
Casera Becola in Caiada
di: Salvatore e Paola Marini Gardin
Scheda Tecnica Riassuntiva
Data: 16-07-2016
Cima: Casera Becola 1428 m slm
Gruppo Montuoso: Prealpi Dolomiti bellunesi
Cartina: Tabacco foglio 024 Prealpi e Dolomiti Bellunesi
Segnavia: 571 CAI
Quota partenza: 1257 m.s.l.m
Quota da raggiungere: 1428 m.s.l.m
Tipologia sentiero e difficoltà*: Sentiero Escursionistico: (E) Sentiero privo di difficoltà tecniche che corrisponde in gran parte a mulattiere realizzate per scopi agro – silvo – pastorali, militari o a sentieri di accesso a rifugi o di collegamento fra valli vicine (nella scala di difficoltà C.A.I. è classificato E – itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche).
Dislivello: m. 200.
Tempi di percorrenza*: non rilevato un paio di ore
Giro: A/R
Punti di appoggio: nessuno Malga Palughet, Casera Becola (non gestite)
Acqua, sorgenti: Malga Palughet, Casera Becola
Località: Fortogna
Parcheggio/i: sì
Partecipanti: Autori
Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.
L’escursione in dettaglio:
questa non è una vera e propria escursione è più un esplorazione di una zona a me sconosciuta. Questa volta cambiamo versante! Lasciamo perdere per un po’ di tempo le Dolomiti Friulane. Si sta sul gruppo della Schiara, montagne di casa. Il sabato è un po’ difficile alzarsi presto, la sveglia puntata alle 6 e mezza viene ignorata. Ci alziamo alle 8 circa, facciamo colazione e poi la decisione: la scelta cade sulla Caiada, una meta vicina a Belluno e facile. La sceglie Paola, sono anni che non ci va e per me è la prima volta e come primo impatto devo ammettere che il luogo è magico, incantevole. Io ve lo descrivo, però, sssttt acqua in bocca!! la valle è bellissima da innamorarsene.
a Casera Becola in Caiada
partiamo da Belluno alle dieci e trenta, da buoni cittadini si parte tardi. Ci manca la cartina topografica del luogo, naturalmente tutti sapete cosa è una cartina topografica di montagna. Ci fermiamo a Ponte nelle Alpi presso un tabacchino e la simpaticissima signora a cui chiediamo se ha una cartina della zona ci propone le cartine per confezionare le sigarette, quelle che comperi il tabacco e poi arrotoli incollandole con una bella leccatina tipo mucca. Naturalmente ce ne andiamo senza cartine ne carta, la signora non ha proprio idea di cosa le stiamo chiedendo. Andiamo in direzione di Longarone, poco dopo Fortogna, a Faè, troviamo le indicazioni per la Caiada sulla sinistra della nostra strada.
Imbocchiamo per errore la strada subito a sinistra mentre si doveva proseguire diritti ma arriviamo comunque, passando davanti alla casa degli Alpini, su strada inizialmente sterrata poi asfaltata. Questa è un’altra strada ardita (delle tante di montagna) costruita in cengia e ci porta sui prati di casera Caiada. La strada continua nel bellissimo bosco. Molti i punti per lasciare l’auto e proseguire poi a piedi per “perdersi” nella montagna.

Noi proseguiamo con l’auto fino a Casera Palughet 1257 m. s.l.m. questa volta lasciamo la macchina chiedendo al gestore della malga che gentilmente ci lascia parcheggiare. Il comitato di benvenuto è un tenerissimo cane nero docile e affettuoso, il gestore della malga ci rassicura che è buono, rincalzo che non è di lui che ho paura, ma che si deve aver paura di certi uomini o umani. Il docile cane si accuccia poi all’ombra, scambiamo ancora due chiacchiere con il pastore che ci offre caffè rinforzato da grappa e poi ci incamminammo sulla destra per la forestale verso il fronte della grande frana che blocca la valle del torrente Desedan. La stradina continua sempre a destra, in direzione di casera Becola, tutta in mezzo ai boschi. Casera Becola sorge su un pulpito sulla Val Belluna, è uno stupendo e meraviglio punto panoramico anche sulle circostanti cime: Col Nudo, Tamèr, il più vicino col Gallina e altre cime, sul Dolada e anche sul Salta.

