133 a Cima Talvena




Data: 13-02-2011

di Salvatore Stringari Paola Gardin,

a cima Talvena

Oggi abbiamo raggiunto una cima poco frequentata, ma molto suggestiva. Partiamo da Belluno alle 9.30 circa. È una mattina nebbiosa che non promette nulla di buono. Guardiamo perplessi fuori dalla finestra. Poi decidiamo di tentare. Raggiungiamo l’abitato di Bolzano Bellunese. Imbocchiamo la stradina appena dopo la chiesa. Passiamo per la frazione di Pascoli. Saliamo su stradina asfaltata alle case Tovèna quota 704 metri s.l.m dove parcheggiamo.

Scheda Tecnica Riassuntiva

cima Talvena

Cima: Talvena piccola
Gruppo Montuoso: Schiara
Cartina: Tabacco foglio 024 Prealpi e Dolomiti Bellunesi
Segnavia: 512 CAI
Tipologia sentiero e difficoltà:* Sentiero Alpinistico: (E.E.) – o sentiero Escursionistico per Esperti (E.E) Sentiero che si sviluppa in zone impervie e con passaggi che richiedono all’escursionista una buona conoscenza della montagna, tecnica di base e un equipaggiamento adeguato. Corrisponde generalmente a un itinerario di traversata nella montagna medio alta e può presentare dei tratti attrezzati.
Quota partenza: 704 m.s.l.m
Quota da raggiungere: 1534 m.s.l.m
Dislivello: m. 830
Tempi di percorrenza:* in giornata 4 ore
Giro: A/R
Acqua, sorgenti: no, portare acqua
Località: Tovena (BL)
Punti di appoggio: no
Copertura cellulare:
Parcheggio/i:
Tappe del percorso: Tovena, sentiero 512, Cima Talvena e rientro per stesso percorso di salita
Partecipanti: autori

Nota: * I tempi di percorrenza e le difficoltà dipendono dalla propria preparazione psico-fisica. Anche le competenze tecnico-pratiche e la conoscenza dell’ambiente alpino sono importanti. È necessario saper progredire e muoversi in ambiente alpino e avere capacità di orientamento.

L’escursione in dettaglio:

ante cima Talvena piccola

Ciao a tutti, eccoci. oggi vi raccontiamo una nuova escursione nel Parco delle Dolomiti Bellunesi. È un fantastico luogo magico che consigliamo di visitare. Una volta è sufficiente per innamorarsene. Questo posto crea dipendenza.

Una tabella indica il sentiero 512 per Casere Stalìch e Casera Zoppa. Iniziamo a salire verso sinistra tra le ultime case. Subito siamo immersi in un bosco di faggi, abeti, pini, ciliegi selvatici e castagni. I bucaneve crescono tra l’erba e invadono anche il sentiero, nonostante il terreno sia secco. Saliamo nel bosco per circa 30 minuti e ci imbattiamo nelle Casere Stalìch 848 m. In questo luogo il tempo sembra essersi è fermato. I muri perimetrali delle case sono ancora in piedi. Tuttavia, il tetto è imploso. È un peccato che un pezzo di storia vada perso. Eppure è facile immaginare la vita di un tempo. Uomini e donne erano dediti a lavori oggi dimenticati. Ci sembra di sentire l’eco di ragazzini che si rincorrono e schiamazzano… Ci innalziamo per tornanti ripidi fino a quota 1300 circa e usciamo dal bosco.

Il sentiero piega decisamente a destra salendo una pala erbosa con resti di alberi bruciati. Raggiungiamo poi una conca erbosa molto bella. La attraversiamo e arriviamo a un bivio senza indicazioni. Giriamo a sinistra. Dopo un breve traverso un po’ esposto, saliamo ancora per i prati di “loppa”. Notiamo tra l’erba secca e ingiallita dei buchi strani. Ipotizziamo che sotto possano esserci delle cavità in cui scorra dell’acqua. In questi “camini” alberga una verde vegetazione, capelvenere, muschio, piccole felci. È molto diversa da quella dei prati. Raggiungiamo quella che pensiamo essere la cima e che sarebbe un belvedere sulla val Belluna…

se la nebbia non ne impedisse la vista. Sono le 12. Facciamo una breve pausa ristoratrice. Mentre osserviamo in giro, vediamo un’altra sommità. Guardiamo la cartina e una relazione che ci eravamo procurati. Così, ci rendiamo conto che la cima non è quella che occupiamo. È quella una cinquantina di metri più a nord.

Cima Talvena

Lasciamo gli zaini. Raggiungiamo per traccia tra mughi e roccette una piccola torretta rocciosa. La superiamo e in breve raggiungiamo la cima della Talvena, m. 1534 s.l.m. A terra troviamo la bandiera italiana. È piuttosto mal ridotta anche se è descritta sulla nostra relazione che ci siamo letti. La puntelliamo con sassi e un po’ di fil di ferro trovato abbandonato nei dintorni. Forse ora la cima sarà visibile anche da sotto, ma temiamo che il vessillo non reggerà a lungo. Se fosse stata una bella giornata, avremmo potuto godere di un panorama favoloso sulla Schiara. Anche sul Burel e sul monte Tiron. Sul Serva, il Visentin e sulla vallata Bellunese.

Riusciamo a scorgere a tratti il frastagliato Monte Peron, l’eremo di San Giorgio. La cima di San Giorgio che abbiamo raggiunto due settimane fa. Il rientro lo facciamo per lo stesso sentiero. Volevamo fare un giro ad anello, ma il tempo non lo permette. Comincia un leggero nevischio. Decidiamo di scendere velocemente. L’unica deviazione che facciamo dopo le casere Stalich è per raggiungere un piccolo villaggio “Schirada”. Da lì, per stradina asfaltata, raggiungiamo il luogo di partenza.

le foto su: Facebook e l’altra descrizione: 416 Gruppo della Schiara, Piccola Talvena

Autore/i: Salvatore Stringari e Paola Gardin
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