzo, Maso Saracini, Montevaccino, Castel di Montevaccino Strada del Rifugio Calisio, sentiero 401 SAT, Martignano, Gardolo
Partecipanti: in solitaria.

Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.

L’escursione in dettaglio:

L’Argentario e i suoi sentieri ecologici

Anche per oggi, e temo ancora per molto tempo, vigono le restrizioni nei spostamenti, delle persone, tra i comuni e o la provincia a causa Covid 19 SARS 2, rimanendo entro i 30 km permessi potrei andare sul monte Bondone, sui monti di Mezzocorona o in Paganella, ma decido di rimanere nei paraggi di casa con partenza e arrivo a piedi, faccio l’ecologico e lascio l’auto in garage

Come per la Via Claudia Augusta Altinate, già descritta nel blog, da Gardolo, metri 194 s.l.m, prendo Via Sant’Anna, salgo a sinistra per la Via Crucis, raggiungo il monte Croce m.270 e proseguo per Gardolo di Mezzo, m. 363, che raggiungo in circa mezz’ora. Mi inoltro ancora una volta nella valletta del Rio di Carpine che dà origine alla Cascata del Mughetto, ma questa volta non la raggiungo e seguo in salita il sentiero- mulattiera che mi porta direttamente ai Masi Saracini, a 505 metri di quota, un complesso con antiche ville, Cappelle Votive e sentieri storici. La lunga strada che dai Masi Saracini mi porta a Montevaccino è una trattorabile che corre prima nel bosco e poi tra i vigneti e le campagne, ben curati e ordinati, raggiungendo Maso Librar, m.684, e un bivio. A sinistra si va a Pramorgen Val Calda, io invece proseguo verso destra per raggiungere la bellissima e panoramica frazione di Montevaccino, che con la sua splendida posizione gode di un vasto panorama, prima di tutto sulla cima della Paganella, poi su Trento e alle sue spalle sul monte Calisio (o Argentario). Arrivato a Montevaccino di Sotto a 688 metri di quota, con una breve deviazione vado a vedere il Castello – Villa Broschek, l’edificio ha due torri e dei portici molto belli, al momento è chiuso e in leggero decadimento, un vero peccato.

Dopo la breve sosta, fatte alcune foto, ritorno al bivio e salgo al piazzale Don Lorenzo Oberosler, che fu il parroco di questo borgo dal 1883 al 1953, come riporta la segnaletica. Montevaccino S. Leonardo si trova a quota 716 metri, salgo ancora sulla strada e raggiungo il paese alto, Montevaccino di Sopra, m. 741 s.l.m, dove altri cartelli mi indicano la direzione da prendere per raggiungere l’incrocio delle Quattro Strade e il Rifugio Monte Calisio. Esco dal paese e appena fuori dal piccolo antico borgo, raggiunto il bosco, trovo un’area per fare una sosta. Naturalmente non possono mancare le bottiglie di birra abbandonate ai piedi di una pianta, alcune sono mezze piene. Qui c’è un parcheggio oggi pieno di auto, altre arrivano formando un piccolo ingorgo, mi fermo giusto il tempo per mangiare un panino e bere del the, sono le 14 circa e mi avvio per finire il mio giro, ho ancora parecchia strada da fare. Da qui raggiungo il rifugio Monte Calisio, m. 818, chiuso ormai da anni, per la sua gestione si sono avvicendate diverse associazioni che poi l’hanno abbandonato, ho sentito che è previsto il recupero di questo strategico e panoramico luogo, ma per ora non vedo nessun lavoro in corso. Una rete di plastica verde e due transenne cercano di tenere lontani i vandali, purtroppo sempre numerosi.

A pochi passi dal rifugio si trova un balcone panoramico sulla Città di Trento, che oggi è avvolta da una leggera foschia. Ritorno sui miei passi e all’incrocio delle Quattro Strade, una è detta “della Flora”, la seconda è una strada militare, ora mulattiera, che porta alle antiche miniere d’argento, e alla cima del Monte Calisio la terza è quella che ho appena percorso e l’ultima va verso Villamontagna.