Mangiamo il panino e dopo esserci riposati ci incamminiamo su una traccia che parte da dietro la casera, il panorama si apre sul versante nord del Serva, boscoso e scosceso. Il sentiero, molto stretto, verso destra porta verso forcella Palughet passando sotto cima Saline verso il monte Zirvoi e il gruppo della Schiara, verso sinistra ripidamente verso Fortogna. Oramai il tempo a disposizione è poco, termina la nostra esplorazione. Ritorniamo verso la casera Palughet dove assistiamo, al rientro delle mucche dal pascolo: tutte in fila indiana, lentamente risalgono l’ampia conca erbosa verso la stalla seguite da lontano dal cane e il pastore. Sicuramente nel prossimo futuro torneremo a visitare questi luoghi incantevoli, fuori dal turismo di massa, per percorrere questi stupendi sentieri. Il rientro in auto è una specie di piacevole via Crucis: ad ogni punto panoramico ci fermiamo ad ammirare le varie cime che scendendo scompaiono dietro ad altre minori o ai cocuzzoli, le cascatelle, i rari e protetti gigli gialli, la gola del Desedan…
Autore/i: Salvatore e Paola Gardin
Rispetta la montagna! Riporta a casa i tuoi rifiuti non lasciarli sui sentieri!
E voi ci siete stati? Mi lasciate un commento?
Correzione testo di Paola G.
© Copyright By Salvatore Stringari | La Traccia, Escursioni e Viaggi
Cari Salvatore e Paola, per puro caso in questo momento sono entrato nel vostro blog e ho notato che siete frequentatori esperti di montagna. Io purtroppo frequentando il Cadore solo per andare a funghi e non ho quasi mai assaporato la bellezza dei sentieri e per questo da quest’anno vorrei iscrivermi al Cai ed iniziare a fare qualche passeggiata con mia moglie. Non avete idea di quanto importanti siano i blog di escursionisti come voi, in quanto con le vostre escursioni aiutate le persone magari inesperte ad evitare tanti errori di valutazione che poterebbero provocare danni fisici o altro. Essendo delle zone dei dintorni di Treviso mi viene piu’ facile frequentare il Cadore anche perché penso che dal punto di vista forestale e ambiente selvaggio non si possa paragonare ad altre località come è stupendo il Trentino o l’Alto Adige. Spesse vote di sera mi metto al computer e perdo qualche mezz’ora cliccando su video e altro che mostrano o spiegano le escursioni, la flora, la fauna, racconti delle persone, etc. Difatti per puro caso sono inciampato sul vostro blog e senza star lì a verificare se è serio o altro ho da subito avvertito la semplicità della vostra descrizione dei luoghi, fatalità che riguardano la descrizione del Cajada. Secondo me anche Val Tovanella varrebbe la pena di scoprire che dicono è ancora piu’ selvaggia. Comunque grazie per quello che fate per le persone e non badate alle difficoltà della vita perché a tutto è rimediabile e le sofferenze non fanno altro che arrichirci. Vi auguro ogni bene e che Dio vi benedica.
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Grazie per la recensione. Solleva un po’ dalle fatiche di gestione di un blog piccolo e poco conosciuto, ci ha fatto molto piacare leggere il tuo messaggio, sono le persone come te che ci incoraggiano a continuare a descrivere questi luoghi che amiamo frequentare. Tutta la provincia bellunese riserva luoghi di grande fascino sia conosciuti e/o poco frequentati, tutti da scoprire. Sempre con prudenza e attenzione per il territorio. Ti auguriamo di poterli conoscere con il supporto del CAI. Se ti servono informazioni scrivici ancora Salvatore e Paola.
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