630 Casera Palantina e “cima” Zuc Torondo




Data: Sabato 13-08-2011

di Salvatore Stringari e Paola Gardin,

Casera Palantina,

Partiamo da Belluno che è tardi e arriviamo a Tambre d’Alpago che sono già le dieci, qui seguiamo le indicazioni per Col Indes. Superiamo due alberghi e un agriturismo, Malga Pian Grant, con parcheggi a pagamento, noi riusciamo a sistemare l’auto a Malga pian delle Lastre dove c’è un piccolo spiazzo già saturo di macchine (circa m. 1300 s.l.m.

Scheda Tecnica Riassuntiva  

Palantina e “cima” Zuc Torondo,

Cima: Zuc Torondo m. 1838
Gruppo Montuoso: Monte Cavallo
Cartina: Tabacco foglio 012 Alpago Cansiglio Piancavallo Valcellina
Segnavia: CAI 923 tratto di “Alta Via 7”, 993
Tipologia sentiero e difficoltà:* Sentiero Escursionistico (E) Sentiero privo di difficoltà tecniche che corrisponde in gran parte a mulattiere  realizzate per scopi agro – silvo – pastorali, militari o a sentieri di accesso a rifugi o di collegamento fra valli vicine (nella scala di difficoltà C.A.I. è classificato E – itinerario escursionistico privo di difficoltà tecniche).
Quota partenza: 1345 m.s.l.m
Quota da raggiungere: 1838 m.s.l.m  
Dislivello: m. 493
Tempi di percorrenza:* in giornata
Giro: Anello
Acqua, sorgenti: non rilevate
Località: Tambre d’Alpago
Punti di appoggio: malghe in zona e a Col Indes
Copertura cellulare: non rilevato
Parcheggio/i: sì a pagamento
Tappe del percorso: Tambre, Col Indes, Malga Pian delle Lastre, Baracche di Mognol, Casera Palantina, Zuc Torondo, Antro delle Mate e Rientro
Partecipanti: Autori

Nota: * i tempi di percorrenza e le difficoltà sono in base alla propria preparazione psico-fisica e tecnico pratica, conoscenza del ambiente alpino, di progressione, movimento in ambiente alpino capacità di orientamento.

L’escursione in dettaglio:

Casera Palantina e “cima” Zuc Torondo

Da qui si possono fare comode passeggiate di malga in malga con interessanti offerte gastronomiche, i prodotti locali (coppa, formaggio, miele, ricotta, agnello ecc. sono ottimi), ma noi vogliamo faticare un po’ e ci dirigiamo a sud est verso il bosco per una stradina che attraversa un bellissimo pascolo dove mucche filosofe vagano pigramente da erba a fiore fino alla pozza di abbeverata e viceversa.

Auguriamo loro lunga vita senza trasformazione in prodotto locale, latte a parte. La stradina sentiero dell’Alta Via 7 che si inoltra nel bosco di faggi dai fusti diritti e altissimi, piega a sinistra (sentiero CAI 923) prendendo quota fino ad un bivio: a sinistra il sentiero che passando dal “Bar degli Alpini” (dimenticate il posto di ristoro inteso come “Bar” qui BAR. = baracca) sale al Sasso della Madoneta e successivamente al rifugio Semenza. A destra il nostro sentiero che in breve ci porta, sempre attraverso i boschi, a sbucare sui pascoli di casere Palantina (m. 1508 s.l.m.). Notiamo che qualcosa dall’ultima volta è cambiata, la casera è in via di ristrutturazione, speriamo di vederla finita la prossima volta. Il posto è molto bello, sereno, pieno di erbe e fiori di ogni tipo. Da qui un sentiero che taglia in salita i piedi del Zuc Torondo in direzione di un canale che porta alla forcella la Palantina. Il dislivello è di circa 300 metri. E’ caldo e si suda, la fatica è tanta, poco l’allenamento, ma arrivati alla forcella si viene ripagati. Lo sguardo viene attirato da altri pascoli, da qui si può raggiungere in poco tempo il Rif. Arneri e il Piancavallo, ma noi puntiamo verso la sommità del Zuc Torondo, m 1838 s.l.m. da dove si può spaziare su tutta la piana del Cansiglio, il lago di S. Croce, l’anfiteatro dell’Alpago con tutti i suoi monti fino al Dolada, la Val Belluna, Il Visentin, Mezzomiglio, il Pizzoco e il Millifret. E’ una bella giornata, ci gustiamo il nostro panino in compagnia di 5 trevisani che confessano di essere arrivati in seggiovia fino al rifugio Arneri e poi con una breve passeggiata fino a qui. Dopo la pausa torniamo sui nostri passi fino alla forcella, prendiamo il sentiero che ci raccorda con il CAI 993 dove troviamo un bel gregge di pecore e pieghiamo a destra, dove il segnavia del sentiero CAI 993 ci conduce per “L’Andre de le Mate”. L’Andre è un grande antro nella roccia carsica, una volta che si apre, come una bocca, in mezzo ai prati. Secondo le leggende, qui si ritrovavano le streghe dell’Alpago, le mate, forse erano solo delle donne che raccoglievano e sapevano usare le erbe medicinali.

Antro delle Mate

L’arcano è presente in Alpago, a val di Nogher c’è una casa cinquecentesca chiamata ” dell’Alchimista” secondo i racconti vi dimorava uno studioso di alchimia, fuggito da Venezia e dai rigori dell’Inquisizione (la casa è visitabile con guida). Scattiamo foto alla caverna e poi, tralasciando il sentiero per il rifugio Arneri, attraversiamo un prato umido dove una volta c’era un piccolo stagno, giriamo verso nord ovest sempre per il sentiero 993 che passa sotto lo Zuc Torondo e ci riporta allegramente alla Casere Palantina e per lo stesso tragitto del mattino a Malga Pian delle Lastre.

Autore/i: Salvatore Stringari e Paola Gardin
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