Io scendo per un breve tratto sulla Strada della Flora fino a incontrar il bivio e qui prendo il sentiero 401 che mi porterà in circa un’ora a Martignano. Attraverso il paese andando verso sud e passo a trovare una mia carissima amica,  visto che tutti i bar sono chiusi mi faccio offrire il caffè e gentilmente mi viene offerta anche una fetta di torta (non so dire di no, è buonissima). Mi riposo un po’ raccontando la mia avventura di oggi e poi mi rimetto in cammino, il sole sta tramontando e voglio raggiungere casa prima che con la sera cali la temperatura. Raggiungo il cimitero di Martignano e da qui per la strada del Maso Pezani mi porto prima a Melta di Gardolo e poi a Gardolo, oramai la distanza da casa è poca, ma la fatica accumulata tanta, ma tanta è anche la soddisfazione di essere riuscito a portare a termine questo bell’itinerario, uno tra i primi giri che facevo anni fa in mountain-bike. Oggi l’ho ripetuto più che volentieri, in una meravigliosa giornata che mi è sembrata quasi primaverile, la pianura trentina era incorniciata dalla foschia, ma lungo tutto il percorso c’era un bel sole e nei prati primule e anemoni iniziano timidamente a sbocciare a mazzetti, un segnale di rinascita e di speranza.

Nota:
Gardolo
(da Vard e poi Gard = torre di guardia) è posto a 200 m. circa di quota, era un’antica stazione romana di sosta, conosciuta come Gardulis fino al XII secolo. Ebbe un ruolo importante nella Prima Guerra grazie all’aeroporto, realizzato nel 1915 dagli Austriaci, dove operavano i cantieri aeronautici Caproni. Oggi è una circoscrizione a nord di Trento, a grande sviluppo urbanistico. Gardolo di Mezzo sorge a  quota 363 metri, vi si trovano i ruderi di un castello medioevale, ma scoperte archeologiche recenti hanno individuato i resti di un nucleo antichissimo, risalente al 4.000 a.C. Gardolo di Sopra si trova a circa 500 m. ed è un insieme di case sparse in collina, fino ai Saracini e Valcalda.
Montevaccino
(Monte delle vacche) divenne noto dal primo millennio per l’importanza delle ricche miniere d’argento del Monte Calisio, per questo chiamato anche Argentario. I minatori che estraevano il prezioso metallo erano i canòpi, di origine germanica, con l’argento era coniata la moneta di Trento, sotto lo stretto controllo del Principe Vescovo. In Calisio è presente un Ecomuseo, un’area con migliaia di pozzi e corridoi sotterranei. Da questo monte venivano estratti anche la roccia di Rosso Ammonitivo e il porfido, con i quali fu costruita, fin dall’età romana, la città di Trento. Montevaccino fino agli anni 60 era collegato al capoluogo da un’unica strada non asfaltata, col tempo è diventato un quartiere residenziale. A Montevaccino di Sotto si trova una villa (Castello – Villa Broschek) merlata con due torri, ora disabitata, di proprietà di una famiglia nobile. Tra la parte inferiore del paese e quella superiore, Montevaccino di Sopra, è posta la Chiesa del patrono San Leonardo, del 1600.

con la collaborazione di Paola Marini Gardin.

Autore/i: Salvatore Stringari
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2 pensieri riguardo “594 Argentario, monte Calisio

  1. Sì Vittyna luoghi bellissimi e costruzioni storiche antiche, be sì ho un amica bravissima anche se rompi siamo amici da 20 anni alle volte facciamo delle discussioni che… lunga da spiegare… va ben dai… Grazie per essere passata a commentare (una delle poche dei miei 133 contatti che passa sempre per un saluto) Grazieeee!!

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